mauro moretti al meeting cl di rimini

LA VERSIONE DI MUGHINI - SULLA CONDANNA DI MAURO MORETTI, RENATO FARINA HA DI CERTO MESSO UN TROJAN NEL MIO CERVELLO A CATTURARMI LE IDEE E LE PAROLE CON CUI SCRIVERE UN BELLISSIMO ARTICOLO A DIFESA DELL'''INNOCENTE''. I RESPONSABILI DELLA MANUTENZIONE SONO STATI ASSOLTI, MORETTI NO. PUR DI DARE AI FAMILIARI DI QUELLE POVERE VITTIME IL CONTENTINO DI UN CAPRO ESPIATORIO. COME SE LE TRAGEDIE AVESSERO SEMPRE UNA SPIEGAZIONE COSÌ BANALE. E I 5STELLE, SEMPRE ALL’ALTEZZA DELLA LORO NULLITÀ CIVILE E MORALE...

1. LA VERSIONE DI MUGHINI

mauro moretti

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago, mi è successa una cosa gravissima. Che il mio vecchio amico Renato Farina ha di certo messo un trojan nel mio cervello a catturarmi le idee e le parole con cui scrivere (su “Libero”) un bellissimo articolo a difesa dell’ “innocente” ex amministratore delegato di Ferrovie italiane Mario Moretti. Di certo Renato ha scritto un articolo migliore di quello che avrei scritto io, ieri pomeriggio, alla notizia per me incredibile che in appello è stata confermata la sentenza di condanna a sette anni a Mauro Moretti, e questo perché “oggettivamente” responsabile di quella stramaledetta sciagura ferroviaria di Viareggio, dove persero la vita 32 ”innocenti”.

 

giampiero mughini

Non uno dei cosiddetti “giornaloni” ha avuto il coraggio e la lealtà civica di argomentare come ha fatto Renato Farina e come avrei fatto io ieri pomeriggio, se ne avessi avuto il tempo e non fossi dovuto andare a Napoli a chetare i tifosi napoletani furiosissimi contro l’ex comandante partigiano della insurrezione anti-juventina, Maurizio Sarri.

 

A parte l’articolo di Farina, ho solo visto sui giornali di oggi un breve editoriale sul “Foglio”, anch’esso allarmato da una tale sentenza. Ricordo che Mauro Moretti (al quale va la mia infinita gratitudine per avere accorciato d quattro ore e mezza a tre, il tempo necessario per andare da Roma a Milano a fare un lavoro su cui pagavo e pago il 50 per cento allo Stato), aveva rinunciato alla prescrizione e questo da quanto lui si riteneva del tutto incolpevole del fatto che un maledetto giorno nulla avesse funzionato sui binari su cui viaggiava uno delle migliaia e migliaia di treni che percorrono lo stivale.

 

renato farina (2)

I responsabili della manutenzione di quei vagoni sono stati assolti, Moretti no. Spaventoso, e questo pur di dare ai familiari di quelle povere vittime il contentino dell’aver trovato un capro espiatorio. E come se le tragedie della vita e del lavoro avessero sempre una spiegazione così facile e così banale, uno che ne ha la colpa. Né poteva mancare l’uscita dei 5Stelle, sempre all’altezza della loro nullità civile e morale. Hanno chiesto che Moretti rimetta il cavalierato conferitogli dall’ex presidente Giorgio Napolitano. Semianalfabeti.

 

 

2. L'INNOCENTE MORETTI CONDANNATO A SETTE ANNI

Renato Farina per ''Libero Quotidiano''

 

strage viareggio7

La Corte d' Appello di Firenze ha emesso la sua sentenza sul disastro ferroviario di Viareggio, 32 vittime, 29 giugno 2009. Ci permettiamo anche noi una sentenza, che non conta niente, salvo che per la nostra coscienza: è una boiata. Non si placa una strage identificando un mostro, che la folla desidera sbranare perché potente, intelligente, di successo, e dunque perciò per forza colpevole. Che tristezza.

 

Quando il giudice ha detto il nome di Mauro Moretti, condanna, 7 anni, è come se nella mente collettiva di questo Paese la magistratura avesse resuscitato i morti. Diciamo così perché è sicuro che se ci fosse stata una assoluzione del capo delle Ferrovie (di tutti gli altri condannati non importa a nessuno) si sarebbe alzato il grido: li hanno uccisi una seconda volta. Versare ingiustizia sull' ira dei parenti per placare il loro dolore non è una buona giustizia.

 

Non a caso, alla soddisfazione dei congiunti (comprensibile) si è unito il compiacimento dei politici: perché le condanne di chi sta in alto, non importa se si è arrampicato perché è il migliore, placano il popolo e danno modo di cavalcarne i sentimenti.

strage viareggio12

 

SENZA LOGICA

Non parliamo per partito preso. Sono logica e buon senso a essere annientate da questa decisione tribunalizia di secondo grado, che temiamo sarà accolta da una Cassazione molto turbata dall' impopolarità crescente delle toghe, e lo diciamo un po' per scaramanzia e un po' per pratica di vita, confidando però in un soprassalto di coraggio. Difficile. Sembra che in Italia sia un obbligo morale individuare il Toro seduto della situazione anche se non c' entra.

 

E se non accetti, passi per un complice, uno comprato dai poteri forti. Abbiamo ben visto a quale linciaggio è stato sottoposto il giudice di Avellino che l' 11 gennaio scorso osò assolvere l' ad di Autostrade Giovanni Castellucci per i 40 passeggeri morti su un pullman che aveva sfondato i parapetti del viadotto Acqualonga, dato che era un rottame ambulante. Mica poteva controllare l' amministratore delegato con il martelletto la tenuta dei guardrail di migliaia di chilometri. Le disposizioni erano precise. Qualcuno non le ha rispettate.

 

strage viareggio11

Il Tribunale aveva perciò condannato i tecnici negligenti che non avevano vigilato sulle protezioni e il proprietario del torpedone. Pene fino a dodici anni. Figuriamoci. Volevano solo la testa dei vertici. Le televisioni registrarono le urla in aula: «Ti aspettiamo fuori, loro sono colpevoli e assassini, hanno comprato la sentenza». Di Maio, vicepremier, si dichiarò «incazzato» e proclamò che comunque avrebbe tolto le concessioni ad Atlantia, anche Salvini si lasciò andare e sostenne che il Tribunale «assolve qualcuno che ha la responsabilità dei morti» . Insomma.

 

Ed eccoci allora al caso di Viareggio. A Firenze la sentenza ha colpito come già in primo grado Moretti ed altri due dirigenti apicali delle Ferrovie, mentre ha assolto, correggendo il tribunale di Lucca, i loro dipendenti incaricati di controllare la sicurezza dei binari e dei vagoni. Come dire: tutto funzionava dal punto di vista della società a capitale di Stato. Perché colpire in alto, allora? Perché sì. Le negligenze criminali erano della ditta tedesca che doveva vigilare sui vagoni cisterna noleggiati alle FFSS. Se io noleggio una macchina da una azienda qualificata e travolgo un ciclista perché i freni erano rotti, la colpa di chi è? Del noleggiatore, non di chi prende in affitto la vettura.

strage viareggio1

 

La Corte d' Appello ha punito anche il noleggiatore della cisterna ultra-fragile, da cui è uscito a fiotti il gas infiammabile? Ma quelli chi li conosce? Nessuno. Nomi ignoti. Se si fossero fermati a quel livello, i giudici sarebbero stati appesi ai lampioni. Domanda. C' era bisogno di condannare degli innocenti per placare l' ira dei parenti di vittime innocenti?

 

Una specie di uno a uno? Come dire: io soffro, ma almeno soffri anche tu. Un treno mi ha portato via i miei cari? Allora paghi il capo dei treni, anche se stava a Roma, anche se non poteva controllare per ovvie ragioni tutti i vagoni di tutti i convogli della penisola. Va travolto dalla vendetta pubblica, spacciata per giustizia.

 

MORTI INNOCENTI

Certo. Ci sono state 32 vittime innocenti a Viareggio nel disastro ferroviario del 29 giugno di dieci anni fa. Siamo tristi per loro, come lo si può essere per la morte di quei bambini portati via dalle fiamme, mentre dormivano sicuri nella loro casa. Ma che c' entra?

 

strage viareggio1

Non è che se un avvocato, a causa delle balaustre troppo basse, cade dal quinto piano del Palazzo di Giustizia di Milano, e resta invalido, devo accusare di lesioni colpose gravi il ministro della Giustizia o addirittura il Capo della Stato che è pure capo della magistratura. Stavolta invece sono arrivati lassù, che vergogna.

 

Di che cosa è colpevole Mauro Moretti? Per noi solo di aver militato nella Cgil, di essere stato e probabilmente di essere ancora un comunista. Ma queste sono faccende private. Una volta scelto come amministratore delegato delle Ferrovie da Tomaso Padoa-Schioppa nel 2006 le ha risanate. Avevano un debiti di due miliardi e qualche centinaio di milioni di euro, roba da portare i libri in tribunale.

 

strage viareggio

Dopo due anni, questa azienda decotta macinava utili. Ha avuto il torto di dichiarare a fine aprile del 2009 che per la prima volta nella sua storia i binari di Stato avrebbero prodotto profitti intorno ai 20 milioni di euro. Certo ha licenziato, ha scorticato il parassitismo imposto dai famosi ministri delle ferrovie, che assumevano per ragioni di clientela specie al Sud. Quando a Viareggio la notte del 29 giugno un vagone ha deragliato per un cedimento, la cisterna non ha tenuto, e uno spaventoso incendio si è sviluppato per la scintilla di un moto-scooter che passava vicino, è scattato il riflesso ideologico: ha stroncato vite innocenti, in nome del dio denaro. E dire che non ha mai nascosto la faccia. Si è presentato alle 8 del mattino del 30 giugno sul luogo del disastro. Alle 11 ha spiegato che cos' era successo. Si sentiva il numero 1 di un' impresa con 72mila dipendenti, che non era precisamente una associazione a delinquere con un boss assassino come Totò Riina.

 

NIENTE PRESCRIZIONE

RICORDO DELLE TRENTADUE VITTIME DEL ROGO DI VIAREGGIO

Niente da fare. Lo hanno impiccato alla frase secondo cui questa strage è stata «uno spiacevolissimo episodio», qualificandola come insensibilità crudele. Nel febbraio scorso, dopo che il pm aveva terminato la sua requisitoria chiedendo contro di lui 15 anni di carcere, si alzò e disse: «Ho preso atto di quello che ha detto il procuratore. Sono parecchi anni che si discute in merito alla prescrizione e sono stato spesso portato a bersaglio, per la prescrizione, per i fatti di Viareggio.

 

Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente». Il presidente della corte Paola Masi gli ha chiesto se fosse consapevole che la rinuncia, una volta dichiarata, vale anche per i successivi gradi di giudizio (Cassazione). Moretti disse «sì». Povero pirla. Uno dei nostri migliori manager si è dimostrato un pirla. Di cui essere orgogliosi, però. Speriamo di esserlo anche della Corte di Cassazione.

Strage Viareggio

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...