immortality

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - CHE FINE HA FATTO MARISSA MARCEL? "IMMORTALITY", L’ULTIMA OPERA DI SAM BARLOW SU GAME PASS, MICROSOFT WINDOWS, IOS E ANDROID È UN’INDAGINE TRA LE IMMAGINI E I LORO FANTASMI IN UN CONTINUO “MONTAGGIO ANALOGICO” CHE RIVELA I SEGMENTI DI TRE LUNGOMETRAGGI INTERPRETATI DA UN’ATTRICE MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA. UN CONTENITORE DI STORIE E VISIONI CHE E' TEORICO E SCONVOLGENTE, SCRITTO DA BARRY GIFFORD, L’AUTORE DIETRO CUORE SELVAGGIO E STRADE PERDUTE DI DAVID LYNCH... - VIDEO

Federico Ercole per Dagospia

 

immortality 1

Il confine tra cinema e videogioco è vieppiù effimero per l’occhio, un’idea che lo sguardo può confutare, perché il videogioco diventa cinema quando si cessa di giocarlo e lo si comincia a guardare, sebbene le sue immagini si manifestino attraverso uno schermo che non è quello del cinema. Se lo si considera solo immagine, il videogioco si esprime soprattutto con la lingua di un cinema estremo, dalle durate di piani e sequenze che si prolungano in tempi che per per il cinema non sono che sogno sperimentale, inattuato se non appunto in rare e coraggiose filmografie underground.

immortality 3

 

Così malgrado le tiranniche cesure tra puristi, cinema e videogioco convivono in una simbiosi del linguaggio, la cui chiarezza ignora spettatore e giocatore permanendo come rapporto tra luce e oscurità in movimento, memoria visiva non congelata nel fotogramma e nella definizione, immagine pura e cine(ma)tica.

 

immortality 2

Ancora più ambiguo questo confine tra immagini interattive e contemplabili diviene nell’indefinibile Immortality di Sam Barlow, già autore dello psicanalitico Silent Hill Shattered Memories e dei visionari quanto lucidi Telling Lies e Her Story, uscito sul Game Pass di Microsoft, Android e iOS.  Si tratta di un manifesto sull’arte del guardare, sul gioco del guardare, che propone un contenitore di storie e visioni che risulta teorico è persino sconvolgente attraverso la sua narrazione, una storia a cui ha partecipato lo scrittore americano Barry Gifford, autore dei romanzi che ispirarono David Lynch per Cuore Selvaggio e della sceneggiatura di Strade Perdute.

 

immortality 11

Malgrado lo sguardo conti assai più delle dita, Immortality non è un’esperienza passiva e neppure un film interattivo ma qualcosa di diverso da entrambi, istaurando un rapporto così intenso e intimo tra immagine  e giocatore/spettatore da risultare in un amplesso perverso, ingannevole e rivelatore che eccita e respinge fino alla sua ultima, definitiva e predatoria sequenza.

 

MONTAGGI ANALOGICI

immortality 10

Si comincia con un segmento che possiamo fermare e riavvolgere, osservare fotogramma per fotogramma.  Fissandoci su un particolare, su un oggetto o su un viso ecco che scopriamo un’altra sequenza e con un continuo “montaggio analogico” ne sblocchiamo una dopo l’altra, componendo uno spettacolare mosaico attorno a tre lungometraggi, i loro “making of” e i dietro le quinte. Ciò che connette queste tre memorabili opere fittizie è l’attrice protagonista Marissa Marcel, scomparsa chissà dove e come, della quale dovremo indagare il mistero.

 

immortality 6

Risultano coinvolgenti e appassionanti, realizzati con una compiaciuta conoscenza del cinema, i tre lungometraggi fittizi tra i quali e nei quali ci muoveremo, film che sono imitazione e talvolta parodia colta di generi e stili: Ambrosio del 1969, che narra di un  monaco e le sue tentazioni, ricorda una strana miscela tra Bunuel e Zeffrelli; il giallo Minsky del 1970 ci trasporta in una warholiana New York di artisti con un andamento da New Hollywood; il terzo è Two of Everything del 1999, storia della cantante Maria e della sua sosia che ricorda qualcosa del De Palma più hitchcockiano. Nessuno di questi film, malgrado gli sforzi produttivi, fu mai distribuito e scopriremo con lentezza e sorpresa il perché.

immortality 5

 

Gli interpreti che danno il volto agli attori, ai registi, ai giornalisti, ai produttori e ai tecnici di questi film fittizi sono assai talentosi e risultano convinti del progetto di Barlow, soprattutto la sensuale, talvolta nuda (innumerevoli le scene di sesso più o meno esplicite) Manon Gage nel ruolo di Marissa Marcel.

 

Di immagine in immagine, verso la soluzione di un mistero che risulterà, ad un certo punto, rivelarsi più fitto e imprevedibile: quando per caso (ho ancora i brividi se ci penso), scopriremo qualcosa di inaspettato nascondersi tra i fotogrammi, qualcosa che cambierà tutto.

immortality 7

 

INDAGATORI DELL’INCUBO (DELL’IMMAGINE)

Non si tratta solo di guardare, Immortality ci obbligherà ad intravedere, a scrutare tra i meandri della visione per scoprire i fantasmi che si annidano tra gli altri fantasmi, in un gioco di specchi che diventa ricerca nel profondo dell’immagine che non è più quella che prima appariva.

 

immortality 8

Non si tratta del discernimento di un sottotesto, di un’illuminazione, ma di una constatazione della pluralità di significati e forme che può avere il cinema, della potenza della sua illusione, del suo essere contenitore di vite ed esistenze oltre la superficie finale del suo essere film, oltre, sopra, sotto, dentro e fuori dal cinema nel cimitero spettrale di un fuori campo che è l’essenza, l’anima stessa del cinema, un fuoricampo che non è oltre l’immagine ma celato al suo interno.

 

immortality 4

Immortality dovrebbe essere esperito dai cinefili (dovrebbe arrivare anche su Netflix da “giocare” con il telecomando) che non hanno rapporto alcuno con le opere interattive come i videogiochi, perché potrebbe risultare per questi uno straordinario strumento di analisi, un nuovo modo di connettersi al cinema, di parteciparvi, di guardarlo.

immortality 9

 

E nell’imprecisione, nei limiti sfumati e sempre più sfumabili tra cinema e videogioco, immortality giace in un limbo, nella sublime incertezza di essere uno dei film oppure uno dei videogiochi più ispirati e rivoluzionari degli ultimi decenni, oppure niente di entrambi, ne l’Uno ne l’Altro, il sogno bruciato di un’idea immortale che vive, arde e infine muore nelle ombre e nelle luci di un’unicità della quale chiunque viva quest’opera non è escluso, ma avvinto, partecipe.

 

 

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO