chiara ferragni diego della valle

DELLA VALLE SI È BECCATO UNA BRUTTA INFLUENCER – IN FINANZA CONTANO PIU I NUMERI DELL’IMMAGINE: L’EFFETTO FERRAGNI PER TOD’S È DURATO QUANTO UNA STORIA INSTAGRAM! OGGI IL TITOLO VALE MENO DI QUANDO FU ANNUNCIATO L’INGRESSO DELLA MOGLIE DI FEDEZ NEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE! IL 9 APRILE DEL 2021 UN’AZIONE VALEVA POCO SOPRA I 32 EURO, OGGI…

Fabio Pavesi per “Verità & Affari”

 

DIEGO DELLA VALLE CHIARAR FERRAGNI

Ormai spopola ovunque. E per Chiara Ferragni è arrivato anche il palco del prossimo Sanremo, dopo una serie di campagne in cui compare come testimonial di molte aziende. Del resto si sa, successo chiama successo e la giovane influencer cremonese sta cavalcando l'onda.

 

Certo rischia di creare una sorta di effetto overbooking, di saturazione del personaggio e di quelle aziende che stanno correndo per assicurarsi la sua immagine.

Già, ma davvero rende per le imprese affidarsi al marchio Ferragni? C'è un ritorno palpabile dell'investimento sulla sua figura? Dipende. I media tendono a enfatizzare il fenomeno e, soprattutto nel mondo dell'immagine così impalpabile, difficile stimare impatti economici e finanziari.

 

TOD'S: DOPO L'INGRESSO IN CDA LA VOLATA IN BORSA

Fece notizia lo scorso anno l'ingaggio da parte di Tod's dell'influencer che venne chiamata addirittura nel consiglio d'amministrazione dell'azienda marchigiana di Diego Della Valle.

chiara ferragni casualmente indossa e promuove tods

Subito il clamore mediatico si accompagnò a un balzo del titolo in Borsa, come se l'effetto Ferragni potesse far guadagnare punti sul mercato di Borsa. Così è stato, ma l'effetto è durato lo spazio di un mattino.

 

EFFETTO SVANITO: OGGI IL TITOLO VALE MENO

Oggi il titolo Tod's sul mercato vale meno di quando, nell'aprile del 2021, fu annunciato l'ingresso di Chiara Ferragni nel consiglio di amministrazione. Era il 9 aprile del 2021 e il titolo valeva quel giorno poco sopra i 32 euro.

 

La notizia vide impennarsi già in quella seduta le quotazioni e poi il rialzo si fece sempre più robusto. Fino ad arrivare a quasi raddoppiare il prezzo dell'azione a quota 63,85 euro, il picco massimo toccato il 18 giugno del 2021. In soldoni si trattò di un incremento del valore di mercato del gruppo del lusso di qualche centinaio di milioni di euro in soli due mesi.

CHIARA FERRAGNI IN VERSIONE VENERE DI BOTTICELLI

 

Già, ma da allora il titolo ha cominciato una lenta e costante discesa che è proseguita fino a oggi. Tod's è tornata a valere in Borsa solo 29,68 euro, al di sotto del livello cui quotava all'annuncio della cooptazione dell'influencer nella cabina di regia della società.

Successo effimero quindi.

 

Vero è che da inizio di quest' anno le Borse di tutto il mondo hanno cominciato a crollare e Tod's non ha fatto eccezione. Ma l'estate scorsa non c'era nessuna avvisaglia di crisi in giro per il mondo. E tra l'altro Tod's ha perso più dei suoi diretti competitor.

 

TOD'S FANALINO DI CODA DEI TITOLI DEL LUSSO

Ferragamo ad esempio dall'estate scorsa ha perso solo il 19%, contro il -49% di Tod's. Geox - che però copre la fascia bassa del mercato - ha lasciato sul campo il 32%, a metà strada tra la perdita di Tod's e quella di Ferragamo.

 

chiappe della ferragni

E anche i grandi competitor del lusso europei che gli analisti in genere confrontano con Tod's non hanno sfigurato quanto l'azienda dei Della Valle. Burberry ha perso da giugno del 2021 il 21%; Hugo Boss è in attivo con il titolo salito del 6% in un anno. Vista così sembra una debacle a dispetto della campagna acquisti di Della Valle incentrata su Ferragni. Eppure Tod's sta recuperando terreno dopo la crisi pandemica.

 

Il 2020, infatti, si chiuse con una perdita a conto economico di oltre 70 milioni, con i ricavi crollati di oltre il 30%. Anno disastroso. Nel 2021 i primi segni di ripresa, con il fatturato a recuperare ben il 39% - tornato a quota 900 milioni di euro - e la perdita ridotta a soli 5 milioni. Sorprende quindi che, nonostante il vero e proprio balzo del fatturato e il rientro dalle perdite, il titolo abbia dall'estate scorsa intrapreso la via del ribasso, effetto Ferragni incluso.

FEDEZ E LA LINGUA DELLA FERRAGNI

 

Cosa c'è da imparare da questa storia? Che alla fine più dell'immagine, contano in finanza i numeri nudi e crudi. Che prima o poi finiranno per dare ragione alla rinascita di Tod's dopo la crisi del Covid. Il primo trimestre di quest' anno ha confermato la tendenza dello scorso anno con un incremento dei ricavi di oltre il 20%. E le stime di consenso, raccolte da S&P Global market intelligence, vedono Tod's tornare all'utile per qualche decina di milioni di euro per la fine del 2022. Il titolo forse potrebbe risollevarsi dal lungo sconforto degli ultimi 12 mesi. Ma la testimonial Ferragni poco c'entra.

chiara ferragniCHIARA FERRAGNI IN VERSIONE VENERE DI BOTTICELLI chiara ferragni 1CHIARA FERRAGNI IN VERSIONE VENERE DI BOTTICELLI

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?