TIM VA DI SCORPORO! – IL CDA DI TELECOM DÀ IL VIA LIBERA ALLA SCISSIONE DELLA RETE FISSA, CHE CONFLUIRÀ IN UNA NUOVA SOCIETÀ, “NETCO”, DAI SERVIZI (“SERVICECO”) – IL NODO DA SCIOGLIERE È SEMPRE LO STESSO: IL VALORE! LABRIOLA PENSA DI ARRIVARE A 25, INCLUSO IL DEBITO DI ALMENO 10-11 MILIARDI: IL CHE VORREBBE DIRE LA METÀ DI QUANTO CHIEDE VIVENDI…

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1 - TIM: DEFINITO PERIMETRO NETCO E SERVICECO

pietro labriola pietro labriola

(ANSA) - L'ad Pietro Labriola ha definito il perimetro della potenziale separazione della rete fissa (netco) dai servizi (serviceco) per superare il modello verticalmente integrato e il cda di Tim gli ha dato mandato "a svolgere ogni attività utile per il conseguimento dell'obiettivo strategico".

 

Il piano, sintetizza una nota, prevede la possibilità di separare gli asset infrastrutturali di rete fissa (NetCo) dai servizi (ServiceCo con TIM Consumer, TIM Enterprise e TIM Brasil) e illustra per ciascuna entità il contesto di mercato, i perimetri di attività e le attività strategiche, nonché le modalità in cui le stesse potranno competere nei rispettivi mercati di riferimento in modo da generare più valore.

 

RETE TIM RETE TIM

Il piano di trasformazione illustrato da Labriola al cda e che in mattinata sarà al centro del Capital Market Day, l'incontro con la comunità finanziaria, "si basa sulla consapevolezza che il gruppo opera in un mercato caratterizzato da una forte competizione e da un quadro di vincoli regolatori tra i più stringenti in Europa". L'obiettivo è "migliorare le performance operative con un focus economico finanziario specifico per ciascuna entità e attrarre nuovi partner industriali e finanziari".

 

PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA

NetCo ha un orizzonte a lungo termine e sarà costituita della rete fissa, primaria e secondaria, delle attività wholesale domestiche e quelle internazionali (Sparkle). "Netco può rappresentare il primo caso in Europa di realizzazione di un polo di infrastrutture e tecnologie di rete in fibra a disposizione di tutto il mercato e con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. Si concentrerà sul mercato wholesale con il compito di accelerare ulteriormente il deployment della rete in fibra, beneficiando nel medio-lungo termine dei cicli di investimento e dei relativi ritorni tipici del mercato infrastrutturale" spiega una nota.

 

CAVI FIBRA TIM CAVI FIBRA TIM

ServiceCo si suddivide in tre entità, Tim Enterprise, TIM Consumer e TIM Brasil. Tim Enterprise include tutte le attività commerciali nel mercato Enterprise, le digital companies Noovle, Olivetti e Telsy e gli asset relativi ai data center.

 

"Facendo leva su una posizione di leadership presso la Pubblica Amministrazione e i grandi clienti e su una selling proposition end-to-end unica e distintiva, punta a conquistare quote in un mercato in crescita grazie alla spinta verso i servizi digitali - descrive Tim -. Un approccio da Tech-company, sempre più integrato, anche organizzativamente, per un'offerta end-to-end che valorizzerà pienamente l'unicità delle competenze e degli asset del gruppo, spinti dai trend di Cloud, IoT e Cybersecurity.

 

pietro labriola sul tetto della sede milanese di tim a via negri pietro labriola sul tetto della sede milanese di tim a via negri

Tim Consumer. Concentra al suo interno tutte le attività commerciali fisso e mobile nel mercato retail Consumer e Small and Medium Business (SMB). Comprende gli asset di rete mobile e le piattaforme di servizio. Labriola vuole una "riorganizzazione profonda delle sue attività, basata sulla semplificazione". Infine Tim Brasil che "continuerà nel suo percorso verso una 'Next Generation Telco'.

 

2 - TIM: LABRIOLA, AZIONI SENZA PRECEDENTI

(ANSA) - "Vogliamo mostrarvi il valore nascosto del nostro gruppo" così l'ad Pietro Labriola apre il Capital Market Day. "Azioni senza precedenti che stiamo già intraprendendo" dice il manager per descrivere il suo piano e il superamento del modello verticalmente integrato. "Nostra priorità nel breve termine è e continuerà ad essere migliorare il livello di efficienza" aggiunge. "Vogliamo dimostrare che le quattro entità (Netco, Tim Enterprise, Tim COnsumer e TIm Brasil) avranno risultati migliori su base autonoma" precisa.

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3 - TIM: LABRIOLA, SCADENZE DEBITO COPERTE FINO AL 2024

(ANSA) - "Abbiamo una solida posizione di liquidità" spiega l'ad di Tim Pietro Labriola agli analisti e "nei prossimi trimestri non abbiamo bisogno di attingere al mercato dei capitali, le scadenze del debito sono coperte fino al 2024".

 

4 - TIM:LABRIOLA, GRANDI AMBIZIONI PER TIM ENTERPRISE

(ANSA) - Per Tim Enterprise "abbiamo grandi ambizioni con ricavi da 3 miliardi a 5 miliardi nel 2030 con un cambio del mix, il cloud sarà il maggior servizio con un contributo del 50% ai ricavi". Lo dice l'ad di Tim Pietro Labriola al Capital Market Day. L'ebitda si stabilizzerà ben sopra il 34% a oltre 1,7 miliardi (dagli attuali 0,9 miliardi con un margine del 32%). "Abbiamo un orizzonte temporale in tre fasi: fino a fine 2022, 18-24 mesi per evoluzione di un'azienda autonoma e dal 2025 un'accelerazione della crescita" conclude.

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5 - TIM: CALAZA, 15-18 MESI PER RETE UNICA

(ANSA) - Per arrivare alla Rete Unica, se tutti i tasselli andranno a posto ci vorrà un anno e mezzo. "A fine ottobre è il tempo necessario per la documentazione vincolante, l'esecuzione richiederà circa 15-18 mesi, cercheremo di accorciare questo percorso ma si tratta di un progetto complesso e i tempi non sono al 100% sotto il nostro controllo" spiega Calaza descrivendo le tappe del piano che partono dalla separazione di Netco fino all'integrazione ipotizzata con Open Fiber. Il negoziato, dopo l'MoU firmato con Cdp e i fondi è "un processo in corso - ricorda l'ad Pietro Labriola - ci sono piccole discussioni che non modificano il negoziato"

 

6 - TIM: CALAZA, CON NETCO FUORI FINO A 11 MILIARDI DEBITO

(ANSA) - Il "deconsolidamento di netco porterà fino a 11 miliardi di debito fuori dal bilancio Tim". Lo ha detto il direttore finanziario Adrian Calaza precisando che ci saranno diverse opzioni per farlo. "Non abbiamo fretta e abbiamo diverse opzioni" aggiunge.

 

7 - TIM: LABRIOLA, OF SCENARIO PREFERITO MA NON SI BALLA DA SOLI

(ANSA) - "Lo scenario preferito non ve lo devo dire - si rivolge agli analisti l'ad di Tim Pietro Labriola - che il migliore è la vendita a Cdp di Netco, per avere una parte di quella sinergia, ma per ballare il tango non si può essere da soli". Per questo, spiega il manager ci sono anche altre opzioni sul tavolo. "Mio padre mi ha sempre detto, devi sempre avere un piano B" ma, precisa, non significa un minore impegno per realizzare quello che considera lo scenario migliore

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8 - TIM:LABRIOLA STUDIA RIDUZIONE DEBITO, IPOTESI CESSIONE ASSET

(ANSA) - Il cda di Tim ha dato all'ad Pietro Labriola un altro mandato, "la riduzione del livello di indebitamento della società attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del gruppo". Le eventuali opzioni, precisa una nota, verranno sottoposte al consiglio per le deliberazioni del caso. L'impegno è stato preso dopo che il management ha illustrato al Consiglio il suo piano di trasformazione.

 

9 - TIM: CALAZA, PIANO B CESSIONE QUOTE ENTERPRISE E NETCO

(ANSA) - Il piano di Tim punta a concludersi con la creazione della rete unica, fondendo Netco con Open Fiber ma "siamo pronti a gestire tutti gli scenari" precisa il direttore finanziario Adrian Calaza. "Abbiamo anche delle opzioni alternative, per una leva finanziaria sostenibile anche se la fusione con Open Fiber non dovesse avvenire, come la cessione di quote di minoranza in Tim enterprise o la quota in netco". "Prima di impegnarci in qualsiasi transazione ci sarà un confronto con le agenzie di rating" chiarisce Calaza.

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10 - SÌ ALLO SCORPORO DI TIM AL VIA IL PIANO LABRIOLA

F.Sp. per “la Stampa”

 

Sarà presentata oggi al mercato, nel «Capital market day», la riorganizzazione che segnerà l'addio di Tim alla sua rete.

 

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Un passo importante che segna la fine dell'integrazione verticale tra servizi e infrastruttura in un piano che, nel contempo, comporterà la nascita di altre tre entità, allo scopo di farne emergere il valore. Oltre alla società di rete NetCo ci saranno ServCo (servizi) all'interno della quale si distingueranno EnterpriseCo (servizi avanzati per grandi clienti e Pa) e Brasile.

 

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La nuova struttura del gruppo e le sue prospettive sono state illustrate ieri al cda che ha confermato all'ad Pietro Labriola il mandato di trattare con Cdp (9,8% di Telecom) per creare con Open Fiber (controllata dalla Cassa) la società unica di rete. E di trattare con i fondi interessati a entrare nelle singole entità di servizi.

 

Sulla rete unica il nodo resta quello del valore: i francesi vogliono 31 miliardi, Tim studia di arrivare ad almeno 25, incluso un debito di almeno 10-11 miliardi. Che avvicina la valutazione ai 14 miliardi (al netto dei debiti) cui la rete era iscritta a bilancio quando, anni fa, si cominciava a riparlare di infrastruttura di Stato.

 

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Oggi non saranno comunicati nuovi target finanziari, rimandata anche la soluzione su Dazn. Un punto fermo è stato invece messo per pareggiare (diritto acquisito vincendo la prima parte tecnica) l'offerta di Fastweb-Aruba nella gara per il Piano strategico nazionale, il «cloud di Stato». Oggi arriverà il via libera di Cdp, in cordata con Tim insieme a Leonardo e Sogei.

 

11 - TIM VARA LO SCORPORO ALLA RETE 11 MILIARDI DI DEBITI

Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA

Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia, ad unanimità, da il via libera al piano industriale che oggi sarà presentato al mercato, e che prevede lo scorporo dei servizi dalla rete. Nella nuova società della rete finiranno i cavi sottomarini di Sparkle, il backbone , la rete primaria e quella secondaria di Fibercop.

 

Questo complesso di infrastrutture, che a fine 2021 aveva 2,2 miliardi di margine lordo avrà circa 11 miliardi di debiti, e poco meno di 22 mila dipendenti. Secondo esperti indipendenti, considerando gli obiettivi al 2025 e al 2030 che oggi Pietro Labriola illustrerà agli investitori, la rete ha un valore d'impresa di almeno 25 miliardi.

 

Queste perizie indipendenti commissionate da Labriola potrebbero essere la base per le future negoziazioni con Cdp, socia al 9,9% di Tim e al 60% della rivale Open Fiber, che ha già firmato una lettera d'intenti per rilevare il controllo dell'infrastruttura. L'obiettivo di Cdp è quello di diventare l'azionista ancora della rete unica, ovvero della società che nascerebbe dalla successiva fusione tra la rete di Tim e quella di Open Fiber.

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In proposito Cdp avrebbe già sondato in via preliminare l'Antitrust europeo, e prima di formulare un'offerta non vincolante vorrebbe capire meglio qual è l'orientamento di Bruxelles. Cdp dovrebbe infatti acquistare il controllo della rete Tim, per dare vita a un gruppo non verticalmente integrato, ricreando di fatto un monopolio, per cui la Ue potrebbe imporre dei correttivi per garantire la concorrenza.

 

Pietro Labriola DI TIM Pietro Labriola DI TIM

Per questo l'offerta non vincolante di Cdp, inizialmente attesa entro luglio, potrebbe slittare ad agosto, senza pregiudicare la data del 31 ottobre, per l'offerta vincolante. In proposito Vivendi ( socia al 24% di Tim) ha lasciato intendere che stima in 31 miliardi il valore dell'infrastruttura, comprese le sinergie, un prezzo superiore rispetto alle valutazioni degli analisti (che oscillano tra 17 e 21 miliardi).

 

Ma con il piano di Labriola di oggi, che delimita il perimetro e le prospettive della rete, sarà più facile stabilire qual è il prezzo giusto, stesso discorso per le attività del cloud e dei grandi clienti, per cui Cvc ha avanzato un'offerta che valuta il gruppo 6 miliardi, un prezzo che è stato giudicato troppo basso. Il cda ha inoltre esaminato i termini del nuovo accordo con Dazn, dando il via libera alla nuova offerta per il Psn e pareggiando quella della cordata rivale Fastweb-Aruba.

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