1. BRU-NEO E SILVIO, 18 ANNI DI LIBRI E AMORE: PER VESPA IL BANANA NON MANCA MAI 2. DAL 1996 A OGGI: DICIOTTO LIBRI E DICIASSETTE PRESENTAZIONI DEL SIRE DI HARDCORE 3. DICIASSETTE SHOW LUNGO CUI RICOSTRUIRE L’AVVENTURA DI BERLUSCONI E LA STORIA DELLA SECONDA REPUBBLICA. 1996: CON LUI C’È D’ALEMA E SI INCIUCIA A NON FINIRE 4. 1999: CONTRO IL MATTARELLUM - 2001: LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA “IN SEI MESI” (CIAO CORE) - 2003: “SOLO DUE ALIQUOTE, 23 E 33%” (ARI-CIAO) - 2006: NAPOLITANO IL BRAVO COMUNISTA - 2008: LA NAUSEA PER IL PD “LENINISTA” - 2010: LE “DONNE DI CUORI”, FINE CON VERONICA E “NON CI SARANNO VELINE” (ARRIVÒ LA MINETTI) - 2011: “MONTI È BRAVO”…

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Mattia Feltri per "la Stampa"

Dal 1996 a oggi: diciotto libri di Bruno Vespa e diciassette presentazioni
del capo del centrodestra, compresa quella di ieri sera.
Diciassette appuntamenti lungo cui ricostruire l'avventura di Berlusconi
e la storia della Seconda repubblica

DALEMONI (30 ottobre 96)
Silvio Berlusconi è all'opposizione e per la prima volta presenta un libro di Bruno Vespa: La svolta. Infatti con lui c'è Massimo D'Alema e parte il filarino. Servono nuove regole, dice D'Alema: gli scontri tribali «sono della vecchia Italia». Il Cav sospira: «Apprezzo il progetto di una sinistra moderna».

BICAMERALE KO (27 novembre 97)
Rifare le regole insieme? Dura poco. La presentazione è per La sfida, e la sfida è persa: «O vengono conservati tutti i patti o cadono tutti i patti». Berlusconi pronuncia una delle espressioni classiche del ventennio, oggi alla prova dei fatti: «Simul stabunt, simul cadent».

TRASFORMISTI (21 dicembre 99)
Arriva Dieci anni che hanno sconvolto l'Italia e Berlusconi se la prende col Mattarellum: «Ha prodotto guasti e frammentazioni» e favorisce «il trasformismo». Insomma, è un mondo senza fedeltà. Sergio De Gregorio è ancora lontano, il Porcellum già più vicino.

RE TRAVICELLO (13 dicembre 00)
La traversata nel deserto (dell'opposizione) sta finendo. Per l'occasione, Vespa presenta Lo scontro finale. Berlusconi lo ha con Francesco Rutelli: «È un re travicello: resterà lì finché alla sua maggioranza non farà comodo cambiarlo». Ragione in più, dice, per rifiutare il confronto.

TOGHE ROSSE (5 dicembre 01)
L'ultimo lavoro di Vespa di chiama La scossa, proprio quella che Berlusconi vuole dare ai «giudici» che lo perseguitano e al «sinistrume» che «diffonde menzogne». Dunque la riforma della giustizia non si farà più in tre anni «ma in sei mesi». Ne è persuasa «tutta la coalizione».

TOGHE ROSSE 2 (3 dicembre 02)
«La grande muraglia è ancora su», dice Berlusconi. Non parla della Cina, ma quasi. La grande muraglia è il libro d'annata e il fortilizio della magistratura. La riforma non è arrivata e dunque «dico con decisione che è necessaria la separazione delle carriere».

TASSE (10 dicembre 03)
«Il Quirinale può attendere, i delfini pure», dice Berlusconi a Casini e Fini. Infatti il libro di Vespa si chiama Il Cavaliere e il Professore. Poi ecco il capolavoro: «L'impegno è di arrivare alle due aliquote fiscali, al 23 e al 33 per cento, entro la legislatura».

MAASTRICHT (9 dicembre 04)
Nuovo libro (Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi) nuova riforma. Siccome quelle interne non riescono, Berlusconi ci prova con quelle continentali: «Il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil è assurdo. Serve una riforma radicale». Stavolta i tempi sono ignoti.

CASINI ADIEU (14 dicembre 05)
Pierferdinando Casini sta lanciando l'idea delle «tre punte» per la successiva campagna elettorale. Ma, come giustamente dice Vespa con Vincitori e vinti, il vincitore è sempre quello: «Casini giocava, il leader sono io». Presto l'Udc mollerà il centrodestra.

UN BRAVO COMUNISTA (13 dicembre 06)
Il solito profetico Vespa presenta L'Italia spezzata, e chi la rimetterà insieme? Se non Berlusconi, forse sarà il nuovo presidente della Repubblica. «Con Giorgio Napolitano ho un rapporto di cortesia e di stima». La storia, dice, garantisce per lui.

VELTRONI (11 dicembre 07)
Prodi barcolla, si sente odore di campagna elettorale. Vespa chiede al Cav: «Si fida di Veltroni?». «Certamente sì». «Con lui ho un buon rapporto, abbiamo lavorato bene insieme». E poi: «Cominciamo a dialogare di riforme». Non per niente stanno presentando L'amore e il potere.

NAUSEA (10 dicembre 08)
L'amore sfiorì presto: «Io fin quando sarò al governo non mi siederò mai ad un tavolo con questi individui». Sono «marxisti». Sono «leninisti». «Non accetto di parlare con questo tipo di persone». Anche il titolo di Vespa per una volta è clamorosamente toppato: Viaggio in un'Italia diversa.

CUORE (10 febbraio 10)
Pronto riscatto di Vespa: Donne di cuori (presentazione spostata per il lancio della miniatura in faccia al Cav). Con Veronica è finita: «Mi spiace, ma non sono stato io a trasformare in pubbliche cose private». Comunque in lista per le regionali «non ci saranno Veline».

FINI KAPUTT (14 dicembre 10)
Berlusconi ha ottenuto da pochi minuti la fiducia dopo lo strappo di Fini, e va a presentare Il cuore e la spada: «Con Gianfranco si è chiusa ogni possibilità di trattativa. Sono un ostacolo alle sue ambizioni». È l'ultima grande vittoria, ed è effimera.

ELEGANZA (15 dicembre 11)
Vespa è una specie di Nostradamus: tocca a Questo amore e Berlusconi lo specifica: «Erano solo cene eleganti, rifarei tutto». Intanto si è dimesso lasciando strada a Mario Monti: «È bravo, ha cambiato varie cose, ma ha i giornali dalla sua parte».

FRATELLO (12 dicembre 12)
Dopo i nemici, Berlusconi si libera anche degli amici: «Le accuse della magistratura a Dell'Utri sono infondate, ma non possiamo permetterci di candidarlo». È la resa alle toghe rosse ed è colpa dell'ostilità per la casta. Ah, il libro di Vespa? Il Palazzo e la Piazza.

 

 

Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Vespa e Berlusconi Valeria Licastro e Augusta Iannini Vespa e Berlusconi Cusenza Vespa Berlusconi e Polito Myrta Merlino Bruno Vespa autografa il suo libro

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…