1- WALL STREET SALE A CORTINA: “L’AVIDITÀ È VALIDA, L’AVIDITÀ È GIUSTA, L’AVIDITÀ FUNZIONA”! - 2- SUL PALCO DEI CINESTTO’S UNO “SPECULATORE MASCHERATO” (DA GORDON GEKKO) CHE PARLA CON GRANDE COMPETENZA DI FLUSSI E DI KEYNES, DI SPREAD E DI FILOSOFIA - 3- BELPIETRO SFOGGIA LA SUA VERDISSIMA CORROSIVITÀ AGLI INDIRIZZI DELL’UOMO DI ARCORE: “SE VUOLE GOVERNARE, FACCIA QUALCOSA”. CAPIRAI I BRIVIDI, A VILLA SAN MARTINO - 4- GIOVEDÌ, E GIOVEDÌ – SI SA – SI MANGIA GNOCCHI: MAGNASCHI, MULÈ, GIACALONE E GIANNI BARBACETTO, DETTO IL TRAVAGLINO DAL VOLTO UMANO. TEMA: CI RISIAMO CON TANGENTOPOLI, CON LE P3, P4 E P-TANTE. ED LA POLVERE DA SPARO SCALò LE DOLOMITI -

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  • Ampezzanus Maleficus per Dagospia

    "L'avidità è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona". Mentre mi scapicollavo su e giù per il corso in cerca di pizzette a meno di 10 euro e di un angolo di sole mi risuonava nella testa questa frase. Gordon Gekko, Wall Street, 1987. Il film di Oliver Stone è sempre stato uno dei miei preferiti, soprattutto quando Michael Douglas si lancia nell'elogio dell'avidità. Il finale buonista è una macchia trascurabile su una pellicola mitologica.

    tortorella mago zurlltortorella mago zurll

    Comunque, davanti alla Cooperativa, continuavo a ripetermi questa frase. Sarà che a Cortina l'avidità è di casa, ma, caro Dago, iniziavo a pensare che freddo e piogge torrenziali mi avessero annacquato il cervello. Mi dicevo: "ma che, ti ripeti frasi vecchie di 25 anni?". Niente, non riuscivo a smettere di pensarci. Così, sono andato a confessarmi.

    speculatore mascheratospeculatore mascherato

    No, niente parrocchie, non fanno per me. Sono andato all'Audi Palace, da Fratacchione Cisnetto, a espiare i miei peccati. Mi siedo nelle ultime file - ché il tendone era già strapieno - e sento il Luciano Sergio annunciare che a breve salirà sul palco uno "speculatore mascherato". Drizzo immediatamente le orecchie, anche se la cosa, di primo acchito, sa di Mandrake o di Vendicatore Mascherato. Ma ormai ci sono, fuori tanto per cambiare piove, e quindi nessuno mi schioda dalla mia seggiolina.

    sabatinisabatini

    Le luci si abbassano e sale sul palco un figuro in giacca e cravatta. Dago, non so se puoi capire il mio stupore: aveva la maschera di Gordon Gekko. Mi sorreggo a un paio di vecchietti per non cadere svenuto mentre sul maxischermo scorrono le immagini di Michael "Gordon Gekko" Douglas che recita il monologo sull'avidità. Che Fra Cisnetto sia pronto per la canonizzazione, dopo il miracolo di Wall Street?

    ricca benedettiniricca benedettini

    Nel dubbio mi metto a seguire il dibattito, cui prendono parte nomi come Giovanni Sabatini, direttore generale Abi, Carlo Gentili, ad di Nextam Partners, e uno dei pochi parlamentari che di grandi questione finanziarie internazionali ci capisce davvero, Giorgio La Malfa. Ma la superstar è senz'altro lui, il broker mascherato che parla con grande competenza di flussi e di Keynes, di spread e di filosofia. Accento appulo-abruzzese, gergo londinese. Un dibattito di quelli belli belli belli.

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    Non m'ero ancora ripreso dalla mascherata del Gekko de' noantri, che un altro cardiopalma m'aspettava. Belmaurizio Belpietro in confessionale da Fra' Cisnetto per sfoggiare la sua verdissima corrosività agli indirizzi dell'uomo di Arcore: "Se vuole governare, faccia qualcosa". Capirai i brividi, a Villa San Martino.

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    Villa per Villa, sono tornato a quella Arzilla, anzi alla sua dependance dell'Audi Palace, per un dibattitone-one-one sui giovani. In platea, come sempre, gente vecchia fuori e giovane dentro. Come discutere di glaciazione nel sahara. E c'è lei, Giorgetta Sugar Meloni, che bidona i Cisnetto's e invece di presentarsi in carne e ossicine opta per una telefonata e benedice via cavo le rosee prospettive della malagioventù: Cesare Fiumi a parlare de "La feroce gioventù", Marida Lombardo Pijola a sostenere "Facciamolo a skuola", e Don Mazzi col suo gregge di pecorelle smarrite. Gesù, fate luce.

    miramira

    Siamo arrivati a giovedì, e giovedì - si sa - si mangia gnocchi: Pierluigi Magnaschi, Giorgione Mulè, Davide Hu Giacalone, sempre più preso dal suo ruolo di consigliori per la cinesizzazione delle imprese italiane, e Gianni Barbacetto, detto il Travaglino dal volto umano. Tema: "Ci risiamo", per dire: ci risiamo con Tangentopoli, con le P3, P4 e P-tante.

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    Senza trascurare quanto contano i giornali nel far restare a bagno le teste degli elettori. Dibattito serio, anche se dopo un'ora e mezza ognuno era e rimaneva sulle sue posizioni - salvo poi baci abbracci e un piatto di prosciutto tutti insieme al Miramonti prima della nanna - ma una cosa è certa: fra' Cisnetto gongola, perché sul palco s'è vista un po' di polvere da sparo.

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    La giornata di venerdì trascorre tra un brindisi e l'altro: se Dio vuole, c'è uno spicchio di sole e la prima delle cinque settimane del tritacarne dolomitico è archiviabile. Venerdì sera, quasi per magia, come quelle di Mago Zurlì, è la volta di un giurassico Cino Tortorella (ma sì, il mago azzurro dello Zecchino d'oro) che solo le Tofane potevano scongelare, come un Otzi-bis, scavato dai ghiacciai del Cristallo.

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    Tortorella, Ugo Gregoretti, Michele Mirabella e l'officiante baffo Bartoletti cooptano due ex-issime "signorine buonasera" come Nicoletta Orsomando e Gabriella Farinon, per parlare della tv d'antan, com'era bella signora mia. E com'è bella la vecchiaia, se portata con spirito! Conclusioni? Si stava meglio quando di stava peggio. E in fondo questa verità è senza età.

     

     

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