joe biden donald trump wall street borsa new york

WALL STREET PUNTA SULLA VITTORIA ZOPPA DI BIDEN: JOE ALLA CASA BIANCA E SENATO REPUBBLICANO. COSÌ CI SONO POCHE MATTANE ALLA TRUMP MA GLI SGRAVI FISCALI NON SI TOCCANO E IL LIBRO DEI SOGNI DEI DEMOCRATICI RADICALI (TASSA I RICCHI, SPEZZA I MONOPOLI BIG TECH, METTI REGOLE ALLA FINANZA) RESTA NEL CASSETTO

 

Andrea Bassi per “il Messaggero

 

Wall Street sale. E per diverse ore lo fa come non aveva mai fatto il giorno dopo un' elezione in 120 anni di storia. Poi rallenta e chiude in progresso dell' 1,35%, con il Nasdaq che balza del 3,85%. Ma comunque cresce. Lo fa impertubabile al rumore di fondo dei tweet contrapposti di Donald Trump e Joe Biden, a un conteggio dei voti che si preannuncia lungo, alle minacce di battaglie legali sul risultato. Sale e trascina con se gli altri mercati mondiali. Gonfia della liquidità iniettata dalla Fed, la Borsa americana guarda fissa alla parte piena del bicchiere. E forse, con una massa monetaria che ha sfondato i 18 mila miliardi di dollari e che per buona parte ha trovato sfogo nel listino statunitense, non potrebbe fare altrimenti.

dibattito donald trump joe biden

 

Una possibile vittoria di Biden, insomma, che in altri tempi avrebbe causato più di un sussulto agli operatori di Borsa, oggi può avere una lettura positiva. Si può brindare all' attesa di poderosi stimoli per l' economia per uscire dalla crisi determinata dal Covid. E si può pensare che The Donald in fondo, ha dato tutto quel che poteva. Oggi come oggi insomma, le ricette democratiche di deficit spending possono tornare utili. È il cinismo dei mercati. Una conversione iniziata da qualche tempo.

 

Dalla scorsa estate. Da quando cioè Wall Street ha iniziato a voler esorcizzare la crescente incertezza in cui stava precipitando il Paese. Dopo anni sulle montagne russe, i mercati ora anelano alla stabilità. Il Covid è solo l' ultima goccia di un quadriennio al cardiopalma. Le tensioni con la Cina, quelle con la Corea, le divisioni con l' Europa Germania in testa, le guerre commerciali, la globalizzazione messa in crisi, hanno messo a dura prova anche la Corporte America. Adesso la richiesta sembra essere quella di una via d' uscita, di un atterraggio morbido in un mondo in qualche modo più prevedibile. Per un po' ha fatto premio l' idea di un possibile allineamento tra Camera e Senato, rendendo più probabile il varo dei nuovi sostegni anti-covid (fino a 3 mila miliardi, finora osteggiati dai repubblicani) invocati dall' esercito di piccole aziende il cui indice borsistico, il Russel, non a caso negli ultimi mesi ha fatto meglio degli storici da blue chip Dow Jones e S&P 500.

WALL STREET BORSA NEW YORK STOCK EXCHANGE

 

IL RAGIONAMENTO

Ma anche con il Senato repubblicano il bicchiere, ancora una volta, è mezzo pieno. Perché, è il ragionamento di qualche broker, in questo modo Biden avrebbe più difficoltà ad aumentare le tasse sui cittadini più benestanti e sulle grandi corporation. Condannata all' ottimismo, Wall street guarda con favore anche alla promessa democratica di piani pluriennali di spesa pubblica per 7.500 miliardi, con evidenti vantaggi anche per i grandi gruppi industriali che ora intravedono nella maggiore attenzione all' ambiente (2.000 miliardi di investimenti previsti nel settore, oltre a 700 miliardi destinati alle nuove infrastrutture) opportunità di crescita prima negate.

 

GOLDMAN SACHS

Persino le grandi broker house come Goldman Sachs, un tempo di ispirazione repubblicana, hanno fatto circolare previsioni incoraggianti in relazione alla potenziale ripresa legata all' affermazione democrat, al punto da mettere nero su bianco che «una politica fiscale espansiva e la conseguente spinta alla crescita nei prossimi anni più che compenserà l' impatto delle imposte e di regole più stringenti nella gestione degli affari». Ma è tutto oro quel che luccica? Nell' euforia dei mercati qualche segno di prudenza va segnalato. Ieri a guadagnare maggiormente sono stati i titoli tecnologici: Facebook, Alphabet, Amazon. Una ragione potrebbe essere che dopo le limitazioni ai tweet e ai post di Trump, il dipartimento di giustizia per anni silente di fronte allo strapotere dei colossi del web, aveva avviato un' indagine.

 

Ma la verità potrebbe essere anche un' altra. I titoli tecnologici ormai sono considerati dei titoli difensivi. Hanno resistito, anzi sono cresciuti anche durante la pandemia. I tempi restano comunque incerti.

Ieri l' indice Vix, quello che segnala la volatilità dei mercati ha subito un repentino crollo. Ma è rimasto comunque su livelli ancora elevati.

elizabeth warren bernie sanders joe biden

 

Qualche cautela insomma è ancora giustificata. Pandemia permettendo, ora comincia l' attesa per la verifica del programma democratico. Resta un' incognita su Biden: saprà divincolarsi dal giogo della sinistra estrema del partito guidata dal terzetto Sanders/Warren/Ocasio-Cortez? Si vedrà.

Intanto Wall street alza il calice e brinda col motto degli antichi: il Re è morto. Viva il Re! Chiunque esso sia.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO