Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
SANDRA CARRARO E FIGLIA ALBERTINA
1 - BONDI INAUGURA IL MAXXI A ROMA «MERITO DEL GOVERNO». LO FISCHIANO
Paolo Conti per il \"Corriere della Sera\"
Sandro Bondi parla all\'inaugurazione del Maxxi, il grande museo nazionale di arte contemporanea firmato da Zaha Hadid, costato 150 milioni di euro e costruito con un cantiere durato dieci anni. Il suo è un approccio istituzionale: «Voglio rivendicare all\'attuale governo, al premier Silvio Berlusconi e al ministro Matteoli il merito di aver portato a compimento il Maxxi».
SCARPETTA MODERN ARTLo interrompe un coro di fischi, corroborato da molti «buuh» che parte da un pubblico di giornalisti italiani e stranieri, critici d\'arte, collezionisti, curatori. Poi Bondi riprende subito a parlare, alzando molto la voce ma senza gridare: «Allo stesso tempo intendo riconoscere il ruolo essenziale di tutti i governi precedenti: Veltroni, Melandri, Urbani, Buttiglione, Rutelli». E qui arrivano gli applausi. «Questa seconda cosa l\'avrei detta comunque. Se mi aveste lasciato finire di parlare avreste evitato questa figuraccia». E saluta Giovanna Melandri «presente oggi qui con noi».
RENZO ROSSOL\'imbarazzo dei vertici del Maxxi è evidente, il presidente della Fondazione Pio Baldi applaude il ministro. Lo stesso fa Zaha Hadid, che troneggia al tavolo della presidenza in un vestito nero notte a più strati. Ancora Bondi, che interviene a braccio e senza appunti: «Credo in una cultura libera dalle ideologie. Non sono un uomo di potere io credo nelle idee e nella cultura. Ho delle idee e le rivendico anche nel campo dell\'arte, della letteratura e del cinema».
PAOLO DELLE GRAZIE CON UNA GRAZIAReazione immediata di un imbarazzatissimo Pio Baldi: «La cultura non è di destra né di sinistra. Come padrone di casa sono molto dispiaciuto. Per di più quello di Bondi è stato un discorso di tolleranza, nel quale si sosteneva che lo splendido museo disegnato da Zaha Hadid, è il frutto dell\'impegno negli anni di sei governi di diverso orientamento».
In sala c\'è Umberto Croppi, assessore alla Cultura del Campidoglio nella giunta Alemanno: «Una grossa dose di pregiudizio. Bondi stava facendo un civilissimo discorso di riconoscimento sui meriti dei governi precedenti. Hanno presuntivamente immaginato che Bondi volesse attribuire tutto il merito a se stesso e a Berlusconi. L\'impegno di questo governo per la conclusione del Maxxi è comunque innegabile».
PAPARAZZA FELICEPerplesso Achille Bonito Oliva: «Pensavo fosse un\'aula neutrale, di giornalisti. Evidentemente c\'erano anche tifosi di parte. Quindi sono rimasto anch\'io spiazzato dai fischi. Forse sono dovuti alla situazione generale, alla recente comunicazione dei tanti problemi del Paese. Ma l\'apertura del Maxxi mi sembra un bell\'atto propiziatorio di un futuro migliore. L\'arte scavalca il presente e cavalca il futuro».
PAOLO BARATTA E SIGNORAParla anche Manuela Repetti, deputato Pdl e promessa sposa del ministro, proponendo un argomento provocatorio: «Sarebbe giusto che, come è accaduto in Francia dove hanno dedicato il maggior centro d\'arte contemporanea a Pompidou, anche il Maxxi, completato grazie agli sforzi essenziali di questo governo, fosse dedicato al presidente Berlusconi se non fosse per certe brutture che purtroppo saranno ospitate al suo interno con la prepotenza di una pseudocultura che si è manifestata con fischi vari».
NUNZIOIn serata la riflessione di Bondi: «È il segno che esistono, nella sinistra, persone abbrutite dall\'odio, dal risentimento, dai pregiudizi ideologici. Sono totalmente incapaci non solo di rispettare le persone, e in questo caso lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale va il merito di aver contribuito alla conclusione dei lavori del museo. Ma non sono nemmeno capaci di rispettare gli argomenti degli altri. Altro che uomini di cultura...».
Scusi, ministro, ma in che senso Berlusconi ha favorito la conclusione del cantiere del Maxxi? «Questo governo ha investito 30 milioni di euro, sui 150 di costo complessivo, per concludere un progetto che si trascinava da anni. È stata una decisione chiara, da parte dell\'esecutivo. Io ho lavorato duramente per questo nell\'ultimo anno emezzo. Lo sforzo economico è stato notevole, in un momento di grande difficoltà. Ma non ho agito da solo. E non ho deciso da solo. Con me c\'è stato il governo e per primo Berlusconi».
MIUCCIA PRADA PIO BALDI2- ZAHA HADID CONTRO IL CRITICO \"NON SA NULLA DEL CONTEMPORANEO\"
Da \"Repubblica\"
«Ma che ne sa Vittorio Sgarbi dell´arte contemporanea? La prima volta che l´ho incontrato, qui al Maxxi, ha scambiato i piloni all´entrata per installazioni»: così Zaha Hadid ribatte alle dichiarazioni del consigliere del ministro Bondi e critico d´arte che ha definito il Maxxi «il capolavoro della Hadid», in pratica però «non un museo ma un magnifico mausoleo, nel quale potrebbe farsi seppellire».
MIUCCIA PRADA JANIFIN AFEFCome replica alle critiche al suo museo?
«Non ho mai sentito nessuno criticarlo, veramente. Forse non hanno il coraggio di dirmelo in faccia».
Sgarbi sostiene che manchi spazio adeguato per esporre opere di alcuni fra i più importanti artisti contemporanei, Lucien Freud o Jenny Saville. Che ne pensa?
«Sgarbi non sa niente di architettura. Opere di questi artisti sono state esposte, per esempio, a New York, in spazi ben più piccoli. In più, il Maxxi non è concepito in senso volumetrico ma come un edificio in cui, a livello di progetto, domina la potenza delle linee. Quello che dice è totalmente assurdo: c´è una grande varietà e ricchezza di spazi».
Crede che il Maxxi possa contribuire alla trasformazione di una città come Roma, fondata su una storia tanto imponente?
«Il Maxxi è un museo concepito per accogliere arti diverse, per essere un luogo d´incontro, vivo: mi riferisco non soltanto alla pittura ma anche a musica, danza, alle arti performative. In questa zona della città ci sono già edifici significativi: il Palazzetto di Nervi, l´Auditorium di Renzo Piano. Alla fine, io sono soltanto l´architetto che l´ha progettato, a completare questo museo saranno gli artisti e la percezione della gente».
(f. gi.)
MISE DA MODERN ART