erdogan merkel

VOLKSWAGEN BLOCCA L’INVESTIMENTO IN TURCHIA DA 1,3 MILIARDI DI EURO PER UNO STABILIMENTO DA 300MILA AUTO E 4 MILA POSTI DI LAVORO, A CAUSA DELLA CRISI POLITICA CAUSATA DALL’AZIONE MILITARE DI ANKARA NEL NORD DELLA SIRIA - SAREBBE STATO IL QATAR, CHE HA UNA QUOTA DEL 17% NELLA CASA AUTOMOBILISTICA, A SPINGERE PER LA COSTRUZIONE DELLA FABBRICA IN TURCHIA…

Vittorio Da Rold per https://it.businessinsider.com

 

recep tayyip erdogan e angela merkel 1

Dopo le rivelazioni dell’intenzione di Volkswagen di costruire uno stabilimento per la produzione di auto in Turchia, l’azienda tedesca ha deciso di ritardare la decisione sull’impianto automobilistico da 1,3 miliardi di euro a causa dello sconvolgimento politico causato dall’azione militare del paese nel nord della Siria.

 

“La decisione sulla costruzione di un nuovo impianto è stata rinviata dal consiglio di amministrazione”, ha dichiarato VW. “Stiamo monitorando attentamente la situazione e siamo preoccupati per gli sviluppi attuali”, riporta Bloomberg.

 

Monta la pressione internazionale contro l’aggressione turca dei curdi siriani che ha provocato già decine di morti e 200mila profughi. Olanda, Norvegia, Finlandia e da ultimo Francia e la Germania, su pressioni dell’opinione pubblica disgustata dalle minacce di Erdogan di lasciar partire milioni di profughi siriani alla volta dell’Europa, hanno annunciato il bando delle forniture militari verso Ankara. Un primo timido segnale di opposizione all’aggressione militare turca.

 

MERKEL ERDOGAN

Ma mentre il governo tedesco blocca l’export di armi il gigante automobilistico tedesco Volkswagen si sta preparando da tempo per un importante investimento in Turchia, per costruire una nuova fabbrica di autovetture e dare un segnale importante di fiducia a favore del Governo filo-islamico di Recep Tayyip Erdogan al potere da 18 anni ininterrottamente nel paese della Mezzaluna sul Bosforo e che è pronto a fare ponti d’oro per favorire l’insediamento industriale.

 

D’altra parte i legami tra Turchia e Germania sono sempre stati storicamente molto forti dai tempi dell’Impero prussiano con l’impero ottomano e successivamente con una forte immigrazione turca negli stabilimenti automobilistici in suolo tedesco e in particolare a Berlino nel Secondo dopo guerra.

volkswagen xl1

 

Ma torniamo ai giorni nostri. Il piano di investimenti, riporta il giornale al Monitor – che è nella fase finale dei colloqui con il governo turco, non ha però mancato di suscitare forti perplessità politiche in Germania, sull’opportunità di investire in un paese che secondo il report annuale della Unione europea ha gravi problemi del rispetto dello stato di diritto e della libertà di stampa. 

 

L’insediamento industriale dovrebbe essere costruito nella provincia turca occidentale di Manisa, sulla costa egea, vicino a Smirne dove si prevede di investire 1,4 miliardi di euro in uno stabilimento che dovrebbe diventare operativo nel 2022-23, avere una capacità produttiva di 300.000 auto all’anno e creare 4.000 posti di lavoro.

erdogan merkel

 

Secondo Automotive News Europe lo stato del Qatar, che ha una quota del 17% in VW, avrebbe spinto per la costruzione della fabbrica in Turchia nel corso di una riunione del consiglio di amministrazione preferendola alla Bulgaria. Secondo il giornale tedesco Automobilwoche la produzione VW del nuovo stabilimento turco includerà i SUV compatti Skoda Karoq e Seat Ateca. Per ET auto.com le azioni del distributore turco di Volkswagen Dogus Otomotiv hanno avuto un forte incremento da luglio di quest’anno sull’onda del possibile investimento.

VOLKSWAGEN

 

In Turchia sono presenti da decenni circa 13 costruttori internazionali tra cui l’americana Ford e l’italiana FCA a Bursa entrambi in joint venture con la potente famiglia turca dei Koç. Le auto prodotte in Turchia per l’80% sono esportate in Europa e quindi devono rispondere ai requisiti ambientali della Ue. Volkswagen era stata coinvolta in una grave scandalo sulle emissioni diesel taroccate da un software che si è verificato nel 2015 negli Stati Uniti. Volkswagen ora ha cambiato completamente direzione e si è impegnata in piani di ammodernamento, compresi gli investimenti nella produzione di auto elettriche

 

La Turchia è stata preferita rispetto alla candidatura della Bulgaria che sperava di essere avvantaggiata dalla sua appartenenza alla Ue per accogliere il nuovo stabilimento per la produzione di auto a benzina e diesel della Volkswagen.

 

curdi in fuga

La Turchia, paese di 80 milioni di abitanti – dove operano circa mille aziende italiane e dove il gruppo italiano UniCredit possiede una quota in joint venture con la famiglia Koç la banca Yapi Kredi, una delle maggiori e dinamiche del paese – offre manodopera qualificata e giovane a basso costo e generosi incentivi, ma il governo filoislamico dell’AKP ha giocato l’asso per sbaragliare la concorrenza bulgara offrendo ulteriori vantaggi, tra cui una garanzia per l’acquisto di 40.000 veicoli all’anno. Una mossa vincente ma densa di possibili problematiche giuridiche.

 

LE PROTESTE DEI VERDI TEDESCHI

“Sarà interessante vedere il modo in cui il governo tedesco si occuperà dei piani di Volkswagen (azienda pubblica, ndr) per la costruzione di una nuova fabbrica in Turchia, che si tradurrà nel primo investimento diretto estero nel settore automobilistico turco in 22 anni”, ha scritto Erik Meyersson, Senior Economist presso Handelsbanken ed esperto di Turchia.

 

erdogan merkel

Al Parlamento europeo, nel frattempo, un gruppo di deputati ha chiesto alla Commissione europea di verificare se il piano di investimenti Volkswagen sia conforme alle norme UE in materia di concorrenza, sostenendo che Ankara avrebbe offerto incentivi alle imprese per un valore di 400 milioni di euro oltre alla garanzia di acquisto di 40.000 veicoli all’anno.

 

curdi in fuga 8

Uno dei sostenitori della interpellanza, Reinhard Butikofer del partito Verde tedesco, ha detto che la decisione di Volkswagen di investire in Turchia “provoca perplessità” data “la situazione sempre più deteriorata dello Stato di diritto, la libertà dei media e la democrazia sotto il Presidente Erdogan “. Gli europarlamentari ritengono inoltre che, scegliendo la Turchia, Volkswagen abbia danneggiato uno Stato membro dell’UE, riferendosi in particolare alla Bulgaria, che è stata l’altro principale concorrente dell’impianto.

 

Ora con l’invasione militare turca della Siria e l’attacco ai curdi le tensioni tra Ankara e la commissione di Bruxelles si faranno ancora più tese e la commissaria alla concorrenza, la liberale danese Margrethe Vestager, che succede a sé stessa nel ruolo di commissaria, ancora più attenta su possibili deviazioni alla normativa sugli aiuti di stato.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”