CAFONALINO DYLANIANO – AL MAXXI ARRIVA LA MOSTRA “RETROSPECTRUM”, CHE CELEBRA IL GENIO DI BOB DYLAN AL DI LÀ DELLA MUSICA. OLTRE CENTO LAVORI DI FRA DIPINTI, DISEGNI, SCULTURE, SCELTI DAL CURATORE SHAI BAITEL – DEBUTTO DA PADRONE DI CASA DEL NEOPRESIDENTE ALESSANDRO GIULI. AVVISTATI ANCHE CARLO FELTRINELLI, LAURA DELLI COLLI, LORENZA FOSCHINI E MARCO MOLENDINI…

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Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Paolo Cervone per il “Corriere della Sera”

 

alessandro giuli foto di bacco (1) alessandro giuli foto di bacco (1)

A 25 anni Bob Dylan era già una leggenda, poi è arrivato il resto: la musica, la letteratura, la pittura, le onorificenze, il premio Nobel. Nella sua autobiografia Chronicles confessa di non essersi mai sentito portavoce di una generazione. Ma per Bono degli U2 Dylan è stato presente «in ogni fase della nostra vita».

 

«Un uomo del Rinascimento che spazia fra le varie arti: ha composto canzoni indimenticabili ma sa anche dipingere, disegnare e saldare» dice Shai Baitel, curatore della mostra Retrospectrum che arriva al Maxxi, dopo Shanghai e Miami. Assente alla presentazione («per motivi di famiglia»), il neopresidente Alessandro Giuli. Oltre cento lavori di Dylan fra dipinti, disegni, sculture.

 

bob dylan retrospectrum al maxxi (4) bob dylan retrospectrum al maxxi (4)

«Sono diversi dalla mia musica, ma sempre esplorano quei misteri della vita che ci lasciano perplessi» ha spiegato il cantautore americano che a 81 anni continua a tenere concerti. Entrando nella mostra - fra opere, filmati d'epoca, parole, canzoni - è come ripercorrere quel lungo viaggio che iniziò negli anni 60, da Minneapolis a New York, e poi l'America più profonda, e poi oltre.

 

Sono otto le sezioni. «Early Works» propone i primi disegni: «Mi sono seduto al tavolo, ho tirato fuori carta e matita e ho disegnato qualunque cosa fosse a portata di mano. Mi sentivo come se stessi mettendo ordine nel caos intorno».

daniele pitteri foto di bacco daniele pitteri foto di bacco

 

«The Beaten Path» conduce alle «vestigia del passato che racchiudono la chiave del futuro». Tavole calde, motel, paludi, auto, palazzi, strade che corrono verso il nulla, grandi pannelli che rievocano il mondo di Hopper. «Il realismo dell'istante» lo definisce Dylan.

 

«Mondo Scripto» riunisce i testi di alcune delle canzoni più celebri, scritti a mano e accompagnati ognuno da un disegno di allora. «Revisionist» suscitò polemiche per le opere ironiche su personaggi celebri che campeggiano su copertine (rielaborate) di riviste come Life. «The Drawn Blank» racchiude quadri molto colorati realizzati dagli schizzi che Dylan disegna durante i tour.

 

roberto d agostino lorenza foschini marco molendini foto di bacco roberto d agostino lorenza foschini marco molendini foto di bacco

«New Orleans» è un omaggio al luogo di nascita del blues e del jazz. «La notte può inghiottirti - ha scritto Dylan - C'è qualcosa di oscenamente gioioso dietro ogni porta, o qualcuno che piange... La città è una lunghissima poesia».

 

«Deep Focus» propone i dipinti più recenti realizzati durante l'isolamento per la pandemia e ispirati alla fotografia e al cinema, «la vita che ti si riversa addosso». Il percorso termina con «Ironworks», una serie di sculture in ferro, un richiamo al passato industriale e all'infanzia di Dylan cresciuto in una zona mineraria. Non poteva mancare When I Paint My Masterpiece con la scalinata deserta di piazza di Spagna.

 

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Roma è citata nell'omonima canzone: «Oh, le strade di Roma sono piene di rovine Oh, le ore che ho passato nel Colosseo evitando leoni e buttando via tempo». Anche Subterranean Homesick Blues nasce da una canzone del '65 ed è una installazione che dopo la mostra verrà donata al Maxxi: in quello che è considerato il primo videoclip Dylan fa cadere dei cartelli con le parole del testo, cartelli che poi formano una parete: «Attento ragazzo impara a ballare, vestiti, fatti benedire».

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