gas italiano - tabella trivelle mar adriatico

SIAMO SEMPRE I SOLITI COGLIONI: L’ITALIA È PIENA DI GAS MA NON LO ESTRAE - TRA TERRAFERMA E MARE, CI SONO 1298 POZZI DI ESTRAZIONE DI METANO: 752 SONO “INATTIVI”, BENCHÉ SIANO TUTT’ALTRO CHE ESAURITI. NEL MAR ADRIATICO NEL 2000 SI TIRAVANO FUORI 17 MILIARDI DI METRI CUBI ALL’ANNO, DIVENTATI 800 MILIONI NEL 2021 - EPPURE POTREMMO SODDISFARE METÀ DEL NOSTRO FABBISOGNO CON QUESTI POZZI, INVECE CHE CONTINUARE A DIPENDERE DA RUSSIA, LIBIA, ALGERIA E AZERBAIGIAN. SENZA CONSIDERARE IL PREZZO… - VIDEO: IL SERVIZIO DI “FUORI DAL CORO”

GUERRA ALL'UCRAINA-L'ITALIA RESTA SENZA GAS?

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 3

https://www.mediasetply.mediaset.it/video/fuoridalcoro/guerra-allucraina-litalia-resta-senza-gas_F311546601009C14

 

L'ITALIA HA GAS, MA NON LO ESTRAE

Mirko Molteni per “Libero quotidiano”

 

Un mare di gas sotto il territorio italiano non sfruttato per motivi burocratici. È la ridicola condizione del nostro Paese nel mezzo della crisi globale dovuta alle sanzioni alla Russia per l'invasione dell'Ucraina, che sta condizionando la vita economica delle famiglie e delle aziende, specie quelle le cui produzioni dipendono da grandi fonti di calore, come le produzioni ceramiche, metallurgiche o vetrarie.

 

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 6

In tutta Italia, sulla terraferma e in mare, sono stati censiti a tutt' oggi 1.298 pozzi di estrazione metanifera, fra grandi e piccoli, dei quali ben 752 sono catalogati "inattivi" benché siano tutt' altro che esauriti. Nel solo Adriatico le piattaforme di trivellazione marina estraevano nel 2000 circa 17 miliardi di metri cubi all'anno, crollati del 95% nel giro di vent' anni fino ad arrivare nel 2021 a soli 800 milioni.

 

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 2

Complessivamente, l'Italia è ferma a 3,3 miliardi di metri cubi annui di propria estrazione, solo il 6% dei consumi nazionali, nonostante gli esperti concordino su un potenziale di 10 volte tanto, ovvero 30 miliardi di metri cubi annui. Gli italiani potrebbero contare, più o meno, per metà del fabbisogno di metano su pozzi nazionali. Il vantaggio sarebbe anzitutto strategico, perché il nostro paese dipenderebbe assai meno da Russia, Libia, Algeria, Azerbaijian. Geopolitica a parte, ne guadagnerebbe il portafoglio del cittadino.

MICHELANGELO TORTORELLA - IL SERVIZIO DI FUORI DAL CORO SUL GAS ITALIANO

 

I COSTI

l gas nazionale costerebbe infatti 5 centesimi a metro cubo, anziché i 70 centesimi di quello importato. Il paradosso è stato illustratoda un'inchiesta televisiva del noto programma Fuori dal coro, condotto da Mario Giordano su Rete 4. Il suo inviato Tommaso Mattei s' è recato in barca al largo delle Marche, per constatare la triste condizione del parco metanifero nazionale, tecnicamente valido, ma a cui normative e carenze autorizzative tarpano le ali.

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 4

 

All'altezza di San Benedetto del Tronto, c'è la piattaforma Fabrizia, definita "pozzo produttivo, non erogante". Tradotto, di gas sotto il fondo marino ce n'è a iosa, ma la piattaforma non può estrarlo, rimanendo dormiente e rischiando peraltro di deteriorarsi inutilmente a causa della salsedine e degli agenti atmosferici. Nella stessa area, la piattaforma "Davide" è pure inattiva, pur avendo sotto di sé ben 4 pozzi, che salgono a 6 nel caso dell'impianto Pennina. Nel profondo Sud, nel canale di Sicilia, ENI sta investendo sui campi metaniferi Argo e Cassiopea, che avrebbero un potenziale, solo essi, di almeno 1 miliardo di metri cubi annui.

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 5

 

Tuttavia, come ha confermato a Fuori dal Coro, l'amministratore delegato di DG Impianti-Assomineraria, Michelangelo Tortorella, «aumentare l'estrazione è possibile, ma come tempo necessario parliamo di mesi, il problema è che non abbiamo il sostegno autorizzativo». Mancano insomma le autorizzazioni, la carta bollata.

gas italiano tabella

 

Un grosso scoglio è stato costituito dal ritardo accumulato dal cosiddetto Pitesai, ovvero il "Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee", creato nel 2018 dal primo governo Conte. Ma c'è stata anche la moratoria del 2019 su nuove prospezioni ed estrazioni, dovuta anche a preoccupazioni come quella sulla potenziale "subsidenza", ovvero dissesti nel fondo marino dell'Alto Adriatico tali da far lentamente affondare Venezia.

 

lo striscione di greenpeace contro le trivelle nel 2016

Solo lo scorso 11 febbraio 2022, il Pitesai ha pubblicato la mappa aggiornata delle aree del territorio italiano in cui sarà autorizzata di nuovo l'estrazione di metano, per un totale di 26.000 chilometri quadrati sulla terraferma e 91.000 chilometri quadrati di superfici marine.

 

Eppure nelle ultime settimane il piano del Pitesai è stato già attaccato e impugnato dalle associazioni ecologiste, che vedono il metano come uno dei peggiori gas serra, senza considerare che, dopotutto, fra tutti i combustibili fossili è il più pulito.

 

LE STIME

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 9

Secondo una stima Pitesai, le riserve italiane note di gas ammonterebbero ad almeno 92 miliardi di metri cubi, tuttavia c'è chi, come Oscar Guerra, amministratore delegato di Rossetti Marino Spa, accredita un potenziale di 140 miliardi di metri cubi. Senza contare, beninteso, giacimenti ancora ignoti, che potrebbero portare il totale delle riserve "tricolori" a 350 miliardi di metri cubi.

 

Quantità, quest' ultima, che però verrebbe esaurita in 10-15 anni se l'estrazione decuplicasse, mentre durerebbe un secolo se si restasse sugli scarsi livelli attuali, ma in tal caso è un problema di quanto la nostra società sia energivora.

 

clara ovest piattaforma sul mare adriatico

Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, durante il 2021 il record regionale di estrazione da terraferma spettava alla Basilicata, con 1 miliardo e 79 milioni di metri cubi annui, seguita dalla Sicilia con 149 milioni e dall'Emilia Romagna con 119 milioni. Quanto alle estrazioni marine, organizzate per "zone", la palma va alla Zona A dell'Alto Adriatico, davanti all'Emilia-Romagna, con 940 milioni di metri cubi.

il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 7il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 8il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 1il servizio di fuori dal coro sulle trivelle 10

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...