2019abbatetulliogiordana

CAFONALINO - MARCO TULLIO GIORDANA E LIRIO ABBATE PRESENTANO IL LORO LIBRO SULLE TRAME OSCURE D’ITALIA, “IL ROSSO E IL NERO”, CHE POTREBBE PRESTO DIVENTARE UN FILM - ALLA PRESENTAZIONE C’ERANO TERESA CIABATTI, CAZZULLO E… – VIDEO

 

 

 

 

1 – CAZZULLO E CIABATTI SFOGLIANO IL LIBRO DI TULLIO GIORDANA E ABBATE

www.formiche.net

teresa ciabatti lirio abbate marco tullio giordana aldo cazzullo foto di bacco

 

Potrebbe presto diventare un film “Il rosso e il nero” (Solferino Libri) il nuovo libro scritto a quattro mani dal regista Marco Tullio Giordana e dal giornalista Lirio Abbate.

 

“Nei primi anni Ottanta le speranze delle grandi battaglie del ‘68 sono solo un ricordo e il mistero sui misfatti degli Anni di Piombo è ancora fitto: in una delle ultime scaramucce universitarie si fronteggiano due giovani di opposte fazioni, Tito, comunista, e Achille, estremista di destra. Uno scontro di pochi istanti che sarà decisivo per entrambi”, si legge nella descrizione del libro.

 

lirio abbate teresa ciabatti foto di bacco

Il romanzo racconta tre decenni dell’Italia attraverso i destini di due ragazzi che, allontanandosi fatalmente dai rispettivi schieramenti, finiscono per incrociare le nuove oscure trame della storia nazionale in cui si intrecciano la criminalità, l’esplosione della stagione mafiosa delle bombe, e la corruzione crescente della classe politica.

 

2 – LA PEGGIO GIOVENTÙ, IL ROMANZO SULLE TRAME OSCURE D'ITALIA

Gigi Riva per http://espresso.repubblica.it/

 

Intercettazioni abusive, Russiagate, notte dei lunghi coltelli per le nomine, attività poco chiare in Italia e all’estero. A leggere le cronache dell’anno di (dis)grazia 2019 che riguardano i servizi segreti potrebbe sembrare che Lirio Abbate, il giornalista de L’Espresso, e Marco Tullio Giordana, il regista, abbiano scritto a quattro mani un romanzo ispirato dalla contemporaneità.

lirio abbate giancarlo palese marco tullio giordana foto di bacco

 

In realtà, il loro libro muove i passi sulle tracce delle malefatte dei padri professionali delle nostre barbe finte attuali. E qualunque cascame odierno lo si può apparentare per libera associazione, fino a concludere che certe radici lunghe sono difficili da spezzare. In una continuità poco rassicurante per quella che ci ostiniamo a considerare una democrazia matura e piena.

 

marco tullio giordana lirio abbate teresa ciabatti foto di bacco

Il titolo del volume, “Il rosso & il nero” (Solferino), occhieggia l’immortale Stendhal, lo scarto costituito dalla “e” commerciale instrada verso un percorso diverso dalla scalata sentimental-amoral-egoistica dell’arrampicatore sociale francese Julien Sorel, segnala che qui siamo nella comunanza di interessi terreni che legano persone di opposta convinzione politica, grandemente manipolati da vertici disinvolti degli apparati di sicurezza. I quali inseguono certo anche il lusso e le belle donne alla James Bond, ma sono assetati soprattutto di informazioni protette, i famigerati dossier con cui tenere per parti poco nobili del corpo i potenti di turno. Non solo per l’ambientazione temporale, tra il morire degli anni Settanta e i primi anni Novanta, par di leggere guardando un film in bianco e nero, e la mancanza di cromia non allude alla vivacità del racconto, in verità appassionante, ma all’atmosfera tetra in cui si muovono personaggi senza redenzione. I quali giocano il loro ruolo in tragedia manipolati da sapienti mani occulte. Personaggi che hanno trovato il loro autore, volendo parafrasare Pirandello.

lirio abbate foto di bacco

 

Marco Tullio Giordana si porta appresso come un’ossessione il pesante fardello della perdita d’innocenza, personale e generazionale, rappresentato dalla strage del 12 dicembre 1969 alla Banca dell’Agricoltura di Milano, già affrontato in pellicola, e per opposizione il successo della sua opera più fortunata “La meglio gioventù”: non per caso il sottotitolo recita: il romanzo della “peggio gioventù”. Lirio Abbate la sua profonda conoscenza del carcere, l’universo parallelo dove è possibile far scatenare contemporaneamente tutti gli odi e tutte le alleanze più stravaganti. I capitoli, non per caso, sono scanditi alternativamente dal “dentro” del mondo recluso e dal “fuori” del mondo apparentemente libero.

angela fontana foto di bacco

 

libro presentato

Proprio alla fine degli anni Settanta bruciano le ultime fiamme dell’ideologia, violente ma idealistiche, prima che l’edonismo reaganiano offra un’alternativa meno appassionante ma più godereccia. Ed è su quelle opposte barricate, davanti all’università di Modena, che si affrontano per la prima volta il “rosso” Tito, così battezzato da un padre comunista in onore del maresciallo jugoslavo, e il “nero” Achille. Se Tito il proletario si decide all’azione è per un mix di cause dove la fede politica è superata dal desiderio di mettersi in mostra con la bella Valentina, già fidanzata tuttavia con un rampollo di buona famiglia (che infelicemente sposerà), poi furbo abbastanza per farsi socialista e quindi azzurro berlusconiano e issarsi sino a una poltrona da sottosegretario. La traiettoria perfetta di chi, non avendo una postura propria, sa assecondare la vague dei tempi.

marco tullio giordana foto di bacco (1)

 

Tito e Achille scoprono di rispecchiarsi in sentimenti simili: la ribellione all’autorità, gli ideali traditi, la lealtà, la dignità che guarda oltre le divisioni politiche. Rosso e nero, comunista e fascista, diventano parole prive di senso. Poco alla volta, disgregandosi nell’avidità e nella corruzione partiti e società civile, perderanno il loro senso anche “fuori”. I due si ritroveranno in galera. Il primo per aver strangolato, per futili motivi, la marchesa presso la cui tenuta il padre era a servizio.

 

lirio abbate marco tullio giordana aldo cazzullo foto di bacco

Eppure piacerà all’opinione pubblica credere all’omicidio di classe e quella sorta di nobiltà di intenti, uniti alla buona condotta dietro le sbarre, lo riterranno alla lunga meritevole della grazia del presidente della Repubblica. Il secondo per una sfilza di reati dovuti al credo fascista come banda armata, rapina aggravata, legami col terrorismo e la malavita. Anche lui sarà liberato perché gode della protezione del Reclutatore, figura ispirata dai capi dei servizi segreti deviati, le cui responsabilità nei misteri sanguinosi della prima Repubblica sono state acclarate e sono troppo spesso rimaste impunite. Deposto l’armamentario ideologico, ma non le armi, il lento avvicinamento tra Tito e Achille passerà dalla diffidenza al rispetto, dal rispetto alla stima, dalla stima alla complicità. Il tutto mentre il Reclutatore ambizioso ordirà trame sempre più ardite, tra prefetti che sembrano Grandi Vecchi viziosi, avvenenti spie polacche calate a Roma sull’onda di Wojtyla, spregiudicate alleanze tra intelligence e delinquenza comune (la Banda della Magliana?), e ragazzini capaci con i primi pc di arrivare laddove professionisti dello scasso nemmeno possono immaginare.

giovanni berruti laura melidoni

 

Nella notte della Repubblica tutti i gatti sono davvero grigi. Non c’è redenzione possibile quando si è incatenati, sia “dentro” che “fuori”, dal ricatto del proprio passato, da scelte iniziali che suonano come un peccato originale e si è forzatamente obbligati a seguire un copione già scritto. Non c’è squarcio di luce capace di illuminare trame così oscure da non contemplare il riscatto attraverso la verità. La verità è sempre inconfessabile e l’omertà è la pietra tombale che seppellisce le coscienze.

lirio abbate marco tullio giordana teresa ciabatti foto di bacco

 

Una sorta di mafia personale stretta parente degli atteggiamenti della criminalità organizzata che Lirio Abbate ha studiato a fondo e di cui è stato purtroppo bersaglio.

 

Ne “Il rosso & il nero” lo Stato e l’anti-Stato sono così intrinsecamente legati da risultare irriconoscibili. Nella lunga transizione tra la prima e la seconda Repubblica, sembrano suggerire gli autori, il vuoto lasciato dalle ideologie è stato occupato da mascalzoni senza rispetto del bene comune. E, in fondo, anche di se stessi se il privato di ciascuno ha seguito il fallimento di esistenze pubbliche a perdere.

marco tullio giordana e lirio abbate foto di bacco

 

Il libro potrebbe diventare un film. Come tale pare del resto per lunghi tratti scritto. L’immagine darà ulteriore corpo ai fantasmi che popolano gli incubi collettivi di un Paese chiamato Italia.

teresa ciabatti aldo cazzullo foto di baccolirio abbate marco tullio giordana foto di baccoaldo cazzullo foto di baccopubblicomichela cescon foto di baccolirio abbate carlo brioschi foto di baccolirio abbate foto di bacco (2)italo borrello foto di baccogiovanni mastrangeli foto di baccomarco tullio giordana foto di bacco (2)vittorio tusini cottafavi lirio abbate foto di baccolirio abbate marco tullio giordana teresa ciabatti aldo cazzullo foto di baccomarco tullio giordana foto di bacco (3)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA