elio lannutti popolare sondrio

SONDRIO DI UNA NOTTE DI FINE ESTATE – PERCHÉ I GRILLINI NON VOGLIONO CHE LA POPOLARE SI TRASFORMI IN SOCIETÀ PER AZIONI? QUATTRO SENATORI A 5 STELLE, GUIDATI DA ELIO LANNUTTI (CON IL FIGLIO DIPENDENTE DI POP BARI) HANNO PRESENTATO UN EMENDAMENTO ALLA LEGGE DEL 2015 SULLE BANCHE POPOLARI, E PROROGA FINO AL 2021 LA SCADENZA. LA MOSSA NON È CASUALE. IL 16 LUGLIO È INTERVENUTA LA GUSTIZIA EUROPEA CHE...  

Camilla Conti per “la Verità”

 

 

banca popolare di sondrio 1

La politica tenta di allungare di un anno i tempi della trasformazione in società per azioni della Popolare di Sondrio, l'unica rimasta a mantenere il voto capitario dopo che anche l'assemblea di giugno della Pop Bari ha votato a favore della spa.

 

Nei giorni scorsi le commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno infatti approvato un emendamento al decreto Semplificazioni presentato da quattro senatori dei 5 stelle (Emiliano Fenu, Elio Lannutti, Daniele Pesco e Laura Bottici) che apporta - solo apparentemente - una piccolissima modifica alla legge del 2015 sulle Popolari: la proroga del termine, dal 2020 al 2021.

luigi di maio elio lannutti

 

L'emendamento, inserito in una parte del decreto che con banche e finanza ha poco a che fare, sarebbe stato deciso all'insaputa dei vertici grillini creando frizioni all'interno del Movimento. Anche per il ruolo del senatore Lannutti, finito al centro delle polemiche nel dicembre 2019 ai tempi della sua candidatura (poi scartata) alla presidenza della commissione di inchiesta sulle banche per un presunto conflitto di interesse del figlio, dipendente della Popolare di Bari.

 

daniele pesco (3)

La mossa non è casuale. Lo scorso 16 luglio una sentenza della Corte di giustizia europea ha affermato che alcune delle questioni sollevate dal Consiglio di Stato non sono ricevibili mentre per quelle analizzate ritiene che le disposizioni contenute nella riforma delle Popolari non sono in contrasto con il diritto europeo.

 

Per quanto riguarda il tema della soglia (la riforma Renzi del 2015 ha imposto il cambio alle Popolari con un attivo sopra gli 8 miliardi), la Corte sostiene che spetta al singolo Stato fissarla e al giudice nazionale valutare se è legittima. Questo tema è già stato validato dalla Corte costituzionale (che ha detto che la soglia è legittima).

 

ELIO LANNUTTI

Lo stesso vale per la questione della limitazione (e potenziale) esclusione del diritto di recesso per gli azionisti contrari alla trasformazione in spa. Anche su questo tema si è già pronunciata la Corte costituzionale - in entrambi i casi, ovvero soglia e limitazione al recesso, proprio su richiesta del Consiglio di Stato.

 

Che ora deve quindi limitarsi a prendere atto che la Corte europea ha confermato la validità della riforma e - a meno di ulteriori colpi di mano - revocare la sospensiva dei termini per la trasformazione in spa come chiesto dal fondo Amber, che detiene una quota del 6% nella banca.

banca popolare di sondrio 3

L'udienza è fissata per il prossimo 1° ottobre.Nel frattempo, la politica torna in pressing anche sulla Pop Bari: «Sento puzza di bruciato», ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui «dietro lo stallo al vertice del gruppo [...] si nascondono anche manovre di mero stampo politico. Se non termineranno immediatamente questi giochetti, denunceremo tutto, con un dossier pubblico, alla commissione di Vigilanza della Bce».

banca popolare di sondrio 2banca popolare di sondrio 4 banca popolare di sondrio

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?