control videogioco dagogames

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE – “CONTROL” È UN’ESPERIENZA ADRENALINICA E RIFLESSIVA, APPASSIONANTE E TALVOLTA INCOMPRENSIBILE TRA STEPHEN KING, CLIFFORD SIMAK E DAVID LYNCH, UN VIAGGIO ASTRATTO NEGLI ORRORI DELL’ALTROVE MA NEL CONTEMPO CONCRETO PROPRIO PER COME LO SI GIOCA, RAZIONALIZZANDO L’IRRAZIONALE CON L’UNICO CONTROLLO POSSIBILE, QUELLO SULLA PROTAGONISTA – VIDEO

 

 

CONTROL

Federico Ercole per Dagospia

control 16

 

C’è un grande palazzo dalle grigie forme severe di cemento armato, senza finestre, un incubo architettonico labirintico come ogni inferno burocratico che ricordandoci certe costruzioni incantate nel mondo di Harry Potter si mimetizza tra un edificio e l’altro, sfuggendo alla vista dei passanti ignari e restando visibile solo da chi lavora al suo interno.

 

control 3

Si tratta della sede del Federal Bureau of Control, agenzia governativa che lavora sul fronte del paranormale e del sovrannaturale da questo austero luogo speciale, uno spazio laddove si aprono altri spazi alieni da diverse dimensioni dell’essere, qui studiate, osservate, mantenute entro il loro limite. Ma non c’è controllo alcuno sull’altrove e tutto precipita nel caos e nella morte. Si tratta della premessa narrativa affascinante ma non certo originale (potremmo pensare erroneamente) di Control, il nuovo gioco di Remedy, già responsabile di Max Payne, Alan Wake e Quantum Break.

 

control 14

I maestri del racconto diffuso nel videogioco, dissimulato nelle dinamiche ludiche e nello spazio virtuale come lo sfuggente palazzo dell’FBC, partono quindi da un tappeto narrativo trito per costruire invece un “romanzo interattivo” che ridefinisce la letteratura sul paranormale, permanendo nei reami della fantascienza ma contaminando l’argomento con riflessioni sociologiche, psicanalitiche, antropologiche e politiche.

control 7

 

Control, per Playstation 4, Xbox One e PC è un’esperienza adrenalinica e riflessiva, appassionante e talvolta incomprensibile tra Stephen King, Clifford Simak e David Lynch, un viaggio astratto negli orrori dell’altrove ma nel contempo concreto proprio per come lo si gioca, razionalizzando l’irrazionale con l’unico controllo possibile, quello sulla protagonista.

 

“LE LEGGENDE METROPOLITANE NON SONO STORIE PER BAMBINI MA REALTA’ PARANATURALI IN ATTESA DI AVVENIRE”

control 5

Giochiamo nella mente e nel corpo di Jesse Faden, sensitiva e potente in ogni forma di psicocinesi dopo i traumatici eventi della sua infanzia. Controllando questa donna così seria e triste, bella di una bellezza finalmente non convenzionale, dovremmo riportare il controllo all’interno dell’opprimente edificio dell’FBC dove si è insediata una manifestazione paranormale senziente e predatoria proveniente da chissà quale dimensione astrale. Jesse chiama questo orrore “Hiss”, il suono di un serpente o di un coltello che sta per affondarti nella schiena, e lo percepiamo come un nefasto, continuo mormorio di voci.

 

control 12

L’Hiss possiede gli agenti dell’FBC, trasformandoli in assassini, deformandoli in ombre senza più alcuna umanità. C’è molta azione in Control e i combattimenti risultano lunghi e impegnativi ma non noiosi, a causa dei poteri oltre-umani che Jesse acquista progredendo nel gioco: spariamo con una pistola metafisica dalla forma cangiante,  proiettiamo energia cinetica, ci impossessiamo dei nemici, levitiamo e ci teletrasportiamo in un battito di ciglia, dominiamo gli oggetti lanciandoli come proiettili. Se l’esplorazione non fosse così importante nel videogame di Remedy potremmo illuderci di stare giocando “solo” un bizzarro sparatutto in terza persona.

 

control 8

Ma non è così perché viaggiando attraverso il gigantesco edificio il racconto prosegue con una narrazione multiforme che fornisce energia all’esperienza, motivandoci, appassionandoci. Ci sono decine di documenti da leggere dal fascino estremo e dall’indubbia originalità, diversi video da visionare e messaggi vocali da ascoltare, l’interazione con altri personaggi. l’equilibrio tra azione, visione e narrazione è geometrico, per gli argomenti trattati favolosamente non-euclideo.

control 21

 

SPIRALI

Gli spazi di Control sono claustrofobici, anche quando maestosi, e sempre alterati in forme spaventose e nel contempo magnifiche. Non vediamo mai il cielo se non quello “inguardabile” dell’aliena dimensione astrale che con le sue marmoree forme cubiche è assai simile alla rappresentazione dall’altrove nel quale precipitiamo nel recente Astral Chain di Platinum Games, sebbene quest’ultima tenda al rosso e sembri più organica.

 

control 10

Non c’è tuttavia alcun senso di fatica -se non quello di una oppressione calcolata ad arte dagli sviluppatori per coinvolgere le emozioni del giocatore- nel navigare questi luoghi chiusi o motivo di agorafobia, illuminati da accecanti luci artificiali o ombrosi, perché questi tendono a trasformarsi, a rivelare nuovi spazi, ad avvolgersi in spirali di strani minerali. C’è quasi sempre una spirale in Control, la più inquietante, significativa e presente è una variazione metallica e dentata di quella di Marcel Duchamp, ipnotica nella sua ferrea ripetizione di movimenti sferici.

control 20

 

STATI DI ALLUCINAZIONE

Control è il gioco più libero, non contenuto quindi sfrenato di Remedy, realizzazione delle già valide idee ludiche e narrative esplose in Alan Wake e Quantum Break. Non si tratta di un’opera sperimentale proprio perché gli esperimenti lanciati nei due precedenti lavori hanno funzionato portando alla straordinaria contaminazione di Control.

control 9

 

Senza l’esigenza di razionalizzare ogni aspetto della narrazione e della messa in scena per soddisfare un pubblico assuefatto alla convenzione della “spiegazione” di un testo invece che alla sua interpretazione, i Remedy hanno scritto una storia sempre intrecciata al gioco, che non lo sospende mai risultando integrata anche quando ci capita di leggere un lungo, criptico documento o navighiamo i menù.

control 18

 

Da giocare con lentezza, senza correre troppo fin quando è possibile, per rivelare i segreti nei segreti, atterrirci di fronte ad un ignoto incommensurabile e infine scoprire l’umano in uno spazio disumano.

control 6control 11control 19control 1control 13control 15control 2control 17control 4

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...