the medium 8

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE – LA SFIDA PIÙ OSTICA DI “THE MEDIUM” È QUELLA DI RESISTERE ALL’URGENZA DI GIUNGERE ALLA SUA CONCLUSIONE – PREZIOSA E MACABRA ESCLUSIVA PER LE NUOVE CONSOLE DI MICROSOFT E PER PC, È UN HORROR PSICOLOGICO ANGOSCIANTE E DOLENTE FONDATO SULL’ESPLORAZIONE E SULLA RISOLUZIONE DI ENIGMI, DISEGNATO E MUSICATO CON ARTE, CHE CI SPROFONDA NEGLI ABISSI MOSTRUOSI DI UN PASSATO OSCURO IN UNA DIALETTICA SPAVENTOSA CON L’ALTROVE – VIDEO

 

 

 

Federico Ercole per Dagospia

 

the medium 2

Posso correre, talvolta sono costretto a farlo se non voglio estinguermi e tornare a correre ancora in una fuga disperata, condannato alla ripetizione dal Game Over, per non essere dilaniato di nuovo dalle fauci di una diabolica creatura dalla folle logorrea con la voce deformata di Troy Baker, già Joel in  The Last of Us, BookerDeWytt in Bioshock Infinite o Ocelot in Metal Gear Solid Phantom Pain.

 

Posso correre premendo sul grilletto di una delle nuove Xbox S o X, è facile, e posso farlo quasi ovunque: sotto le nubi gravi e piovose che pesano sulle siepi incolte di un giardino-labirinto, per i corridoi e le sale di un albergo scomposto e afflitto dalla rovina, attraverso i boschi tenebrosi e autunnali, persino per le stanze delle pompe funebri dove sono cresciuto, prima di sistemare la cravatta sul corpo defunto del mio genitore adottivo.

 

the medium 4

Posso correre ma capisco subito che farlo significa essere sconfitto, negarmi la contorta bellezza surreale e formale del gioco, infrangere una ritmica lenta attraverso la quale si muovono i meccanismi della paura, un terrore che sorge da una quieta, luttuosa angoscia per poi crescere senza nessuna spettacolare alacrità ma adagio, sviluppandosi lungo il corpo del videogame con l’indolenza implacabile di una lunga, dapprima asintomatica malattia letale.

 

the medium 1

La sfida più ostica di The Medium, se la si coglie, è proprio quella di resistere all’urgenza di giungere alla sua conclusione, saperlo giocare con la flemma che richiede affinché sia percepibile, comprensibile e godibile per come è stato pensato dai suoi autori, affinché risulti “vero, perché non scada in un caleidoscopio di immagini, storie e movimenti alterati, abbrutiti e privati di significato dalla fretta. Quindi posso correre, ma è meglio non farlo se non nei rari momenti in cui è necessario, meglio camminare, lascia quel grilletto! Così che le immagini possano respirare, adattarsi ai suoni, alle azioni e al racconto.

the medium 5

 

Si Tratta di The Medium, prima e notevole esclusiva di Microsoft e la sua nuova linea di console, già disponibile da scaricare anche su Game Pass, un horror psicologico e sovrannaturale del polacco Bloober Team, già responsabile di Layers of Fear, Blair Witch Project e soprattutto dell’eccellente quanto angosciante The Observer.

 

OLTRE LA VITA, OLTRE IL CORPO

the medium 11

Ambientato in un Cracovia degli anni ’90 ma soprattutto nei sui boscosi dintorni e tra le aule stravolte dalla tragedia di un grande albergo lacustre costruito anni addietro per allietare il popolo dei lavoratori, The Medium ci pone in terza persona nel corpo di Marianne, giovane donna che fu orfana.

 

Ella possiede il potere di scivolare ed agire nell’altrove, incontrare i morti e infine redimerli e assolverli dalla loro spettrale non esistenza. Dopo un luttuoso prologo e una sinistra telefonata che allude ai misteri del suo passato, Marianne si reca dunque tra i ruderi dell’Hotel Niwa, dove comincia il suo viaggio tra la vita e la morte, in un mondo che si scinde tra il presente, l’altrove della morte e il passato in una dialettica spaziale e temporale suggestiva e allucinante.

the medium 6

 

Illustrato attraverso inquadrature precalcolate fisse o dinamiche, The Medium può apparire quindi come un Resident Evil Code Veronica dove tuttavia non si spara e combatte mai, ma si esplora e si risolvono enigmi quasi mai banali ma non ostici, studiati per adattarsi alla narrazione e all’atmosfera emozionale e artistica.

the medium 3

 

C’è comunque un’elemento straordinario e relativamente nuovo: quando Marianne entra nell’altrove del dopo-vita, dipinto con arte tetra e surreale ispirata alle opere di Zdzislaw Beksinski, lo schermo si sdoppia in uno sperimentale ed efficace split-screen. Visualizziamo e controlliamo quindi una duplice Marianne, in “questo” e nell’altro mondo, realizzando impressionanti simmetrie.

 

the medium 10

Non essendoci azione offensiva, The Medium potrebbe annoiare chi proprio non ce la fa senza una pistola o almeno una sbarra di ferro con cui sfasciare la testa a un qualche mostro, tuttavia se esperito assecondando il suo tempo il videogame di Bloober Team risulta appassionante in un crescendo dilatato di emozione, spavento e dolore, non annoiando mai per le circa 12 ore che ci vogliono per completarlo, continuando a sorprendere e inquietare durante tutta la sua evoluzione. Se siete appassionati di qualsivoglia letteratura dell’orrore non negatevi quindi l’esperienza videoludica di The Medium per tema della sua mancanza d’azione (che c’è comunque, non si spara o mena e basta) perché si tratta di una delle più riuscite e meno scontate nel suo genere come motore virtuale di brivido.

the medium 9

 

ARTE DELL’ANGOSCIA

The Medium pur nella sua realtà di produzione non colossale, anzi “quasi-indie”, è molto appagante per lo sguardo grazie alla sua ispirata idea artistica così che ogni panorama e ambientazione risulta ammirevole, degno di essere osservato nei suoi molteplici dettagli. Inoltre l’insieme di suoni, parole e musica è eccezionale.

 

La colonna sonora è stata scritta da Akira Yamaoka di Silent Hill e da Arkadiusz Reikowsky di Layers of Fear e The Observer, una musica che risulta fosca e misteriosa, adeguandosi a immagini e pensieri, strisciando, urlando, piangendo, gemendo.

the medium 8

 

Popolato da personaggi dolenti e tragici (c’è anche una sorta di Mirtilla Malcontenta potteriana ma assai più disturbante), The Medium è un horror che continua a inquietare anche dopo che lo schermo si è spento, che ci induce a indugiare nella sua straniante, gelida e morta bellezza di crisantemo essiccato e ci fa ripiangere, una volta terminato, la sua angosciosa poesia e la sua arte macabra di (dis)avventura virtuale.

 

 

 

the medium the medium 7

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…