francesco giavazzi mario draghi marco alvera caio

LA STRATEGIA BOOMERANG DEL GOVERNO SU SAIPEM E SNAM: TI PREMIAMO SE FAI MALE, TI MANDIAMO VIA SE FAI BENE - GLI INVESTITORI SONO RIMASTI DI SASSO QUANDO LA SCORSA SETTIMANA CAIO HA PRESENTATO I CONTI DELLA SOCIETÀ E IL NUOVO (ENNESIMO) PIANO STRATEGICO. IL MOTIVO? L'AD DI SAIPEM È IL PRINCIPALE RESPONSABILE DEL DISASTRO CON CUI L'AZIENDA HA CHIUSO IL 2021, EPPURE RESTA AL SUO POSTO - DRAGHI E GIAVAZZI HANNO INVECE MESSO ALLA PORTA MARCO ALVERÀ, CAPO DI SNAM, CHE HA CHIUSO IL 2021 CON I CONTI IN CRESCITA E IN LINEA CON QUANTO PROMESSO…

Marco Zini per www.tag43.it

 

FRANCESCO CAIO

Ma questo è  davvero il governo della meritocrazia come orgogliosamente più volte dichiarato dai suoi membri? In questi giorni alcuni osservatori della politica e dell’economia se lo sono chiesto e hanno cercato di capire quali siano le ragioni per cui invece il governo di Mario Draghi, assieme al ministro Daniele Franco e a Cassa Depositi e Prestiti, si stia muovendo in modo così strabico nella partita delle nomine.

 

Dopo il disastro Caio presenta il nuovo piano strategico di Saipem

La scorsa settimana gli investitori istituzionali e retail hanno potuto rileggere e valutare i conti 2021 di Saipem e la presentazione di alcuni dettagli dell’ennesimo nuovo Piano Strategico della società.

marco alvera'

 

Riassumendo: ebitda negativo per quasi 1,2 miliardi di euro, utile netto rettificato in rosso per oltre 1,9 miliardi. Per il 2022 il mercato dovrà aspettarsi una forte nuova patrimonializzazione di quasi 2 miliardi di euro in parte da attuarsi attraverso un aumento di capitale per cassa, soldi che arriveranno da Eni, Cdp e dal mercato, e parte attraverso un maxiprestito bancario garantito dalla stessa Eni.

 

Giavazzi Draghi

Il nuovo Piano Strategico, presentato dopo il profit warning di fine gennaio a spizzichi e bocconi tra febbraio e la scorsa settimana, prevede cessioni di asset non più così importanti (drilling onshore), rivisitazione del ruolo di Saipem nella costruzione di campi eolici offshore, e tagli dei costi fissi per oltre 150 milioni solo per 2022. E il Piano inoltre promette zero debiti nel 2025 e un fatturato in costante crescita con il passare degli anni.

 

saipem 4

I profit warning di Saipem e il ruolo di Eni e Cdp

Ma lo stupore degli investitori è tutto indirizzato alla persona che ha presentato la scorsa settimana i conti 2021 e il nuovo Piano: Francesco Caio, nominato capoazienda dal governo Draghi a maggio 2021 dopo essere stato presidente della società per i precedenti tre anni.

 

Caio è il principale responsabile del disastro con cui Saipem ha chiuso il 2021. Questo dopo che tra fine luglio e novembre aveva pubblicamente dichiara che sarebbe stato un anno non negativo, presentando lo scorso ottobre un Piano strategico che ha dovuto repentinamente cambiare a febbraio di quest’anno dopo aver comunicato che Saipem era in gravissime difficoltà.

 

PAOLO CALCAGNINI

Alla presentazione del nuovo Piano con Caio c’erano anche i manager Paolo Calcagnini e Alessandro Politi – rappresentanti dei principali azionisti, la Cdp guidata da Dario Scannapieco e l’Eni di Claudio Descalzi – che sono stati affiancati a Caio per risolvere i mega problemi della società.

 

Tra poche settimane il governo inizierà una nuova partita di nomine. A maggio scadono infatti i consigli di amministrazione di alcune importanti società di Stato, tra cui Snam, Fincantieri, Invitalia, Sace e di altre 100 aziende. Non si sa ancora chi verrà proposto da Cdp d’intesa col governo per occupare le varie poltrone.

 

La decisione di non rinnovare Alverà in Snam

dario scannapieco

Di una però si conosce già il destino. Si sa cioè che Marco Alverà, da sei anni capo azienda di Snam, società di cui Cdp ha circa il 31 per cento del capitale, non verrà riconfermato come amministratore delegato. Alverà è un giovane manager molto legato a Paolo Scaroni, ex capo dell’Enel e poi dell’Eni, e oggi deputy chairman della banca d’affari Rothschild nonché presidente del Milan.

 

Da fine gennaio i più informati sanno che Draghi e il suo consulente economico Francesco Giavazzi non desiderano averlo per altri tre anni in Snam. Alverà se ne è fatta una ragione e ha iniziato a far sapere che se ne va lui per impegnarsi in un’altra avventura imprenditoriale.

 

francesco caio foto di bacco

Le motivazioni per cui il Governo ha deciso di cambiare il capo di Snam non sono state ancora comunicate al mercato. Intanto l’azienda ha approvato i conti 2021: ricavi che sfiorano i 3 miliardi (+10 per cento rispetto al 2020), il mol a 2,25 miliardi (+2,4 per cento) mentre l’utile netto adjusted di gruppo è di 1,218 miliardi (+4,6 per cento). Insomma, conti in crescita e che rispettano quanto promesso nel Piano Industriale presentato a suo tempo.

 

Lo strabismo maldestro del governo dei migliori

Esattamente il contrario di quanto fatto da Caio. Ma Caio è ancora sulla sua sedia di amministratore delegato, insieme a tutto il consiglio di amministrazione di Saipem che aveva approvato nel 2021 la semestrale, i conti dei nove mesi e il l’ormai vecchio Piano Industriale di ottobre. Tutti numeri e promesse che a fine gennaio 2022 sono state smentite dal profit warning e diventata carta straccia.

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

 

Vedremo come andrà a finire la partita delle nomine di aprile, ma certo è il modo in cui si sta muovendo il governo in Saipem e Snam è un cattivo esempio per tutti i dirigenti e funzionari pubblici: ti premiamo se fai male (e se ti abbiamo nominato noi), ti mandiamo via se fai bene e mantiene le promesse (ma non sei dei nostri). Sembra insomma che per l’esecutivo Draghi, nonostante nelle dichiarazioni di principio si sostenga l’esatto contrario, l’appartenenza sia più importante del merito.

CAIO FRANCESCO POSTEMARCO ALVERA - SNAMfrancesco caio

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...