san marino

SAN MARINO, IL PARADISO FISCALE DEI POVERI - SUL TITANO È FINITO IL RICICLAGGIO ED È FINITA LA PACCHIA: GLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA IMPOSTI DALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE HANNO OBBLIGATO DUE GENERAZIONI DI SANMARINESI CHE NON SANNO FAR ALTRO SE NON RIPULIRE DENARO SPORCO A TROVARSI UN LAVORO (CHE NON C'E') - IL DEBITO PUBBLICO È TRIPLICATO E GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI STATISTICI ARRIVANO DALLA CARITAS…

Simona Pletto per ''Libero Quotidiano''

 

Anche sul Titano è finita la pacchia. In un anno il debito pubblico di San Marino è triplicato. La più vecchia Repubblica al mondo non è mai stata così in crisi. Negli ultimi tre anni sono saltate due banche, Asset Banca e recentemente Banca Cis. Il debito pubblico è passato da 262 milioni a 888. La popolazione teme che non ci siano i fondi per pagare le pensioni. Un incubo per uno Stato di soli 33mila abitanti. Questo tracollo è dovuto in parte alla copertura delle perdite della Cassa di Risparmio di San Marino, la banca dello Stato, che non è banca centrale.

 

L' ultima relazione della Commissione di Controllo della finanza pubblica, parla di «quadro molto preoccupante, con il degrado trasversale della posizione economica, finanziaria e patrimoniale che segna il decadimento del conto finanziario registrando un disavanzo di oltre cinque volte superiore a quello registrato negli esercizi pregressi e mantenutosi sostanzialmente stabile sin dal 2013. Il bilancio e il livello del debito pubblico sono altamente incerti, poiché dipendono dai costi finali della ricapitalizzazione delle banche».

MONTE TITANO - SAN MARINO

Il totale attivo del sistema bancario è passato da 11,5 miliardi di euro del 2008 a 4,6 miliardi a dicembre 2018 (-60%), a fronte del dimezzamento del numero di operatori da 12 agli attuali 5.

 

TROPPE PERDITE

 Sempre tra il 2008 e dicembre 2018, il sistema bancario ha registrato perdite nette per complessivi 861 milioni di euro. Infatti, a fronte di utili registrati nel biennio 2008-2009 per 95 milioni complessivi, dal 2010 il sistema bancario ha rilevato risultati negativi per un totale di 956 milioni.

 

L' economia è stata al centro dell' ultima riunione settimanale del Congresso di Stato, il Consiglio dei ministri di San Marino che proprio ieri ha iniziato a lavorare sulla Legge di Bilancio 2020 dandosi come obiettivo il pareggio di bilancio.

 

La mancanza di lavoro, una separazione o un divorzio, affitti e mutui difficili da pagare. Sono queste, oggi, le principali cause di povertà nella piccola Repubblica. Il dato emerge da una ricerca del 2018, a cura di Orietta Ceccoli Orlandoni. Un report che ha come campione i numeri della Sums e della Caritas. Uno dei risultati che lo studio restituisce, è il numero di famiglie in difficoltà sul Titano: circa 300 non riescono a coprire le spese mensili (sugli oltre 14.200 nuclei totali). Analizzando il campione Sums, si nota che il 67,7% di chi si trova in difficoltà è sanmarinese. Stiamo comunque parlando di cittadini o residenti.

 

CASSA RISPARMIO SAN MARINO

finita la favola E il numero dei poveri rischia di aumentare. «Io sono arrabbiata e delusa per come il governo ha gestito le cose», tuona Donna Burgagni, americana residente sul Titano, a capo da sette anni di un Comitato per le donne disoccupate. «Sono arrivata a San Marino nel 1975 e qui con la mia famiglia abbiamo aperto diversi negozi. Stavamo bene, c' era denaro che girava, turismo e siamo riusciti a comprare case e a vivere bene. Poi nel 2009 è arrivata la crisi, io ho venduto tutto e sono andata a lavorare in una azienda che ha chiuso. Da lì è iniziata la mia odissea perché non ho più trovato lavoro. San Marino non è più il posto da favola che era: ora se vai in ospedale ti curano ma mi sono trovata a pagarmi le garze con una disoccupazione da cento euro al mese...».

 

«L' attività bancaria e di intermediazione finanziaria, pure sostenute da un fisco compiacente», spiega lo scrittore Franco d' Emilio, «sono state a lungo fonte di finanziamento della Repubblica di San Marino, sostenendo l' interesse nazionale con la pratica del paradiso fiscale. Il recente passaggio alla trasparenza è difficile perché non supportato da un adeguato cambiamento culturale».

 

SAN MARINO

Intanto da ieri anche la Repubblica di San Marino ha aperto la crisi di governo. La coalizione Adesso.sm potrebbe infatti perdere l' adesione del Movimento civico 10 (MC10). I consiglieri hanno approvato l' uscita dal governo, decisione che sarà ufficializzata la prossima settimana in Consiglio Grande e Generale, il parlamento sammarinese.

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…