immortals fenyx rising

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - "IMMORTALS FENYX RISING" È QUASI UNA METAMORFOSI OVIDIANA NELL’ERA DEL VIDEOGIOCO, UN’AVVENTURA LUNGHISSIMA TRA EPICA E IRONIA PER LE LANDE PIÙ O MENO NOTE DEL MITO ELLENICO. UNA SORPRESA DI UBISOFT PER FUGGIRE DALL’INVERNO NATALIZIO E PANDEMICO, RIFUGIANDOSI TRA LE OMBRE DI UNA SELVA AMENA E LOTTANDO CONTRO LE ORDE MOSTRUOSE DEL BIECO TIFONE - VIDEO

 

Federico Ercole per Dagospia

 

immortals fenyx rising

Respirare il mito ellenico negli spazi virtuali di una Grecia leggendaria e colossale eppure persino nella sua magniloquenza epica, nella solennità divina di templi e colossi statuari, tra le fronde ombreggianti di boschetti ameni o presso la maestosità perentoria delle porte dell’Ade, proprio quando avremmo pensato che il tono del racconto si elevasse verso l’empireo del sublime o si lordasse del sangue della tragedia olimpica, ecco che il registro s’acqueta sulla limpida superficie della commedia.

 

immortals fenyx rising

Se già con Hades () la “grandeur” epica dei miti greci, soprattutto quella delle sue diverse riletture nel corso dei secoli, è diminuita con dolcezza da un lessico famigliare che trasforma gli antichi numi e gli eroi leggendari in soggetti con i quali simpatizzare, in Immortals Fenyx Rising sembra talvolta di esperire una parodia, qualcosa “alla Pollon”, ma non è così: l’ironia sul divino sorge ed è mediata dall’essere umano protagonista  e questo, dal tappeto di una condizione plebea e anti-eroica, diviene suo malgrado un oltreuomo, infine un dio, ridendo degli dei. Cosi se la commedia di Immortals Fenyx Rising è divina, la sua epica è invece umana, come quella vissuta dal videogiocatore che interpreta il protagonista, all’inizio una cantastorie o un cantastorie, perché possiamo scegliere il suo sesso (solo)  binario.

 

immortals fenyx rising

Così mi inerpico per la titanica statua della dea Atena, alta decine di metri, e osservo il panorama burlandomi del tetro fato dei divini e turbandomi per quello degli umani pietrificati là in basso, crucciato eppure sereno, senza dubbio divertito, perché dall’alto, in questi lunghi momenti di contemplazione, “ogni tragedia muta in commedia”.

 

Immortals Fenyx Rising  è il nuovo colossal di Ubisoft per le console di Sony e di Microsoft vecchie e nuove, per Switch, PC e Google Stadia, un’opera nata come costola giocosa e scherzosa di Assassin’s Creed Odissey e dal desiderio di imitare quel capolavoro Nintendo che è The Legend of Zelda Breath of the Wild, un’idea alla quale si guardò in origine con scetticismo e che si è dimostrata invece riuscita in maniera sorprendente, uno dei videogiochi più affascinanti, coinvolgenti e spassosi di questo lungo, cupo 2020.

immortals fenyx rising

 

BREATH OF THE MYTH

Dunque c’era una volta il mostruoso Tifone, figlio di Gea e Tartaro, creatore di Idra, Chimera e altre sciagure che, dopo essere stato fulminato da Zeus a causa della sua ambizione, fugge infine dalla sua lunga prigionia sotterranea per mettere in atto una feroce vendetta. Così gli dei tutti sono umiliati, qualcuno di essi trasformato e gli esseri umani pietrificati con il complice sguardo di Medusa.

 

Tocca quindi all’umile Fenyx divenire il prescelto salvatore secondo un’intuizione del buon Prometeo, colui  che per primo capì il valore degli umani donandogli il fuoco e per questo fu atrocemente punito. C’è anche un ambiguo Hermes, mercante e millantatore ma utile, ad aiutarci con i suoi sfuggenti consigli. La lunghissima avventura è contrappuntata dai dialoghi talvolta spassosi tra Prometeo, ancora avvinto alla sua roccia e vittima quotidiana dell’aquila, e il fulminante re dei numi; è composta così una sceneggiatura perpetua e enciclopedica con il suo nozionismo ironico ma filologico, quindi propedeutica e appassionante per chi si interessi o voglia approfondire i miti ellenici dei quali Immortals Fenyx Rising palpita, divenendo una sorta di Metamorfosi ovidiana dell’era videoludica.

immortals fenyx rising

 

Risulta da subito evidente la somiglianza strutturale con Legend of Zelda Breath of the Wild, quasi un palgio se il gioco non fosse così bello risultando invece un omaggio e dimostrando che anche solo l’imitazione di idee eccezionali può risultare valida, quando una musa è trattata con rispetto e amore.

 

Inoltre anche Breath of the Wild ha preso qualcosa dagli Assassin’s Creed: ascendere verso la cima monumentale di elevatissime strutture architettoniche per rivelare la mappatura di una zona, cosa della quale Ubisoft si riappropria in Fenyx, salvo che qui ci arrampichiamo per colossali statue divine.

 

Nella tradizione di Breath of the Wild esploriamo un mondo vasto con una relativa libertà, combattendo mostri, risolvendo enigmi ambientali suggestivi e spesso originali, scendendo nelle Cripte del Tartaro che fungono come i santuari zeldiani, cavalcando animali diversi e raccogliendo varie risorse da “cucinare” per farvi pozioni o da utilizzare per migliorare l’equipaggiamento.

 

immortals fenyx rising

Non c’è in Fenyx la profondità e la varietà delle dinamiche ludiche di Breath of the Wild, ne la fisica così plausibile di quest’ultimo, anche se l’opera ellenica di Ubisoft ci si avvicina. Tuttavia il mondo di gioco è disegnato con arte e desta meraviglia la colorata, suggestiva, profondità di campo;  risultano accattivanti i mostri, anche gli dei e gli umani hanno un loro fascino cartoonesco.  Ci sono tante storie da ascoltare e vivere, innumerevoli imprese da portare a compimento, così che il viaggio, che avrebbe potuto essere infine noioso a causa della ripetizione come in tanti “giochi assassini” di Ubisoft, risulta invece sempre fresco e appassionante.

 

COMBATTENDO DEI E MOSTRI

immortals fenyx rising

Del tutto originale, rispetto a Breath of the Wild e davvero riuscito, è il sistema di combattimento di Fenyx. Utilizziamo una spada e una grande scure affidate ai tasti dorsali a destra del controller, inoltre possiamo contemporaneamente lanciare frecce con un arco e controllare la loro traiettoria, farci aiutare da una fenice e i suoi preziosi incanti, esercitare innumerevoli poteri divini.

 

immortals fenyx rising

Insomma, le dinamiche marziali sono appaganti, fluide e spettacolari nella loro esecuzione che non è mai primaria rispetto all’esercizio della logica, necessario per risolvere gli , o al virtuosismo necessario per superare diverse sfide di abilità. Inoltre sulle spalle di Fenyx ci sono le ali di Dedalo, la dannazione di Icaro, che qui invece ci consentono di volteggiare oltre qualche abisso  e planare per lunghi tratti. Controllare Fenyx risulta immediato, mai frustrante, e ogni sua abilità può essere migliorata e arricchita di effetti durante il corso dell’avventura.

immortals fenyx rising

 

Più che gradita sorpresa di fine anno e videogioco ideale non solo per adulti avventurieri virtuali ma per bambini e ragazzi, Immortal Fenyx Rising è lirico e poetico anche quando più ridanciano, perché vi si ironizza soprattutto sul potere assoluto e sulla sua tragica immoralità. Un’epopea mitologica ideale da vivere durante l’inverno natalizio del coronavirus, per astrarci dalle prigioni domestiche del “lockdown” e dall’illusione della festa, per naufragare lieti durante qualche ora di lontananza all’ombra primaverile di selve d’alberi d’ambrosia, per brandire armi di antichi eroi contro il male o per cavalcare cervi argentati sulle bianche rive dei mari di ancestrali miti pagani.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”