L’ESTATE STA FINENDO: TEMPO DI RISIKO BANCARIO! – LA PREDA PIÙ AMBITA È IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA: GLI INVESTITORI TORNANO A SCOMMETTERE SU UN’AGGREGAZIONE CON IL BANCO BPM DI CASTAGNA. SAREBBE UN AFFARE, CONSIDERANDO LA DOTE POTENZIALE DA 1 A 3 MILIARDI DI EURO E L’OPERA DI RISANAMENTO CONDOTTA DA LOVAGLIO – I DUE ISTITUTI HANNO PIÙ DI QUALCOSA IN COMUNE: IL RISPARMIO GESTITO DI “ANIMA”, FULCRO DI BPM, VENDUTO ANCHE AGLI SPORTELLI DI SIENA, E LE POLIZZE DI AXA, PROPOSTE AI CLIENTI DI ENTRAMBE LE BANCHE…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi e Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

 

GIUSEPPE CASTAGNA GIUSEPPE CASTAGNA

Non solo a Roma. Anche nella piazza finanziaria di Milano […] hanno ricominciato a prendere quota ragionamenti e analisi su un possibile [risiko]  bancario; un riassetto che la fiammata degli utili da margine di interesse aveva messo in secondo piano.

 

E tutto, ancora una volta, converge sulla più «bella del reame»: il Monte dei Paschi. Gli investitori tornano a scommettere sull'aggregazione tra il Monte e Banco Bpm e spingono i rispettivi titoli. Il crocevia dell'operazione è ovviamente il Tesoro, azionista con il 64,2% di Mps, e il mercato si attende da Roma un segnale in direzione di Piazza Meda per iniziare una valutazione della banca senese.

 

Non è un mistero che il governo abbia già messo in agenda l'accelerazione del suo disimpegno dall'istituto di credito toscano, di cui è azionista con il 64,2%. Lo impongono gli accordi con l'Europa e non farebbe male alle casse dello Stato visto che secondo i calcoli di alcuni analisti, Deutsche Bank per prima, la plusvalenza destinata al Mef si aggiungerebbe intorno ai 400 milioni di euro, a fronte della consegna all' aumento di capitale di un anno fa da 1,6 miliardi (2,5 miliardi la ricapitalizzazione complessiva).

 

LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Al guadagno ha contribuito la corsa del titolo, oggi a 2,63 euro, che ha ricevuto la spinta dal lavoro di ristrutturazione e rilancio condotti dal ceo Luigi Lovaglio. A testimoniare la riapertura del dossier sul Monte anche dagli acquisti che ieri hanno vivacizzato le azioni Mps a Piazza Affari, le migliori del listino per tutta la giornata (+1,94%). Ci sono però anche altre condizioni in grado di fare felice […] una banca aggregatrice. In primo luogo i crediti fiscali da imposte differite da Dta (deferred tax asset) che […] per il Monte rappresenterebbero una dote di riguardo nel caso di un'operazione di m&a.

 

monte dei paschi di siena monte dei paschi di siena

Il Cet1 di Mps (l'indice di solidità patrimoniale, al 15,9% a inizio agosto quando Siena ha presentato i conti del secondo trimestre) potrebbe ricevere un'ulteriore spinta, da 1 a 3 miliardi di euro, nel caso in cui, il governo dovrebbe consentire di trasformare i crediti di imposta in capitale, come era stato previsto dal provvedimento temporaneo scaduto nel 2021.

 

Il filo rosso che porta i mercati da Mps a Banco Bpm è dato puro dalla strategia dei due istituti che puntano a svolgere il ruolo di fabbrica-prodotto che «aiuteranno a crescere quando il margine di interesse inizierà a risentire di uno scenario dei tassi in discesa », come aveva detto l'amministratore delegato del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, che ha sempre detto di non essere interessato ad un'eventuale fusione. Piazza Meda ha in Anima il fulcro nel risparmio gestito con prodotti peraltro venduti agli sportelli di Siena.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS

Per Mps vale lo stesso discorso nelle polizze, in partnership con Axa, che vengono proposte anche ai clienti di Piazza Meda. Sullo sfondo, Unicredit e Bper, che restano le possibili altre candidate alle nozze con Siena. Nel 2021 Unicredit aveva chiesto un «contributo» attorno ai 5 miliardi per salvare il Monte. L'asticella poi era salita fino a 8, 5 miliardi e al ministero dell'Economia avevano preso atto di non poter andare avanti. Situazione radicalmente diversa oggi per Mps, una banca ora solida, che sta battendo i target del piano di Lovaglio. È più difficile, secondo il mercato, che si ripresenti a Siena. Poi c'è Bper, impegnata ancora a digerire l'aggregazione con Carige, e dunque più restia ad affacciarsi sul Monte.

giuseppe castagna giuseppe castagna GIUSEPPE CASTAGNA GIUSEPPE CASTAGNA MONTE DEI PASCHI DI SIENA MONTE DEI PASCHI DI SIENA giuseppe castagna giuseppe castagna

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MOLTO FRACASSO PER NULLA! QUANDO IL DIRETTORE HA PAURA, FA SOLO CASINO E RUMORE. IL "DON CARLO" DI CHAILLY È PAURA (SUA) E FRACASSO – IL DAGOREPORT SULLA PRIMA DELLA SCALA - "LO SPETTACOLO NON HA UNA DIREZIONE, NON RESTERÀ NELLA MEMORIA. TENERE VERDI IN UNA VISIONE UNITARIA, (DON CARLO, PIÙ DI OGNI ALTRO TITOLO), È IMPRESA TITANICA. IL TRIO LESCANO, MELI, PERTUSI, SALSI LE PRENDE DI SANTA RAGIONE DALLE DUE STRANIERE NETREBKO E GARANCA. DEI MASCHIETTI LO SVOCIATO PERTUSI È DI GRAN LUNGA È IL MIGLIORE, GLI ALTRI DUE HANNO LA PATATA IN BOCCA. PER UCCIDERE IL RITO, PRIMA DELL'INNO E DELL'OPERA È USCITO UN OMINO, IL SOPRINTENDENTE DOMINIQUE MEYER, CHE HA ROTTO LA SACRALITÀ DEL 7 DICEMBRE PER NON DIRE NULLA SE NON UNA… - VIDEO

DAGOREPORT - PER LE EUROPEE, LA ZELIG DI COLLE OPPIO HA GIÀ PRONTO UN PIANO PER AVERE LA MOGLIE DROGATA E LA SIRINGA PIENA: LASCIARE LIBERTÀ DI VOTO AGLI ULTRÀ DI ECR, GLI SPAGNOLI DI VOX E I POLACCHI DEL PIS, COSÌ SARÀ LIBERA DI TRASFORMARSI IN DEMOCRISTIANA E VOTARE PER LA “MAGGIORANZA URSULA” O PER LA NUOVA ARRIVATA ROBERTA METSOLA - CONTATI I VOTI (I FRATELLINI D’ITALIA SONO CERTI CHE SALVINI PRENDERÀ UNA BRUTTA BOTTA), LA MELONI SI RIMBOCCHERÀ LE MANICHE PER UN RIMPASTO DI GOVERNO: I PAPABILI A GIRARE I TACCHI SONO SANGIULIANO, ZANGRILLO E SANTANCHÉ (GIÀ SPINTA DA ARIANNA A DIMETTERSI DA COORDINATRICE FDI IN LOMBARDIA) - PER QUANTO RIGUARDA IGNAZIO LA RUSSA, LA DUCETTA SE LO TIENE FINCHE’ PUO’…

DAGOREPORT – ZELENSKY, T’HANNO RIMASTO SOLO: L’EX COMICO, CHE SI È AVVITATO SU UNA POSIZIONE DI TOTALE INTRANSIGENZA AI NEGOZIATI CON PUTIN, DEVE FARE I CONTI NON SOLO CON LA CHIUSURA DEI RUBINETTI DEGLI AIUTI DA PARTE DEGLI USA, MA ANCHE CON L’OPPOSIZIONE INTERNA. GLI UCRAINI SONO STANCHI DELLA GUERRA, COME DIMOSTRANO LE ACCUSE DEL SINDACO DI KIEV, VITALY KLITSCHKO – DI FRONTE AL FLOP DELLA CONTROFFENSIVA, INVECE DI TRATTARE CON PUTIN, ZELENSKY HA RISPOSTO CON LE PURGHE – BIDEN VUOLE LA PACE PRIMA DELLE ELEZIONI NEGLI USA: PER ASSENZA DI ALTERNATIVE, SI ARRIVERA' ALLA CESSIONE AI RUSSI DI CRIMEA E PARTE DEL DONBASS…