diego della valle

DELLA VALLE DI LACRIME – LA PANDEMIA HA FATTO LE SCARPE A “TOD’S”: IL FATTURATO CONSOLIDATO NEL 2020 È CALATO DEL 30,4% RISPETTO AL 2019 E IL CDA HA DECISO DI NON DISTRIBUIRE DIVIDENDI AGLI AZIONISTI – C’È STATO UN PARZIALE CAMBIO DI TENDENZA NEL QUARTO TRIMESTRE, MA SOLO GRAZIE ALLA RIPRESA DELLA CINA, CHE HA UN RUOLO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE PER LO SCARPARO...

 

 

 

diego della valle

Gianluca Zappa per www.startmag.it

 

Zero dividendi da distribuire agli azionisti di Tod’s.

 

E’ quanto ha deciso il consiglio di amministrazione di Tod’s approvando i conti 2020 del gruppo di moda e abbigliamento

 

La proposta di non distribuire cedola sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea ordinaria dei soci, convocata in prima convocazione per il prossimo 21 aprile e in seconda convocazione per il 28 aprile.

 

Ecco in sintesi i numeri 2020 del gruppo Tod’s.

tod's 3

 

IL FATTURATO DI TOD’S

Nell’esercizio 2020, il fatturato consolidato del gruppo Tod’s ammonta a 637,1 milioni (-30,4% rispetto al 2019).

 

I RICAVI DI TOD’S

Nel solo quarto trimestre dell’anno i ricavi ammontano a 184,5 milioni, con un calo del 22,6% rispetto al quarto trimestre 2019.

 

diego della valle al colosseo

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE SUI CONTI 2020 DI TOD’S

Il Gruppo Tod’s ha chiuso il 2020 in calo del 30,4% a 637,1 milioni, con un cambio però di tendenza nel quarto trimestre (-22,6% a 184,5 milioni). Questo significa – ha sottolineato il Sole 24 Ore – “la capacità di reazione e ripresa della Cina, dove i ricavi, negli ultimi tre mesi dell’anno, sono cresciuti a doppia cifra, a fronte di un andamento ancora negativo di Europa e Stati Uniti, come riscontrato anche da altri grandi player”.

 

IL RISULTATO NETTO DI TOD’S

tod's 1

Il risultato netto del gruppo è negativo per 73,2 milioni.

 

L’INDEBITAMENTO

L’indebitamento finanziario netto e’ pari a 124,9 milioni,(escludendo i 396,4 milioni delle passività per i contratti di affitto dei negozi).

 

LA REDDITIVITA’

tod's 4

Gli indici di redditività riflettono il calo dei ricavi: l’ebitda adjusted è di 69,5 milioni, l’ebit è negativo per 93,7, il risultato netto di gruppo per 73,2 milioni, a fronte di un indebitamento finanziario netto di 124,9 milioni.

 

IL RUOLO CRESCENTE DELLA CINA PER TOD’S

tod's 7

Nei primi mesi dell’anno – ha scritto il Sole 24 Ore – la Cina conferma l’andamento del quarto trimestre 2020 e torna a correre Roger Vivier, il marchio con il posizionamento più alto all’interno del portafoglio, composto, oltre che da Tod’s, da Hogan e Fay.

 

IL COMMENTO DI DIEGO DELLA VALLE

ROGER VIVIER

Secondo quanto spiega Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato del gruppo, ‘i risultati del 2020 sono stati profondamente influenzati dalla pandemia, che ha particolarmente colpito il settore dei beni di lusso, causando lunghi periodi di chiusura dei negozi in diverse aree del mondo e la quasi totale scomparsa degli acquisti legati ai flussi turistici.

 

In questo contesto, la priorita’ del nostro gruppo e’ stata proteggere la salute dei dipendenti e dei clienti e, successivamente, affrontare il calo delle vendite con un attento controllo dei costi, sempre tenendo nella massima considerazione tutte le attivita’ necessarie per mantenere la grande qualita’, l’artigianalita’ e la creativita’ dei nostri prodotti.

tod's 2

 

Abbiamo adottato grande cautela nella raccolta degli ordini e nelle quantita’ di prodotto consegnata ai negozi, in particolare nel canale wholesale, che ha subito lunghissimi periodi di chiusura delle attivita'”.

 

IL RUOLO DELL’ECOMMERCE SECONDO DELLA VALLE

In questo scenario, aggiunge Della Valle, “abbiamo aumentato i nostri investimenti nel marketing, in tutte le sue forme, prevalentemente quella digitale, come determinante strumento di comunicazione per dialogare con le nuove generazioni di consumatori, cosa che noi consideriamo prioritaria per una sostenuta crescita futura dei nostri fatturati.

tod's 5

 

Siamo molto contenti dei risultati ottenuti con il canale e-commerce, che ha registrato una progressiva accelerazione durante l’anno, raggiungendo e superando le nostre attese e che sta ancora continuando a crescere a ritmi molto elevati.

 

Guardiamo con positività all’anno in corso, forti anche degli eccellenti commenti ricevuti dalle nuove collezioni, anche se non dobbiamo dimenticare il persistente contesto di grande incertezza, causato dall’incognita Covid-19, ancora molto presente in tante parti del mondo. Pur nella consapevolezza della solidita’ finanziaria del gruppo, abbiamo deciso di proporre all’assemblea di non distribuire dividendi”.

diego della valle 1tod'sdiego della valle 4diego della valle 2

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)