2020onegin

CAFONALINO ALL’OPERA - EMOZIONANTE, A VOLTE TRAVOLGENTE, RIPROPOSTA DELL'ONEGIN DI CAJKOVSKIJ SU LIBRETTO TRATTO DA PUSKIN E LA REGIA MINIMALISTA CHE ROBERT CARSEN PROPOSE NEL 1997 AL METROPOLITAN - GRAN PARTERRE: AI WEIWEI, LILIANA SEGRE, GIOVANNI GRASSO, AUGIAS E FERRARA, ROBERTO CICUTTO E MAITE BULGARI, SALVATORE ROSSI E L'INVADENTE MARISELA FEDERICI…

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

1 – PRIMA DI ONEGIN SEGRE E AI WEIWEI SORRISI NEL FOYER

Giulia Cerasi per “la Repubblica - Roma”

 

carlo fuortes roberto d agostino daniele gatti

Il completo di velluto color porpora di Roberto D' Agostino, che visto da lontano ricorda quasi il tessuto delle poltrone del foyer. L' elegante copricapo con veletta della contessa Marisela Federici. Nel parterre del Teatro dell' Opera, per la prima di Evgenij Onegin di Cajkovskij, l' estro è protagonista. E il foyer è il luogo migliore per sfoggiare le proprie mise a favore di fotografi.

 

liliana segre paola tittarelli foto di bacco

 

 

 

 

 

 

Quando arriva lei, però, tutto si ferma: Liliana Segre, senatrice a vita, fresca di dottorato honoris causa in Storia dell' Europa, ricevuto ieri mattina alla cerimonia di inaugurazione della Sapienza, fa il suo ingresso nel teatro e gli occhi sono tutti per lei. Elegante, avvolta in un lungo soprabito, sorride timidamente ai fotografi che la circondano.

 

ai weiwei carlo fuortes foto di bacco

 

 

 

 

 

 

Accanto a lei, Federica Cerasi, tra i mecenati del teatro dell' Opera. In molti si avvicinano per scambiare una parola con la senatrice. Tra i primi Marisela Federici, che le stringe a lungo la mano: « È un vero piacere e un onore incontrarla - le sussurra -. Grazie davvero». Segre le sorride, saluta il sovrintendente Carlo Fuortes. Poi entra in sala.

damiana leoni foto di baccoai weiwei maite carpio bulgari foto di bacco

 

Poco dopo arriva anche l' artista cinese Ai Weiwei in giacca sportiva verde. Anche lui viene subito circondato da una folla di curiosi. «Ma è davvero lui? L' artista? Non ci credo » , esclama una signora. Lui posa per qualche scatto e poi si defila. Arrivano anche il giornalista e scrittore Corrado Augias con la moglie Daniela Pasti, il collega Giuliano Ferrara, il presidente di Telecom Italia Salvatore Rossi, habitué del teatro, la fotografa Barbara Confalonieri. E, ancora, nel foyer affollatissimo, ecco entrare anche l' ex soprintendente Claudio Strinati, il direttore d' orchestra Daniele Gatti e Giovanni Grasso.

 

marisela federici gordana kozlovacki pasini foto di bacco

Presenti anche le grandi casate, con il principe Sisowath Ravivaddhana Monipong, ambasciatore della real casa di Cambogia. Arriva il ballerino di Ballando con le stelle Samuel Peron. Lui è elegantissimo, nonostante un piccolo raffreddore che lo costringe a liberarsi di corsa del fazzoletto prima che partano i flash dei fotografi. Gli ultimi scatti e poi tutti a sedere, si spengono le luci e partono le musiche di Cajkovskij. Ed è un incanto.

marisela federici liliana segre foto di bacco

 

 

 

 

 

2 – ONEGIN, LA TRAGEDIA DELLE OCCASIONI PERSE

Luca Della Libera per “il Messaggero”

 

marisela federici ai weiwei barbara confalonieri foto di bacco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Evgenij Onegin carsenizzato al Teatro dell' Opera. Il capolavoro di Cajkovskij è andato in scena ieri sera al Costanzi, ottenendo alla fine molti applausi, in un allestimento austero del geniale regista canadese. Si tratta di una produzione firmata da Robert Carsen al Metropolitan di New York nel 1997 che ha poi girato in vari teatri ed è stata presentata ieri per la prima volta in Italia. Il regista ieri non era a Roma, mentre ad assistere allo spettacolo c' era la senatrice Liliana Segre, a cui il teatro ha tributato una standing ovation durante l' intervallo.

roberto cicutto anna strinati foto di bacco

 

I TORMENTI

carlo fuortes roberto cicutto foto di bacco

Il regista lavora per sottrazione. Ancor più che nel recente Don Carlos veneziano, Carsen qui mette in luce i tormenti interiori dei personaggi spogliando quasi del tutto il palcoscenico, che non contiene alcun riferimento storico o geografico, elementi che sono sottolineati solo da raffinati costumi d' epoca. Del resto, Onegin, completato nel 1878, reca come sottotitolo Scene liriche in tre atti, e lo stesso compositore, scrivendo dell' omonimo poema di Puskin da cui trasse il suo lavoro, affermava: «Chi ritiene l' azione scenica condizione primaria di un' opera, non sarà soddisfatto.

fanciulle ricola

 

piera detassis francesca cima foto di bacco

Chi invece cerca la riproduzione musicale di sentimenti normali, semplici e universali, lontani dalla tragicità esteriore, dalla teatralità, sarà (spero) contento della mia opera».

 

VIAGGIO A RITROSO

micol veller foto di bacco

Carsen ha scelto di raccontare il tormentato amore tra Onegin e Tatjana dalla parte del primo, partendo dalla fine della vicenda, come in un viaggio a ritroso nella sua memoria. Il sipario si apre con Onegin da solo in scena, nel momento in cui Tatjana ha deciso di abbandonarlo. A seguire vediamo magistrali cambi di scena, firmati da Michael Levine, mentre Jean Kalman firma le luci: dal bianco e nero iniziale si passa all' autunno illuminato da tappeti di foglie per terra e da pochi sottili tronchi d' albero, passando per il blu elettrico della scena della lettera, e poi al grigio che domina l' episodio in cui Onegin rifiuta le profferte di Tatjana.

foto di gruppo

 

Il momento scenicamente più emozionante è quello che precede il duello nel quale Onegin ucciderà il suo amico Lenskji: tutto è avvolto in una nebbia gelida, e i personaggi si stagliano verso il pubblico come delle silhouettes nere. La scena del ballo nel terzo atto è sotto il segno dell' eleganza stilizzata, mentre il drammatico confronto finale tra i due personaggi principali è di nuovo immersa nel grigio: in scena solo una poltrona.

bruno pisaturo foto di bacco

 

Evgenij Onegin è un' opera di formazione. Vede la giovanissima protagonista, all' inizio timida e modesta, trasformarsi: prima confessando il suo amore a Onegin in una lettera, poi diventando una sofisticata protagonista dell' alta società, negando però a se stessa quell' amore che aveva tanto desiderato. Alla fine, nessuno dei due personaggi principali muore, e la tragedia è di non aver còlto l' attimo: «La felicità era così vicina, così possibile...».

 

I RIFERIMENTI

La partitura è un miracolo d' eleganza nella quale coesistono riferimenti diversi: l' opera italiana, bizet, Wagner, le danze stilizzate, secondo un principio drammaturgico vòlto a caratterizzare ogni singolo momento della vicenda. Tutto è cesellato, e l' orchestra è capace di grandi fragori ma anche di dolci abbandoni e zone liriche con molti episodi cameristici illuminati da frasi sfolgoranti dei fiati.

giovanni grasso con la moglie ilaria foto di bacco

 

Sul podio James Conlon, direttore di grande esperienza, che però non hai mai oltrepassato la soglia della chiarezza nella concertazione, in una partitura che necessita di maggior scavo. Nel ruolo del titolo Markus Werba, al suo debutto in quest' opera, ha fornito una prova convincente più sul piano della presenza scenica e della recitazione che non su quello vocale.

isabella gherardi barbara confalonieri marisela federici foto di bacco

 

IL CAST

Buona la prova di Maria Bayankina (Tat' jana), che debuttava all' Opera di Roma: per lei applausi a scena aperta alla fine della famosa scena della lettera.

 

clelia previti foto di baccocostanza afan de rivera foto di bacco

Il migliore di tutti è stato Saimir Pirgu (Lensnkij), adeguato il resto del cast: Yulia Matochkina (Ol' ga), John Relyea (Gremin), Andrea Giovannini (Triquet) e Anna Viktorova (Filipp' evna), così come Irida Dragoti (Larina) e Andrii Ganchuk (Zareckij) dalla seconda edizione del progetto Fabbrica Young Artist Program del Teatro dell' Opera. Buona la prova del coro, che in quest' opera ha pagine di grande impegno, preparato da Roberto Gabbiani. Sono in programma quattro repliche, fino al 29 febbraio.

sabrina florio alessio vlad foto di baccoliliana segre paola ugolini carlo fuortes foto di baccoandrea monorchio e la moglie gitte foto di baccoliliana segre e paola tittarelli foto di baccosimona antonucci foto di baccopiera detassis foto di baccopiero maccarinelli carlo fuortes foto di baccofanciulle giapponesi appassionate dell opera (1)liliana segre foto di bacco (1)carlo fuortes daniele gatti alessio vlad foto di baccolucio dessolis carla montani foto di baccogordana kozlovacki pasini foto di baccofabrizio caracciolo foto di baccorosanna cancellieri foto di baccogruppo otiumliliana segre foto di bacco (2)giuliano ferrara valeria licastro paola mainetti foto di baccofrancesca chiala samuel peron foto di baccofanciulle giapponesi appassionate dell opera (2)il principe sisowath ravivaddhana monipong ambasciatore della real casa di cambogia foto di baccocorrado augias e la moglie daniela pasti foto di baccobarbara confalonieri marisela federici foto di baccosalvatore rossi e moglie foto di baccolocandinafederica tittarelli cerasi liliana segre paola tittarelli foto di baccoliliana segre paola tittarelli foto di bacco (2)federica tittarelli cerasi foto di baccoclaudio strinati con la moglie anna foto di baccofrancesco romeo foto di baccostefano iraci foto di bacco

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."