giuseppe, umberto e franco cosimo panini a fine anni ottanta

TIRA PIÙ UN PELO DI “FIGU” - LUIGI GARLANDO HA RICOSTRUITO COME IN UN ROMANZO LA SAGA DEI FRATELLI PANINI, LA FAMIGLIA DI MODENA CHE INVENTÒ GLI ALBUM DI FIGURINE LEGANDO PER SEMPRE IL SUO NOME AI PACCHETTI DEI DESIDERI - ERANO GIUSEPPE, BENITO, UMBERTO, FRANCO, QUATTRO COME I CALCIATORI DENTRO OGNI BUSTINA - L’IDEA GENIALE, POI LA FABBRICA, I CAPANNONI, LE ROTATIVE, FINO ALLA VENDITA DEL MARCHIO NEL 1988 PER 150 MILIARDI DI LIRE…

Maurizio Crosetti per “la Repubblica – Robinson

 

luigi garlando

Erano quattro come i moschettieri del re, erano quattro come i calciatori dentro la bustina. Giuseppe, Benito, Umberto, Franco. Nessun doppione, nessuno mancava, "celo" e basta. Erano, e sempre saranno, i Panini di Modena. La loro è una magnifica storia italiana di un'Italia generosa e ingenua, affamata e sognatrice.

 

L'ha raccontata Luigi Garlando, una di quelle penne che scrivono su più tavoli perché cercano le persone, siano centravanti o fanti (il capostipite della saga, Antonio, classe 1897, a Caporetto c'era). Così l'epopea dei Panini e della Panini è diventata L'album dei sogni (Mondadori) e in prima pagina hanno scritto "romanzo", perché non s'intenda male.

 

il libro di luigi garlando album dei sogni

Si potrebbe aggiungere "storico". Quasi un secolo rincorrendo un senso, oltre che l'introvabile Pizzaballa. Eccoli, dunque, "i leoni dell'Emilia", una saga che comincia con un pugno di fagioli e un finocchio da dividersi in otto perché Antonio muore giovane e la moglie Olga, la figlia del casaro, figura centrale del libro, dovrà tirare su da sola quattro maschi e quattro femmine.

 

Si alza la polvere della campagna quando sfreccia una moto col sidecar, e sembra Amarcord, poi passa la littorina. I Panini lavorano come matti, crescono, comprano l'edicola di corso Duomo a Modena e da lì tutto comincia, mentre la campana della Ghirlandina scandisce le ore liete e le ore cupe.

 

Si vendono giornali e riviste, ma c'è nell'aria una fascinazione strana. Benito, il più fragile dei quattro, inventa le buste a sorpresa ed è come un baccello, il primo germoglio che porterà Giuseppe Panini detto Il Vecio (solo perché è il primogenito, un ragazzo invece) a scommettere sulle figurine, passando dal fallimento della collezione sui fiori all'invenduto dei primi calciatori.

 

giuseppe, umberto e franco cosimo panini a fine anni ottanta

Però l'idea era perfetta, andava solo elaborata, attesa. Intanto i quattro moschettieri costruiscono con le loro mani un'edicola più grande, mentre Perugina e Buitoni infilano figurine nei prodotti per invogliare il cliente: c'è quel mistero di introvabilità, la mitica numero 20 del Feroce Saladino che mezza Italia rincorre invano.

 

Ma ormai è il calcio a dare densità alle "domeniche della brava gente", si gioca la schedina, si applaudono i primi giocatori stranieri: i Panini sanno che i bambini aspettano solo di aprire le bustine per vedere chi troveranno, è la loro caccia al tesoro di carta. Per dieci lire si comprano tre figurine (nell'epoca classica diventeranno quattro) e un palloncino, con 100 "Valide" si può richiedere un pallone, ormai la macchina è partita.

 

album figurine famiglia panini 9

Però bisogna imbustare sempre di più per tenere il ritmo della domanda di prodotto, ormai forsennata: prima lo fa tutta la famiglia Panini e poi tutta Modena, compresi i carcerati, le monache e gli ospiti delle case di riposo.

 

E bisogna evitare che due "fifi" uguali finiscano nella stessa bustina: prima che Umberto, il geniaccio della famiglia, inventi la Fifimatic, arnese degno di Archimede, l'operazione verrà svolta a colpi di badile e manovella, la zangola del burro, perché questa è anche la storia di un'Italia contadina.

 

La bravura di Luigi Garlando, autore capace di farsi leggere da milioni di bambini e non solo da chi sfoglia la Gazzetta dello Sport, è avere mescolato i piani narrativi di cronaca e invenzione, col risultato che a volte la cronaca sembra fantasia e invece è vera, e la fantasia così credibile da sembrarlo.

 

libro sui panini

Accanto al sogno di completare l'album ce n'è un altro, imbevuto dell'energia del dopoguerra e dell'ottimismo del boom: costruire il futuro come una casa, impastando e cuocendo da sé i mattoni.

 

Per questo, i quattro Panini vogliono fare tutto da soli: comprano le fotografie dei calciatori a Milano, da Vito Liverani, fanno il fotolito (i cliché) a Parma, stampano a Modena e imbustano a Bologna.

 

album figurine famiglia panini 5

Non tarderanno a costruirsi la loro fabbrica, i capannoni, le rotative, inventando figurine a chilometro zero che invaderanno l'Italia e poi l'Europa in un volo di cariandoli, prima incollati con la coccoina che sa di mandorla, poi autoadesivi.

 

album figurine famiglia panini 2

Andrà avanti così fino al 1988, quando la Panini sarà venduta all'editore Robert Maxwell per 150 miliardi di lire. Ormai era tempo, il tempo che passa. Sembrerebbe un grande racconto industriale, invece è puro artigianato umano. Sono molto belle le pagine sui fratelli Panini a caccia di distributori e agenti, a volte persone incontrate per caso, magari in vacanza sotto l'ombrellone, oppure arrivate chissà come da Svizzera e Germania.

 

Il segreto sono sempre le persone, e mai cambiare stile neppure dopo il successo, i milioni e i miliardi, come effettivamente seppero fare i fantastici quattro. Sembra di vederli ancora, quei bambini che fanno scorrere il pennellino sul dorso di carta dei loro eroi, li vediamo perché quelli siamo noi.

 

album figurine famiglia panini 10

Più tardi appiccicheranno le "celline" (non potete non sapere cosa fossero, astenersi perditempo) e giocheranno a prendersele, tirandole contro il muretto o sul marciapiede, perché quella era l'Italia dei piccoli che giocavano in strada dalla merenda alla cena.

 

Non le sentite, le voci delle mamme che li chiamano, che ci chiamano dai balconi? Tecnica e sentimento: questa è la trama del romanzo. Suonano fisarmoniche nella bassa dove saltano i tappi di lambrusco, e intanto i fratelli Panini infilano nelle bustine anche Pinocchio, i Puffi e Sandokan, ormai non ha più confini il sogno, anche se nelle case sono già entrati i primi videogiochi.

 

album figurine famiglia panini 1

Però la carta non muore, chi lo pensa non sa niente. Muoiono semmai loro, uno dopo l'altro come nel commiato di un bel film, i moschettieri che nel frattempo si erano fatti vecchi. Il primo ad andarsene è Benito, e i fratelli non vogliono un quarto che porti la bara. Faranno tutto da soli, come sempre.

 

album figurine famiglia panini 6album figurine famiglia panini 7album figurine famiglia panini 3album figurine famiglia panini 4album figurine famiglia panini 8

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…