cristiana lauro

CAFONALINO DI-VINO - CIN CIN! NELLA STORICA ENOTECA “IL GOCCETTO” DI ROMA, LO SCENEGGIATORE UMBERTO CONTARELLO (“LA GRANDE BELLEZZA”) PRESENTA IL SUCCESSO ALCOLICO DEL MOMENTO, IL LIBRO "EASY WINE" DI CRISTIANA LAURO: COME RACCONTARE IL VINO CON “UNA LINGUA COMPRENSIBILE E NON DI GERGO”, IN BARBA AGLI ENO-FIGHETTI – IL RUOLO DI DANIELE CERNILLI, UNO DEI PIU’ 10 PIU' IMPORTANTI ENOCRITICI DEL MONDO…

cristiana lauro foto di bacco (2)

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

DAGOREPORT

 

La grande bellezza del vino. Nella storica enoteca “Il Goccetto” di Roma, Umberto Contarello, sceneggiatore del film premio Oscar “La grande bellezza”, ha presentato il libro “Il Metodo Easywine” della nostra Cristiana Lauro, un agile manuale sul mondo dell’enologia che sta registrando grandi risultati di vendite.

 

ursula seelenbacher cristiana lauro paola spinetti foto di bacco

Al bando luoghi comuni e aggettivi vuoti così in voga durante certe degustazioni, il libro della Lauro, cresciuta al magistero di Daniele Cernilli, tra i più importanti enocritici del mondo, propone un metodo per raccontare il vino con una lingua semplice, comprensibile, e non di “gergo settoriale” perché la gergalità esclude quelli fuori dal gruppo. “Il vino è uno dei prodotti/bandiera del nostro Paese”, rimarca Contarello. “E’ per tutti e deve parlare una lingua a portata di tutti”.

cristiana lauro umberto contarello foto di bacco

 

METODO LAURO, L’ENOLOGIA ORA SI RACCONTA “TERRA TERRA”

C.O. per “il Messaggero”

 

Il tannino può essere elegante, aggressivo oppure peloso o all'opposto levigato. Così si esprime chi vuole fare colpo individuando nel sauvignon blanc il profumo tipico di piscia di gatto o in altri vini il sentore di sella di cavallo sudato. Veri professionisti dello sputo armati di sputacchiera d'ordinanza (collettiva durante le degustazioni!) sempre più frequenti in questi tempi di cuochi d'artificio e moda del cibo parlato. Per replicare ai paroloni ridondanti e inconsapevolmente ridicoli degli enofighetti, in libreria è arrivato Il metodo Easywine. Impara il vino in poche mosse (Pendragon, 123 pagine, 12 euro) di Cristiana Lauro.

foto di gruppo con cristiana lauro

 

sergio ceccarelli cristiana lauro foto di baccodaniele cernilli e umberto contarello foto di bacco

Bolognese con base a Milano e Roma, è la più dissacrante firma (scrive su Dagospia) del settore. Mai banale, la sua competenza nasce alla scuola di Daniele Cernilli, uno dei 10 più importanti enocritici al mondo. Lo stesso Doctor Wine impreziosisce il volume con l'introduzione e alcuni capitoli, compreso un dizionario essenziale del vino. Il bello di Easywine chiamiamolo il Metodo Lauro - non è spiegare il vino col linguaggio da iniziati, ma raccontarlo terra terra, scansando luoghi comuni ed evitando il rischio di diventare una caricatura patetica.

intervento di umberto contarello foto di bacco

 

IL CROMATISMO

 

Ecco quindi spiegato come nasce un vino, come leggere tra le righe l'etichetta , fino agli abbinamenti col cibo non avendo paura di dissacrare alcune convinzioni. Si può scegliere per vicinanza di cromatismo (per esempio l'aragosta con un rosè), per contrasto (il sapore aspro è rinforzato dall'amaro e dal salato, ma è smorzato dal dolce), per assonanza (panettone e Asti; cantucci di Prato e vin santo).

cristiana lauro cover

 

Lauro mette le mani avanti anche sulle frasi fatte. La più banale è quella sui cosiddetti vini naturali. La natura scrive - fa tante cose belle e buone, ma non fa vino. Perché un grappolo di uva si trasformi in vino sono necessari la mano dell'uomo e la tecnologia. A meno che a tavola si voglia pasteggiare col sicuramente più naturale aceto.

cristiana lauro foto di bacco

 

Le pagine di Cristiana Lauro non sono un pedante manuale, ma uno strumento di difesa contro i pomposi sommelier che dimenticano l'essenza fondamentale del vino: prodotto di un luogo e non di un altro, che vive, matura, cambia, può apparire diverso a ognuno di noi anche quando è esattamente lo stesso. Dipende anche dalla nostra percezione e cultura.

 

L'importante è rispettarlo, aspettando sempre una decina di minuti prima di bere qualsiasi vino appena aperto perché diventa più buono. È la pratica dell'ossigenazione, dicono quelli che ne capiscono e che Lauro spiega bene. Salvo poi aggiungere, quasi parlasse di persona cara: «Ha dormito per parecchio tempo, lasciatelo risvegliare con calma».

intervento di daniele cernilli foto di baccocristiana lauro foto di bacco (2)

cristiana lauro foto di bacco (1)cristiana lauro foto di baccocristiana lauro emilio cremascoli foto di baccoinvitati (1)intervento di umberto contarello foto di baccoluigi cremona foto di baccoinvitati (2)pizza e mortadella per gli ospitimirko pastorelli foto di baccocristiana lauro foto di baccocostanza maag foto di baccoursula seelenbacher umberto contarello foto di baccoumberto contarello foto di bacco (2)cristiana lauro emilio cremascoli foto di baccocristiana lauro foto di bacco (1)cristiana lauro umberto contarello foto di bacco

cristiana lauro emilio cremascoli foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”