bioera

SOLDI, PARADISI E AFFARI DI FAMIGLIA: LA MATASSA BIOERA - COSA C'ENTRANO DANIELA SANTANCHÈ, L'EX MARITO CANIO MAZZARO, BRIATORE E IL MARITO E LA SORELLA DI MILLY CARLUCCI? E UNA UNA MAESTRA IN PENSIONE DOMICILIATA A DUBAI CHE PRESTA UN SACCO DI SOLDI? TRA HONG KONG, ISOLE VERGINI, MONACO E DUBAI SI MUOVE UN PEZZO DI CAPITALISMO ALL'ITALIANA. MOLTO FAMILISTICO MA POCO FAMILIARE A CHI NON S'INTENDE DI SCATOLE E SCATOLETTE

 

Mario Gerevini per ''CorrierEconomia - Corriere della Sera''

 

Affari e affetti spesso creano armoniosi intrecci. Quelli intorno alla società quotata Bioera e alle sue partecipazioni sono pieni di sorprese.

 

briatore canio mazzaro

Sotto un tetto comune troviamo il maggior azionista del gruppo, Canio Mazzaro, e una pensionata domiciliata a Dubai che gli ha prestato un sacco di soldi facendogli firmare cambiali; il marito di Milly Carlucci e una finanziaria di Hong Kong; il fratello di Mazzaro e la moglie, cioè la terza e meno nota sorella Carlucci; il banchiere monegasco con finanziaria alle Isole Vergini; Flavio Briatore, una holding araba e i costruttori Marzocco, italiani di Montecarlo.

 

 

E Daniela Santanché, ex moglie di Mazzaro nonché presidente delle sue holding. Ma dove e come si realizzano questi affari in comune? Dipaniamo la matassa, partendo dal vertice del gruppo.

 

anna carlucci

 

La cassaforte

Canio Giovanni Mazzaro, ingegnere, 59 anni, esercita il controllo attraverso la sua società personale Clm che possiede il 100% di Biofood Italia. Da lì ingiù si snoda il gruppo Bioera (ricavi in calo nel 2018 rispetto ai 47 milioni del 2017 ma margini in netto miglioramento), cioè la holding quotata e le partecipate, in primis Ki Group in listino all’Aim, attive soprattutto nel settore dei prodotti biologici e della cosmesi naturale.

 

Dunque in cima a tutto c’è Clm che ha un debito (4,5 milioni residui) con Mps, nato dall’operazione di risanamento e riammissione in Borsa di Bioera, «strappata» al crac Burani. L’imprenditore a garanzia del debito ha dato in pegno alla banca, come è prassi, il 51% di Biofood e il 37% di Bioera. Questi impegni, noti nelle loro linee generali, sono stati ribaditi formalmente due mesi fa.

 

Le cambiali all’amica

angelo donati milly carlucci

Se il 51% è in pegno a Mps vuol dire che il 49% della holding del gruppo è libero e senza vincoli. In realtà, a quanto risulta, anche il 49% è in pegno. Ma non a una banca: alla signora Anna Rita Mattia. «Sì, a fronte di un prestito …è un’amica», conferma al telefono Mazzaro, senza aggiungere altro. Ricostruendo l’operazione emergono questi passaggi: la Clm di Mazzaro rilasciò il 9 luglio 2015 due cambiali alla signora Mattia che gli aveva prestato soldi. La prima da 1.087.101,37 euro con scadenza 31 dicembre 2016. La seconda da 2.237.202,74 euro con scadenza un anno dopo. Quindi il 49% di Biofood era la garanzia del pagamento delle cambiali. Evidentemente, ad oggi, non ancora incassate. Ma chi è l’amica?

 

Dubai e Banca Marche

LOGO BIOERA

È un’insegnante di 66 anni in pensione da oltre 10, con residenza a Porto Cervo e domicilio in un grattacielo di Dubai. Tra l’altro è la moglie di Massimo Bianconi l’ex direttore generale che condusse Banca Marche a un disastroso crac. Pare che, chiuso con la scuola, la signora Mattia avesse intrapreso una lucrosa attività di investimenti immobiliari.

 

Uno più ... 30 milioni

Scendiamo di un piano: Bioera. La governance della società, quotata, è quasi da salotto di casa: su 5 consiglieri le due donne sono zia (Daniela Santanché) e nipote (Silvia Garnero) e i due uomini sono papà (Canio Mazzaro) e figlio (Michele). Uno degli investimenti più promettenti è nella Unopiù, marchio assai noto dell’arredamento da esterni. I nuovi soci , raggruppati nel veicolo lussemburghese Splendor, hanno investito circa 30 milioni, compresi i recentissimi aumenti di capitale. Denaro che ha rilanciato un marchio del made in Italy. Quest’anno Unopiù va verso un’ebitda positivo.

 

bioera le partecipazioni

Da Gedda a Montecarlo

Ma chi c’è oggi nell’affare Unopiù, oltre a Bioera con il 20%? Flavio Briatore che ha investito oltre un milione di euro, Claudio, Luca e Daniele Marzocco costruttori sanremesi trapiantati a Montecarlo dove hanno costruito la Tour Odeon, il grattacielo più alto del Principato. E poi la Youssef Abdullah El Khereiji Sons, una holding familiare di Gedda (Arabia Saudita) che ha assunto un ruolo sempre più rilevante insieme a una società delle Isole Vergini britanniche, la Bramfield Limited, che farebbe capo a Gerard Cohen un assai noto (sempre a Montecarlo) private banker in pensione di Hsbc.

 

la dimora della pensionata nella zona piu costosa di dubai

Asse familiare

L’altra grande scommessa, con direzione Borsa (Euronext-Parigi), è Meditalia. Con la controllata Episkey è titolare di un promettente brevetto per la preparazione di gel piastrinico dal sangue del cordone ombelicale. In preparazione al listino si sono un po’ rimescolate le carte e Bioera, che prima controllava direttamente il 33% di Meditalia, ha creato un veicolo a metà strada (Meditalia Holding), ceduto una parte delle quote, fatto entrare nuovi soci.

 

tour odeon costruita dalla famiglia marzocco

Risultato: oggi possiede solo il 50,6% del veicolo al quale fa capo il 33% di Meditalia. Ma di ciò nulla è stato comunicato al mercato. In compenso si sono fatti strada nel capitale i familiari dell’asse Mazzaro-Carlucci-Donati, di nuovo la finanziaria Bvi gestita dal banchiere Cohen e una società d’investimento riconducibile, via Hong Kong, a Giuseppe Cipriani, figlio di Arrigo, il re dell’Harry’s Bar.

 

Fratelli e sorelle

E poi ancora lei, la maestra in pensione. Da Dubai (o da Porto Cervo non è chiaro) ha fatto arrivare due assegni circolari per complessivi 300mila euro e ha sottoscritto un aumento di capitale riservato. Nel frattempo in Meditalia era già entrato anche il fratello di Canio Mazzaro, Giovanni, all’inizio però intestando fiduciariamente (quindi non comparendo) un 33% alla moglie Anna Carlucci, sorella minore di Gabriella e Milly. Proprio il marito di Milly, l’imprenditore romano Angelo Donati, è l’altro socio forte di Meditalia. Family & Friends & Business.

 

Anna Carlucci Angelo Donati cambiali

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?