1- CHE SUCCEDERÀ DOMANI ALL’ASSEMBLEA DELLA POPOLARE DI MILANO? NELL’UNICA BANCA ITALIANA A REGIME SOVIETICO NON DOVREBBERO ESSERCI TERREMOTI DEVASTANTI, MA È PROBABILE CHE QUALCHE SCOSSETTA SI AVVERTA. BISOGNA EVITARE CHE IL NUOVO CAPO DI PALAZZO KOCH, SACCOMANNI, PRONUNCI LA PAROLA “COMMISSARIAMENTO”: IL SOVIET DEI DIPENDENTI NON SE LO POTREBBE PERMETTERE - 2- E COME CONSUMA L’ATTESA DEL D.DAY IL PRODE PRESIDENTE PARAPONZO-PONZELLINI, NOTO PER IL SURFING TRA LE ONDE DELLA POLITICA? TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL PROPRIO BACCELLO, SI APPIOVRA ALLE DAME DELLA FESTA DEL SIGARO TOSCANO -

Condividi questo articolo


  • Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    1- DAGOREPORT
    Da Milano Franz Brambilla Perego per Dagospia

    TITTITITTI E BRUNETTA

    Che succederà domani all\'assemblea della Banca Popolare di Milano? Non dovrebbero esserci terremoti devastanti, ma è probabile che qualche scossetta si avverta. Come sanno anche i sassi, la BPM è l\'unica banca italiana a regime sovietico, cioè dove comandano i soviet (pardon, i sindacati) dei dipendenti, che fanno il bello e il cattivo tempo, eleggono e licenziano presidenti (il prode Paraponzellini, noto per il surfing tra le onde della politica che ora lo vedrebbe planare da via Bellerio al cortile di Palazzo Marino, ha poco da cercare appoggi politici: è il soviet che lo tiene per i gemelli, non perda tempo con le segreterie di partito; semmai sono queste ultime che parlano col soviet).

    SAVERIOSAVERIO FERRAGINA UMBERTO PIZZI

    La Banca d\'Italia ha cominciato a mettere la testolina dentro l\'austero palazzo di piazza Meda, avviando una inchiesta per insider trading (te credo, con tutti gli spifferi di informazioni che volano nei corridoi, qualcosa finisce nei terminali dei trader...). Ma soprattutto ha chiesto una modifica della governance che prevede l\'aumento delle deleghe da tre a cinque, il che ridurrebbe notevolmente il peso dei dipendenti in assemblea.

    RENATORENATO BRUNETTA FUMATORE

    Sulla proposta di modifica statutaria il soviet si è espresso ufficialmente a favore, informalmente contro. Può darsi che alla fine la modifica passi, magari a maggioranza ristretta, almeno per impedire che Bankitalia diventi troppo curiosa. Bisogna evitare che il nuovo capo di Palazzo Koch pronunci la parola \"commissariamento\": il soviet non se lo potrebbe permettere.

    2- ATTACCATE A \'STO SIGARO!
    Roberta Petronio per \"Il Messaggero\"

    PIEROPIERO GNUDI

    Centocinquanta anni di Unità d\'Italia raccontati per immagini seguendo passo dopo passo la storia dello stortignaccolo, intrecciata a quella del nostro Paese. Serata di gala ieri a Villa Piccolomini per l\'inaugurazione della mostra «Io c\'ero! Toscano». La collezione di 250 foto che fissano attraverso il racconto di un prodotto artigianale, il sigaro, i cambiamenti del nostro Paese nell\'economia, nel lavoro e nell\'evoluzione del costume e dell\'arte, è esposta nel giardino del complesso rinascimentale fondato da papa Pio II, e mostrata in un viavai di aperitivi e finger food a un parterre di protagonisti dell\'imprenditoria, della finanza, e del mondo culturale.

    MASSIMOMASSIMO PONZELLINI

    Contribuisce all\'atmosfera un duo di violini mentre una sigaraia arrotola in diretta le foglie di tabacco. «Abbiamo trovato giusto un lavoro sulla memoria, per contribuire alla valorizzazione della cultura materiale» spiega Gaetano Maccaferri, presidente Seci, e padrone di casa con la moglie Barbara, e con Aurelio Regina, presidente Mst e Uir, tutti impegnati nell\'accoglienza degli ospiti.

    MACCAFERRIMACCAFERRI E CIPOLLETTA

    La Basilica di San Pietro si staglia sullo sfondo. Arrivano il ministro Renato Brunetta accompagnato dalla futura moglie Titti, Gabriella Carlucci, il presidente della Figc Giancarlo Abete, e poi Piero Gnudi, Vittorio e Iaia Coin, Saverio Ferragina, Anna Coliva, i principi Domenico e Martine Orsini. Il regista Giovanni Soldati posa accanto alla foto del padre Mario, cui è stato dedicato un sigaro di nuova generazione. Le foto verranno ospitate a luglio a Palazzo Taverna dal Modigliani Institut e, infine, troveranno dimora presso la Manifattura di Lucca.

     

     

    Condividi questo articolo

    FOTOGALLERY

    ultimi Dagoreport

    FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

    PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

    MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO

    FLASH! - PUNTO DI SVOLTA IN MEDIO ORIENTE: NELLE PROSSIME ORE SARA' ANNUNCIATA LA TREGUA TRA GAZA E ISRAELE IN CAMBIO DEL RILASCIO DEI 35 OSTAGGI IN MANO AD HAMAS - 45 GIORNI PER NEGOZIARE UN ACCORDO DEFINITIVO - NETANYAHU, CHE VOLEVA INVADERE RAFAH, COSTRETTO A PIU' MITI CONSIGLI DALL'AZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA, GENERALE GANTZ ("GLI OSTAGGI SONO PIU' IMPORTANTI DI RAFAH") E DALL'ALTOLA' DI BIDEN A BIBI ("SE ISRAELE INVADE RAFAH GLI AIUTI MILITARI AMERICANI VENGONO RIMESSI IN DISCUSSIONE")....