uber eats

IL VERO VOLTO DELLA “GIG ECONOMY” È LA SCHIAVITÙ - UBER COMMISSARIATA PER CAPORALATO CON RIDER SOTTOPAGATI E SFRUTTATI - UNO DEI MANAGER A UN FATTORINO INSOFFERENTE: “TI ROMPO LA TESTA E POI TI TOLGO L'ACCOUNT” - MINACCE, MANCE SOTTRATTE, PUNIZIONI E MIGRANTI DA SPREMERE COME LIMONI IN CAMBIO DI POCHI EURO - E UNO DEGLI INDAGATI PER CAPORALATO AVEVA 240 MILA EURO IN CONTANTI IN UNA SCATOLA DA SCARPE E 305 MILA IN UNA CASSETTA DI SICUREZZA…

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

rider uber eats

«Se tu il pomeriggio non li paghi, e loro per mangiare devono connettersi la sera, scommetto si adeguano e si connettono la sera quando serve...», era lo sprone del manager Uber al consulente della partner società milanese di pony express Flash Road City-Frc, la quale a 3 euro netti a consegna reclutava richiedenti asilo per portare in bici o moto i panini di McDonald' s ai clienti della piattaforma digitale Uber Eats in forza di un contratto di prestazione tecnologica con Uber Portier Bv.

 

E lui - che ai reclami di un fattorino, reo d' averlo apostrofato «schiavista», ribatteva «ho solo minacciato di venirti a rompere la testa» - prometteva al manager Uber: «Se mi fai avere almeno un' idea di quelli che sono stati i peggiori, io li cazzio subito e anzi addirittura li blocco».

 

rider uber eats 2

Dunque «pagamenti irrisori, sottrazione "legalizzata" di mance, mancato pagamento di ritenute», «richieste di un numero di corse non compatibili con una tutela minima delle condizioni fisiche del lavoratore», e «"punizioni" sotto forma di detrazione di 0,50 euro per consegna a titolo di penale sulle mancate accettazioni di ordini se superiori al 95% o sulle cancellazioni se superiori al 5%», erano farina di Frc.

 

Ma intercettazioni, chat di WhatsApp lunghe 76 pagine, e da ultimo persino l' autodifesa proprio degli indagati di Frc, «attestano una realtà di forte sfruttamento, intimidazione e prevaricazione a cui Uber, almeno in alcuni dipendenti/manager, non è certo estranea». Anzi «vincolava e coordinava» la prestazione lavorativa dei rider su alcune fasce orarie, pena - per chi non si adeguasse alle regole impartite - il mancato pagamento delle consegne effettuate o la disconnessione del ciclofattorino dalla piattaforma (e dunque dalla chance di racimolare quei pochi euro).

ubereats

 

Condizioni (ben diverse dai teorici accordi) che Frc praticava a stranieri «disposti a essere pagati poco e male» pur di «non vedere fallito il sogno migratorio», dunque «in una situazione di fragilità, aggravata dall' emergenza sanitaria a seguito della quale l' utilizzo dei rider è aumentato».

 

Ecco, perché per l' indagine del pm Paolo Storari e della GdF, contro il caporalato dei ciclofattorini ha bisogno di un bagno di legalità Uber Italy srl, articolazione dell' olandese Uber International Holding Bv, a sua volta ponte in Europa della casa madre americana di San Francisco.

 

E a fare questa bonifica aziendale - da ieri e per un anno - saranno i giudici Roia-Tallarida-Pontani della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che ne hanno disposto l'«amministrazione giudiziaria» per affiancare (senza per ora spossessare) la proprietà; ed evitare che in questo specifico settore di mercato Uber Italy srl, «quantomeno sotto un profilo di omesso controllo o di grave deficienza organizzativa», continui a creare «i presupposti della «sopraffazione retributiva e trattamentale», e ad agevolare coloro - come il titolare e l' amministratore di Frc, Giuseppe e Leonardo Moltini - che dal pm sono indagati per caporalato. E ora anche per riciclaggio, dopo che le perquisizioni gli hanno trovato in contanti in una scatola da scarpe 242.000 euro e in una cassetta di sicurezza altri 305.000.

 

rider uber eats 1

«Condanniamo ogni forma di caporalato attraverso i nostri servizi in Italia», assicura Uber, che invece per il pm, «in netto contrasto con la "vulgata" che la vede come informale piattaforma che non ha rapporto coi rider e si limita a mettere in contatto ristoratori e clienti», attraverso 5 suoi dipendenti ha partecipato «a sanzionare i rider e a incidere pesantemente sui loro turni» E per difendersi davanti al pm ora gli indagati di Frc già si rivoltano contro il committente: «Uber ci imponeva, con minaccia di toglierci ristoranti o città, di rispettare il loro "forecast" settimanale. Spesso bloccava i nostri ragazzi perché non erano performanti rispetto alle tabelle di servizio della piattaforma».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...