angela merkel

WURSTEL MIT CRAC - LA GERMANIA È SEMPRE PIÙ VICINA ALLA RECESSIONE TECNICA. L’INDUSTRIA FRENA DEL 2,7% A LUGLIO E LA DOMANDA ESTERA TRACOLLA - MA NIENTE PAURA, ORA CHE SONO LORO AD AVERE PROBLEMI, LA SPESA PUBBLICA NON È PIÙ TABÙ! - IL MINISTRO DELLE FINANZE SCHOLZ HA PRONTO UN PIANO DI INVESTIMENTI DA 50 MILIARDI. ORA CHE L’AUSTERITY A BERLINO NON SI PORTA PIÙ, FARANNO SFONDARE IL 3% ALL'ITALIA?

1 – L'INDUSTRIA TEDESCA FRENA ANCORA

Giulio Zangrandi per “Mf”

angela merkel

 

Nuovi segnali di rallentamento per l' economia tedesca, che dopo i dati macroeconomici pubblicati ieri pare sempre più vicina a imboccare la via della tanto temuta recessione tecnica. Secondo i rilievi dell' istituto federale di statistica della Germania, gli ordinativi ricevuti dal settore manifatturiero teutonico a luglio sono infatti diminuiti del 2,7% rispetto a quelli del mese precedente, molto più del -1,4% atteso dagli analisti, mentre sono crollati addirittura del 5,6% dallo stesso periodo dall' anno scorso.

 

ANGELA MERKEL GIOCA CON PHON E PALLINA

A determinare maggiormente la flessione è stata, nel dettaglio, la pessima performance della domanda estera, in contrazione del 4,2% mese su mese rispetto al -0,5% registrato da quella interna, a dimostrazione di quanto guerra dei dazi e politiche protezionistiche degli Usa stiano pesando sulla prima economia dell' Eurozona.

 

Al dato, già di per sé preoccupante, si sono poi aggiunte le evidenze provenienti dal settore delle costruzioni e da quello automobilistico: nel primo caso, l' indicatore Ihs Markit relativo all' attività del comparto ha registrato un valore pari a 46,3 ad agosto, in netto calo rispetto al 49,5 di luglio ed al livello più basso degli ultimi 5 anni; nel secondo, l' indice Ifo ha rilevato come, sempre ad agosto, le aspettative dei produttori per i prossimi siano ulteriormente peggiorate.

VOLKSWAGEN

 

Uno scenario complessivo decisamente preoccupante, che, se sommato al deludente Pmi manifatturiero di lunedì (43,5 punti contro il 43,6 del consensus) e al calo dello 0,1% registrato dal pil tedesco nel secondo trimestre dell' anno, rende sempre più concreta l' ipotesi, peraltro paventata dalla stessa Bundesbank nel suo ultimo rapporto mensile, di una caduta del Paese in recessione tecnica.

 

Peter Altmaier ministro Economia

Non a caso, anche se il ministro dell' Economia Peter Altmaier ha detto di attendersi «una crescita moderata nell' intero 2019», sia la cancelliera Angela Merkel che il ministro delle Finanze Olaf Schoz hanno a più riprese lasciato trasparire la disponibilità di Berlino a infrangere il pareggio di bilancio e attivare misure fiscali espansive fino a 50 miliardi nel caso in cui il pil si riduca anche nel terzo trimestre.

 

Intanto ha però reagito bene l' indice Dax 30 di Francoforte, che ha guadagnato lo 0,85% anche in scia alla nascita del nuovo governo italiano, mentre il rendimento del Bund decennale ha chiuso in rialzo di 8 punti base a -0,59%.

angela merkel ha un malore durante la visita del capo di stato ucraino zelensky a berlino 2

 

2 – IL MADE IN GERMANY NON TIRA PIÙ ORA LA SPESA PUBBLICA È PERMESSA

Chiara Merico per “la Verità”

 

Lo spettro della recessione si aggira sulla Germania: sono diversi gli indicatori che vanno in questa direzione, a partire dal dato sugli ordinativi all' industria, calati a luglio molto al di sotto delle attese. Le richieste di beni «made in Germany», secondo i dati dell' ufficio federale Destatis, sono calate del 2,7% rispetto a giugno, sulla spinta del crollo degli ordini al di fuori della zona euro.

 

Olaf Scholz nuovo ministro delle Finanze

La mediana delle attese raccolte da Reuters ipotizzava una flessione dell' 1,5%. Su base annua la diminuzione è stata ancora più considerevole, pari al 5,6%. Un dato che ha spinto l' economista di Ing Bank,Carsten Brzeski, a parlare di «una dolorosa illustrazione della tendenza al ribasso dell' industria tedesca negli ultimi 18 mesi».

 

incontro tra di maio e olaf scholz

Quello sugli ordinativi non è però l' unico segnale che indica tempi duri in arrivo per l' economia tedesca: in Germania infatti è diminuita anche l' attività del settore delle costruzioni. Ad agosto l' indicatore di settore Ihs ha registrato un valore pari a 46,3, in netto calo rispetto al 49,5 di luglio. Si tratta del dato più basso degli ultimi 5 anni, da giugno 2014. E rimangono fosche anche le previsioni per il futuro dell' industria dell' auto, una dei fiori all' occhiello dell' economia tedesca: a quanto emerge dall' ultima indagine dell' istituto Ifo di Monaco, condotta alla vigilia della fiera internazionale dell' auto di Francoforte, le aspettative dell' industria per i prossimi mesi sono ancora calate, passando in agosto da -10,2 a -14,1 punti.

MERKEL TSIPRAS MYKONOS

 

«La luce in fondo al tunnel è ancora offuscata», ha commentato un ricercatore dell' Ifo, Klaus Wohlrabe, aggiungendo che, anche se la situazione dell' industria è migliorata, «molti indicatori segnalano ancora una flessione». E le prospettive per il futuro, stando a quanto ha dichiarato il ministero dell' Economia di Berlino dopo la diffusione dei dati sugli ordinativi, non sono positive: non ci si attende infatti un miglioramento a breve, anche a causa delle difficoltà del settore manifatturiero. E se i dati relativi all' industria non dovessero migliorare in agosto, la Germania potrebbe vedere una contrazione del Pil anche nel terzo trimestre dell' anno, con la prima economia d' Europa che scivolerebbe così in recessione.

conte merkel

 

Un' ipotesi messa sul tavolo anche da Christine Lagarde, futura presidente della Bce, che mercoledì, nel suo intervento al Parlamento europeo, aveva avvertito: «Paesi come la Germania, che hanno saputo - e soprattutto potuto - risparmiare in questi anni, farebbero bene adesso ad allargare i cordoni della spesa pubblica», poiché «i tempi lo richiedono. Tanto più se saranno davvero "tempi di recessione"».

 

OLAF SCHOLZ

Intanto, il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, ha fatto sapere che Berlino sta perseguendo una politica di bilancio «molto ambiziosa» in termini di investimenti. «Abbiamo bisogno di un alto livello di investimenti, motivo per cui negli ultimi anni abbiamo lanciato una politica di bilancio molto ambiziosa», ha dichiarato Scholz a un congresso bancario a Francoforte. Il ministro ha sottolineato che per quanto riguarda gli investimenti il bilancio federale sta già raggiungendo «un record assoluto», con 40 miliardi di euro previsti ogni anno per il prossimo decennio.

 

Senza fornire ulteriori dettagli, Scholz ha fatto riferimento a una riunione del governo Merkel, prevista per il prossimo 20 settembre, durante la quale sarà annunciato un programma di investimenti necessari per garantire che la Germania rimanga «un' economia forte e competitiva a livello internazionale».

conte merkelCONTE MERKELGIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”