giorgia meloni donald trump

L’AMERICA FIRST DI TRUMP È UN INCUBO PER GIORGIA MELONI – LA DUCETTA TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE PER RAGIONI IDEOLOGICHE (I SUOI ELETTORI TIFANO DONALD), MA È CONSAPEVOLE CHE IL RITORNO DEL TYCOON ALLA CASA BIANCA SAREBBE UNA FREGATURA PER L’ITALIA – I DAZI ANTI-CINESI FINIREBBERO PER COLPIRE L’EXPORT ITALIANO. ANCHE LA RICHIESTA DELLA NATO DI RISPETTARE LE REGOLE SULLE SPESE MILITARI SAREBBE DIFFICILE DA ONORARE: LE CASSE SONO VUOTE E NON C’È UN EURO NEMMENO PER LA MANOVRA…

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMP

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

Fosse solo per i Patrioti nazionalsovranisti riuniti sul pratone di Pontida, Giorgia Meloni sentirebbe di avere tutto sotto controllo. La premier non ritiene infatti che Viktor Orbàn e Matteo Salvini possano costringerla davvero ai margini della destra europea. È lei a sedere a Palazzo Chigi, è con lei che bisogna parlare quando è necessario concordare la linea con Roma: vale per Bruxelles, come per Washington. Il problema, semmai, è che si scrive Orbàn, ma si legge Trump. Ed è qui che la situazione si complica.

 

La premessa è che la premier non tifa (apertamente) per Kamala Harris, né potrebbe: il corpaccione di FdI si esalta alla sola vista del cappellino rosso fuoco di Trump. Meloni, però, intravede alcuni potenziali rischi di una vittoria del tycoon. Il nodo non riguarda la necessità di ricostruire il rapporto con il candidato conservatore, che pure fatica a perdonarle il bacio in fronte di Joe Biden.

 

meloni biden

No, la presidente del Consiglio è cauta sull’eventuale ascesa di Trump — e su quella dei suoi fan continentali guidati da Marine Le Pen, Orbàn e Salvini — per una ragione assai più pragmatica: con un trionfo repubblicano l’Italia potrebbe entrare in crisi sul fronte commerciale.

 

Per comprendere i contorni di questo timore, bisogna fare un passo indietro. E tornare a un’elegante sala dell’hotel Peninsula di New York. Fine settembre, a Manahattan. La premier deve partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Riservatamente, riceve alcuni dei principali amministratori delegati delle grandi società tecnologiche, oltreché non meglio precisate personalità vicine alla creativa galassia che ambisce a costituire la prossima amministrazione Trump […].

 

Appena tornata a Roma, Meloni convoca alcuni consiglieri a Palazzo Chigi. E attorno a un tavolo fa la sintesi dei colloqui: l’American First che ha in mente Donald Trump — è il senso del messaggio — potrebbe metterci in difficoltà a causa dei dazi e della linea ostile alle relazioni commerciali con la Cina. Un grosso scoglio, per chi deve gestire il governo avendo a disposizione casse dello Stato vuote.

 

MELONI TRUMP

Le dinamiche politiche, come detto, c’entrano poco. Secondo la presidente del Consiglio, infatti, l’eventuale vittoria del candidato repubblicano creerebbe al massimo qualche fibrillazione nell’esecutivo. […] L’ansia di Meloni, semmai, è per le eventuali crepe nella bilancia commerciale, facendo saltare conti già in rosso. Se Trump dovesse punire i prodotti italiani […], costringerebbe Roma ad affrontare tempi difficili. […]Al termine del primo mandato di Trump e con l’avvento dell’amministrazione Biden, l’export italiano verso gli Usa subì un’impennata: +16% il primo anno, +31,9% quello successivo. Il timore è che lo schema dei dazi si ripeta, aggravato da un pressing politico per ridurre le relazioni commerciali con Pechino […]

 

joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo

Il sovranismo di Trump e dei Patrioti è invece meno complesso da gestire se si discute di Ucraina. La premier, infatti, ha già iniziato un millimetrico, ma progressivo distacco da Kiev. Continuerà almeno fino al 4 novembre, in attesa di conoscere l’esito delle Presidenziali. Semmai, la vittoria di Trump metterebbe Roma di fronte a un altro problema pratico: il repubblicano esige un drastico aumento delle spese militari. Anche in questo caso, un incubo per chi […] fatica a trovare risorse per […] la prossima legge di bilancio.

joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 3giorgia meloni e joe biden - g20 new delhi JOE BIDEN E GIORGIA MELONI giorgia meloni donald trump

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…