john elkann carlos tavares fca stellantis cassino

STELLANTIS EREDITA LE VECCHIE ABITUDINI DI CASA AGNELLI – MENTRE LA MULTINAZIONALE REGISTRA UTILI RECORD DI ALMENO 15 MILIARDI, TAVARES METTE NEL MIRINO GLI IMPIANTI ITALIANI: “SE MANTENIAMO LO STATUS QUO CI METTIAMO NEI GUAI” – E GUARDA CASO, NONOSTANTE I CONTI BOOM, NEL 2021, DA CASSINO IN GIÙ, SONO MOLTI GLI IMPIANTI NEL NOSTRO PAESE CHE APPROFITTANO ANCORA DELLA CASSA INTEGRAZIONE E DELL'AIUTO PUBBLICO...

 

Fabio Pavesi per www.ilfattoquotidiano.it

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Stellantis vola verso l’obiettivo di almeno 15 miliardi di euro di utile operativo, stimato dalla società e dagli analisti, per l’intero 2021. Se così fosse, si tratterebbe un anno da incorniciare per l’amministratore delegato Carlos Tavares e gli azionisti, primo fra tutti l’Exor della famiglia Agnelli con il 14,4% del capitale.

 

I conti boom del primo semestre, comunicati l’altro ieri, con ricavi a 75 miliardi e un utile operativo di 8,6 miliardi sembrano avallare in pieno l’obiettivo. Basterà replicare nella seconda parte dell’anno questa dinamica e il gioco sarà fatto.

 

E così il nuovo colosso dell’auto, nato dalla fusione tra Fca e Peugeot, si lascia alle spalle il Covid e soprattutto va a collocarsi, quanto a redditività, ai primi posti della classifica dei grandi produttori come Toyota e Volkswagen.

carlos tavares 3

 

Non era facile prevedere un risultato così rotondo, dopo che, nel 2020, Fca aveva visto scendere i ricavi da 108 miliardi a 86 con un calo del 20% e Psa perdere fatturato per 14 miliardi. A tirare la volata, come sempre, il mercato nordamericano che di fatto Fca ha portato in dote alla nuova entità.

 

Peugeot dal canto suo recava in dono a Stellantis una redditività operativa quasi doppia rispetto a Fca con un Ebit (Earnings before interest and taxes, i guadagni prima del pagamento di interessi e tasse, ndr) al 7% dei ricavi, mentre Fca era ferma al 4,3%.

 

Il matrimonio sul piano economico finanziario pare davvero funzionare, dato che ora il target punta a un margine operativo sopra il 10%. Un balzo enorme dato che solo a inizio anno Stellantis prefigurava utili operativi tra il 5,5 e il 7,5%. Ma di fronte a tanta ricchezza prodotta, Carlos Tavares pare non accontentarsi.

 

STABILIMENTO FCA CASSINO

Ha rimarcato l’altro ieri come l’Italia sia nel suo mirino. “In Italia abbiamo avviato un dialogo costruttivo con i sindacati e quasi tutti hanno capito la portata della transizione energetica che Stellantis attraversa. Abbiamo spiegato che se manteniamo lo status quo ci mettiamo nei guai. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di Co2, è un must. Accelerare sull’elettrificazione aumenta i costi del 40% che vanno ammortizzati. Siamo nella giusta direzione” ha dichiarato.

 

john elknan

Quella frase sui costi in forte aumento per l’elettrificazione che andranno ammortizzati, significa fare tagli altrove, dopo che Stellantis si è impegnata a produrre batterie nell’impianto di Termoli. Del resto non è la prima volta che l’a.d. di Stellantis pone il tema della situazione degli impianti italiani del gruppo considerati poco efficienti e troppo costosi.

 

lo stabilimento fca di mirafiori riapre dopo il lockdown 10

E guarda caso nel nostro Paese, da Cassino in giù, sono molti gli impianti in cui anche nel 2021 si utilizzano gli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione a rotazione. Un documento della Fim Cisl spiega come a Cassino l’occupazione si è già ridotta di mille unità nell’ultimo anno e mezzo e giornalmente sono 500 i lavoratori in cassa integrazione. Anche a Pomigliano il 35% degli oltre 4mila dipendenti è in cassa a rotazione. E a Mirafiori si è appena conclusa l’ennesima tornata di cassa.

 

operai fca di cassino

Il documento della Fim Cisl ricorda anche che se nel primo semestre del 2021 le produzioni in Italia siano cresciute in media del 64% rispetto al primo semestre del 2020, siano però ancora in calo rispetto alla stagione pre-Covid. Il calo delle vetture prodotte negli impianti italiani è del 20% rispetto al primo semestre del 2019. Impianti ancora quindi sottoutilizzati, con prima Fca e ora Stellantis che ripropongono pedissequamente, come unica soluzione, il ricorso agli ammortizzatori sociali e quindi all’aiuto pubblico.

carlos tavares 4

 

Vecchia abitudine di casa Agnelli che persiste anche con il nuovo padrone franco-italiano. E questo anche nell’anno boom con quei 15 miliardi di utili operativi che Stellantis promette di fare. Profitti a pioggia, accompagnati da robusta cassa integrazione. Senza dimenticare il prestito garantito via Sace dallo Stato italiano per 6,5 miliardi di euro. Anche la nuova macchina di profitti che è Stellantis, non si fa mancare l’aiutino pubblico.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”