neva

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - “NEVA” È UNO STUPENDO DIPINTO VIDEOLUDICO TRA ROUSSEAU, CEZANNE E MIYAZAKI DI "NOMADA STUDIO". UN PLATFORM D’AZIONE BIDIMENSIONALE ED ESEMPLARE, CHE TRASCORRE CON EPICA E LIRISMO, NEL QUALE SI NARRA DI UNA FANCIULLA E DEL SUO BIANCO LUPO FAVOLOSO, IL CUI RAPPORTO CANGIANTE NEL TEMPO DIVIENE ANCHE UN’ALLEGORIA DI QUELLO TRA GENITORI E FIGLI… - VIDEO

Federico Ercole per Dagospia

 

neva 8

Schiaccio “triangolo”, almeno sul controller di Playstation 5 dove ho giocato Neva, l’ultimo lavoro di Nomada Studio dopo il luttuoso quanto lucente Gris. Schiaccio “triangolo” e chiamo appunto Neva, una piccola creatura dalle forme chimeriche di lupo bianco e cervo, esclamo il suo nome con voce mutevole, dapprima allegra, poi titubante, preoccupata e infine disperata finché la bestiola non ricompare sguazzando tra le acque di una pozza, fiutando un uccelletto.

 

neva 9

Questo utilizzo unico di un tasto per rivolgersi ad un compagno animale seppur fantastico mi rimanda a quel capolavoro di connessione bestiale che fu The Last Guardian di Fumito Ueda, ma qui in Neva il rapporto è diverso, forse meno profondo considerata anche la concisione dell’opera, che necessita solo di cinque ore circa per essere completata; ma non si preoccupi l’acquirente, il gioco per Switch, Playstation, Xbox e PC costa circa 19 euro e, come leggerete, li merita più di tante esperienze enfiate e insignificanti a 80.

 

neva 7

Tra Neva e chi gioca, nella cappa rossa di una ragazza, si fonda un rapporto che si evolve con il tempo non (solo) in base all’affezione e alla conoscenza reciproca ma alla dipendenza cangiante tra l’essere umano e l’animale nel corso del tempo, che qui è soprattutto un’allegoria del rapporto genitoriale: la necessità di  protezione e conforto di un bambino/cucciolo per una madre o un padre muta con gli anni in qualcosa di opposto, diventa il bisogno del genitore verso la prole. Così nelle fasi avanzate di Neva, schiacciando triangolo, la voce della protagonista chiamerà Neva per necessità, con la voce tremante e sperduta.

 

neva 6

Se Fumito Ueda ci poneva di fronte al mistero forse insondabile della ferinità, in Neva gli artisti di Nomada Studio ci inducono invece a riflettere su affetti e bisogno dell’altro, che cambiano in maniera drastica nel trascorre delle stagioni della vita. Non a caso gli autori di Neva hanno dichiarato che durante lo sviluppo del gioco, ideato durante il lockdown del covid, molti di loro abbiano avuto dei figli, Neva è proprio una riflessione su di questo. Tutto ciò in un racconto fantastico di una bellezza bidimensionale e favolosa che attraverso suoni e immagini amplifica il tempo della sua concisa durata in qualcosa di più ampio, diluendolo in un luogo della mente con una cronologia alterata dall’arte e dalle sue suggestioni.

 

QUATTRO STAGIONI

neva 5

Il racconto di Neva comincia d’estate per dipanarsi attraverso il ciclo stagionale, un po’ come quello di The Last of Us e c’è anche qualcosa di questo, del rapporto tra Joel ed Ellie, nel videogioco di Nomada Studio.

 

La ragazza vaga con una grande lupa cornuta bianca e la sua cucciola per verdi terre rigogliose, quand’ecco che un uccello lascia il suo stormo per abbattersi poi stecchito al suolo. Seguirà una pioggia di cadaveri e l’avvento di una tenebra senziente, animata di figure quasi antropomorfe o bestiali che attacca la compagnia. La grande lupa morirà e alla fanciulla resta la piccola Neva.

 

 

neva 4

A differenza di Gris, malgrado sia sempre un platform in due dimensione, in Neva si combatte anche in lotte che possono all’inizio sembrare elementari ma si fanno vieppiù complesse, anche quando la lupa favolosa, crescendo, aiuterà la fanciulla con la sua nuova forza. Non muta tuttavia il valore artistico dell’illustrazione, una pittorica e meravigliosa fusione tra il “naïf” di Henri Rousseau e l’impressionismo naturalista e panoramico di Paul Cézanne.

 

Nel corso delle stagioni la tavolozza cromatica muta in memorabili tinte sempre sfumate e sovrapposte, imponendo ogni gamma possibile di colori, dai più chiari ai più scuri, alterati talvolta in tempo reale da improvvise variazioni di illuminazione, sottolineati dalla notevole colonna sonora di The Berlinist che impone loro un significato emozionale e non solo illustrativo.

 

neva 3

Durante il corso del gioco mentre i combattimenti si fanno più complessi e intensi arricchendosi di nuove meccaniche, anche il “platform” diviene sofisticato, induce alla riflessione oltre che ad un certo virtuosismo così che navigare lo spazio, grazie all’introduzione di idee sempre nuove, non è solo un’attività estetica ma squisitamente ludica. Neva non è solo arte, ma videogioco, un notevole videogioco.

 

neva 2

REMINISCENZE MIYAZAKIANE

Risulta da subito evidente come la spagnola Nomada Studio abbia citato nella forma e persino nella sostanza, due opere di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli, ovvero la Principessa Mononoke con i suoi due lupi bianchi e La Città Incantata, perché quasi ogni disegno dei nemici del gioco è modellato  sulla maschera bianca del Senza Volto di questo lungometraggio, un personaggio dalla solitudine micidiale che lo porterà, nel suo bisogno di affetto e compagnia, a diventare un mostro.

 

Qualcuno ha trovato esasperato queste citazioni ma non lo sono affatto, perché si tratta invece di una interiorizzazione e rielaborazione di idee miyazakiane, come se questi film fossero stati incidentalmente visti e rivisti durante lo sviluppo del gioco, magari proprio con dei bambini.

neva 10

 

Neva è un videogioco imprescindibile, da esperire in un pomeriggio tra gli altri videogiochi notevoli e autunnali (non solo perché è autunno) di questo periodo come l’ultimo Legend of Zelda, Silent Hill 2 o Metaphor del quale presto vi racconterò; vi richiederà assai meno tempo di questi ma vi lascerà altrettanti ricordi e suggestioni, forse ancora di più, ribadendo che nei videogiochi come nella letteratura un racconto o un sonetto possono valere quanto un grande romanzo.

neva 1

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)