2022giochi

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - I MIGLIORI GIOCHI DEL 2022: UNA GRANDE ANNATA VIDEOLUDICA IN MESI SEMPRE PIÙ CUPI E DISPERATI, VIDEOGIOCHI BELLISSIMI CHE NON SOLO CONSOLANO, MA ISPIRANO. DALL’EPICA E L’INTIMISMO DI "GOD OF WAR RAGNAROK" ALLE DISERZIONI SUBLIMI DI "XENOBLADE 3", DALLA SEVERA CRUDELTÀ DI "ELDEN RING" ALLA FANTASIA ESPLOSIVA DI "KIRBY", DAL CINEMA DI "IMMORTALITY" AGLI ORRORI SARDI DI "SATURNALIA" - VIDEO

 

Federico Ercole per Dagospia

 

1) GOD OF WAR RAGNAROK

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Si conclude con il crepuscolo degli dei, eppure anche con l’alba di un nuovo inizio, l’epopea norrena di Kratos. Si tratta di un videogioco colossale che non esclude tuttavia la poesia di momenti lirici e intimi, di raccoglimento e riflessione, con una dialettica continua tra le generazioni, sul senso di colpa, sulla disperata speranza di infrangere il fato. Combattimenti violenti e gravi si alternano ad una quieta, contemplativa esplorazione nel fluire perpetuo di un impressionante, lunghissimo piano sequenza. Per PlayStation 4 e 5.

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1) ELDEN RING

L’ultima opera di Hidetaka Miyazaki è un Dark Souls all’ennesima potenza le cui regole crudeli sono liberate nella vastità di uno smisurato mondo aperto. Un viaggio terribile che non nega mai l’esaltazione della scoperta, che muove verso sofferti trionfi, rivela l’inaspettato, cela storie struggenti o meschine tra le ombre di un mondo morente. Il gioco più accessibile di quelli di From Software perché le sue lezioni sono meno severe, almeno all’inizio, consentendo a chiunque di migliorarsi secondo la propria volontà e perizia per giungere infine a sfidare l’insormontabile. Ognuno ha vissuto il suo, di Elden Ring. Per PlayStation, XBox e PC.

 

1) XENOBLADE CHRONICLES 3

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Il videogame più complesso e filosofico dell’ultima xeno-trilogia di Tetsuya Takahashi e Monolith Soft, un gioco di ruolo sullo sfruttamento parassitario che un mondo di vecchi opera sui giovani, sull’insensatezza di una guerra intesa come “livella”. Ma è proprio dai giovani, dalla loro sublime diserzione, che sorgerà la forza per sconfiggere dio e l’eterno ritorno. Un gioco immenso per storie, spazi, significati ed estensione. Per Nintendo Switch.

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2) IMMORTALITY

L’ibrido definitivo di Sam Barlow tra cinema e videogioco è al contempo rivelatore di come sia fittizio il confine tra di questi, quasi effimero, confuso nel profondo che cela l’immagine bidimensionale in movimento. Un festival del cinema dovrebbe ospitare una proiezione/performance di almeno dieci ore di quest’opera, affinché sia percepibile ed amabile anche dai cinefili che non avvezzi al videogioco.

3) HORIZON FORBIDDEN WEST

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La seconda avventura di Aloy tramuta lo già splendente e meccanico ecosistema apocalittico del primo episodio in un mondo assai meno freddo e inerte perché palpitante di decine di storie, dove ogni panorama propone l’imprevisto di una grande narrazione opzionale. Talvolta ci si smarrisce nella sosta meravigliata di lunghissime contemplazioni.

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4) BAYONETTA 3

Il gioco d’azione più sensuale e ricco di Platinum Games, danza perpetua e mutante in un tripudio di bellissime e sempre lievi anche quando potenti e mostruose combinazioni marziali, persino nelle forme  titaniche di pseudo-godzilla che combattono tra i ruderi della loro ingombrante enormità, c’è una grazia. Per Nintendo Switch.

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5) TRIANGLE STRATEGY

Un gioco di tattica a turni le cui tragedie si rivelano terribilmente attuali in un mondo in guerra, rivelando ancora una volta l’oscenità dei conflitti dissimulandola in un mondo fantasy ma non troppo. Sempre con gli afflitti. L’unica vittoria possibile è l’anelito alla pace. Per Nintendo Switch.

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6) MARIO+RABBIDS SPARKS OF HOPE

Un altro strategico a turni ma dove la fissità tattica è annullata dal movimento e dall’esplorazione in mondi bellissimi e buffi dove si muovono i celeberrimi Mario e compagnia insieme ai folli e simpatici conigli Rabbids. Ubisoft Milan e Davide Soliani hanno creato un’opera spassosa e originale, assai profonda nelle sue rivoluzionarie dinamiche ludiche per il genere. Per Nintendo Switch.

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7) GHOSTWIRE TOKYO

La Tango Gameworks di Shinji Mikami, l’inventore di Resident Evil, ha composto un viaggio spettrale per una Tokyo invasa da fantasmi “magrittiani”. Straordinario il lungo, prolungato finale. Ha rischiato di essere sepolto da altri colossi ma non va assolutamente trascurato e dimenticato. Per PlayStation.

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8) VESPER

Arrivata quest’anno su Nintendo Switch (ma era uscita nel 2021 su PC), la fantascienza introspettiva di questa vermiglia avventura bidimensionale dell’italiana Cordens Interactive è tradotta in un platform unico ed originale, dall’estetica preziosa.

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9) KIRBY E LA TERRA PERDUTA

O la necessità di giochi condivisibili non in rete ma sullo stesso divano, e di videogame che tornino a meravigliare i bambini. Una bomba rosa di fantasia, di delizia e invenzioni.

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10) SIGNALIS

Un agghiacciante ed esistenzialista “survival horror” tedesco, classico e in pixel art, sviluppato e pensato soprattutto da due sole persone. Oscura e deprimente deriva  oltreumana tra terrificanti e inspiegabili misteri di mondi alieni, della coscienza e dell’artificio. Suggestive le intrusioni di segmenti beethoveniani e schubertiani nella trama rumoristica della colonna sonora.

11) PENTIMENT

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Il valore di questo videogioco “giallo” fondato su indagini e dialettica non è solo estetico, nell’antico, colto splendore della sua rappresentazione,  o propedeutico allo studio della storia tedesca nello sfumato e traumatico trascorrere dal medioevo all’età moderna, ma risiede anche nel suo raccontare le vite che sfumano e si interrompono nel tempo, nella terribile irreversibilità dell’errore.

12) SATURNALIA

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L’horror più angosciante e riuscito dell’anno è prodotto dall’Italiana Santa Ragione con la Film Commission sarda. Nell’immaginario, oscuro e labirintico paese sardo di Gravoi (dove intuiremo tuttavia elementi estrapolati dalla realtà) vivremo un’avventura corale e allucinante dagli esiti incerti, con momenti più che spaventosi illustrati con un macabro fascino pittorico. Interessanti, inedite nel genere e coinvolgenti le vicende umane che si mischiano al folklore e al terrore.

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