C’È LA CODA PER SLINGUARSI NAPOLITANO, C’È LA FILA PER SCAPPARE DAL BANANA - TRA LE SIEPI DEI GIARDINI DEL QUIRINALE TREMONTI TRAMA CON PRODI E CULATELLO BERSANI S’INTRATTIENE CON CLAUDIO SARDO (PROSSIMO DIRETTORE DELL’“UNITÀ”?) - INTANTO “REPUBBLICA” RIESCE A RISUSCITARE I MORTI. A PAGINA UNDICI PARLA DI GIANNI PENNACCHI PRESENTE ALLA FESTA CON SCIARPA ROSSA CHE NON NASCONDE LA COMMOZIONE. FORSE PER ESSERE TORNATO DALL’ALDILÀ? (OVVIAMENTE È IL FRATELLO ANTONIO) -

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  • ANTONIOANTONIO PENNACCHI E SIGNORA

    Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    Repubblica riesce a risuscitare i morti. A pagina 11 parla del Gianni Pennacchi presente alla festa nei giardini del Quirinale con sciarpa rossa che non nasconde la commozione. Forse per essere tornato dall\'aldilà?


    AI GIARDINI LUNGA CODA PER SALUTARE IL PRESIDENTE NAPOLITANO, POCO CALORE INTORNO A BERLUSCONI
    Fabio Martini per \"la Stampa\"

    STEFANIASTEFANIA CRAXI

    Il colpo d\'occhio dice tutto. Sono le sei della sera, nei giardini del Quirinale è in corso il consueto ricevimento per la festa del 2 giugno e il Presidente della Repubblica attende gli ospiti davanti alla Coffee House, sobrio edificio rococò, incorniciato tra palme e rose rampicanti. Nel frattempo sopraggiunge Silvio Berlusconi, che però commette un piccolo errore scenografico: si mette alla destra del Presidente, a cinque metri di distanza, dunque ben distinto da lui.

    ROCCOROCCO CANGELOSI E SIGNORA

    Per salutare Napolitano si forma una lunga, paziente fila di invitati vip; per omaggiare Berlusconi la fila si dirada in pochi minuti e incredibilmente alle 18,14 non c\'è più nessuno - tra il migliaio di invitati al Quirinale - che voglia salutare il premier. Berlusconi non si perde d\'animo, si rivolge ai giornalisti con un invitante «Allora!» e si produce in un\'esternazione ininterrotta di 13 minuti.

    ROMANOROMANO PRODI

    Ma è proprio al termine dell\'exploit esternatorio che si consuma lo sketch più eloquente del pomeriggio. Berlusconi - affiancato da un sorridente Gianni Letta - resta in piedi, in attesa di omaggi. Ogni tanto si presenta un\'anziana signora, qualche ambasciatore, ma di fila - come quella per Napolitano - neanche a parlarne. E allora il presidente del Consiglio se ne inventa una delle sue.

    RAFFAELLARAFFAELLA CHIARIELLO CON ROBERTO NAPOLITANO E SIGNORA

    Vede Luciano Sardelli, presidente del gruppo dei Responsabili e, scherzosamente, lo invita a ripetere, a mo\' di karaoke: «Sardelli ripeti: \"Il gruppo più leale con il presidente Berlusconi...\"». L\'altro ripete: «Il gruppo più leale con il presidente Berlusconi...». Il premier: «E\' il gruppo di Iniziativa responsabile e andremo avanti fino alla fine della legislatura!».

    Sardelli sta al gioco: «Andremo avanti fino alla fine della legislatura...», ma poi di sua iniziativa aggiunge, «perché non ci sono alternative...». Aggiunta scherzosa, ma talmente sincera da risultare quasi esiziale. Soprattutto ricordando la festa dell\'anno scorso al Quirinale: il premier, reduce dalla vittoria alle Regionali, anziché immobile, girava tra i tavoli come uno sposo, con manager e attori che si sdilinquivano al suo passaggio.

    PIERGAETANOPIERGAETANO MARCHETTI

    Anche quest\'anno, come sempre, la festa ai Giardini del Quirinale ha finito per trasformarsi nel consueto gioco del potere: attraverso sguardi e crocchi, tutti cercano di misurare - sia pure epidermicamente - come si muovono gli equilibri politici. Rito repubblicano ereditato dalle monarchie, con i Re che invitavano a corte il notabilato, anche il ricevimento al Quirinale raduna l\'«aristocrazia» contemporanea, il variopinto star system di politici, manager, boiardi, alti prelati, attori, giornalisti, scrittori.

    PAOLOPAOLO GARIMBERTI E SIGNORA

    Centinaia di persone sciamano tra siepi, fontane, gazebo e pasticcini. Ci si cerca tra simili. Pier Luigi Bersani, il vincitore di queste elezioni, da solitario, se ne sta alla larga e chiacchiera con gli intervistatori del suo ultimo libro, Miguel Gotor e Claudio Sardo. L\'ex sindaco di Roma e presidente del Coni Franco Carraro si avvicina ad Alfredo Reichlin, 20 anni fa suo antagonista come capolista del Pci a Roma: «A differenza della Moratti, io non ho ascoltato il mio entourage che mi consigliava di ricordare che tu nel 1956...».

    MEZZAROMAMEZZAROMA CARFAGNA

    Ecco i ministri. Soli o in piccoli crocchi. Giulio Tremonti parlotta con Maurizio Sacconi, anche se la chiacchierata più lunga se la fa con Romano Prodi. Ignazio La Russa confabula con Michela Brambilla. Paolo Romani con Maria Stella Gelmini, molto sobria con le sue ballerine nere ai piedi. Arriva anche il «vicecapo in pectore», Angelino Alfano.

    LUCALUCA JOSI GIUSEPPE RECCHI

    Anche attorno a lui non c\'è ressa, ma curiosamente c\'è scambio di simpatia con Luca Palamara, presidente dell\'Anm: «Facciamo una partita di calcio, politici contro magistrati?». Il ministro Raffaele Fitto: «Sì, così tu lo infili con una sforbiciata». I ministri leghisti? Nel gran movimento qualcuno sostiene di non averli visti. Forse sono stati bravi a mimetizzarsi. A differenza della compagna di Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani con sul vestito rosso fuoco. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi parlotta con Alfano e si mette la mano davanti alla bocca, «come Cassano», dice lui più tardi. Ignorando che le telecamere qui sono vietate.

     

     

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