2021marini

FUNERALINO – I VOLTI DEI "MINISTRABILI" DEM, ALLA CHIESA DI SAN ROBERTO BELLARMINO, SONO TIRATI NON SOLO PER L'ULTIMO SALUTO A FRANCO MARINI, MA ANCHE PER L'INCERTEZZA SULLE SCELTE DI DRAGHI: "MA A TE HA CHIAMATO?", "NO A ME NO, NON HA CHIAMATO NESSUNO..."  – L’OMELIA DEL VESCOVO DI RIETI, DOMENICO POMPILI: “È ARRIVATO A SFIORARE IL PRIMO SCRANNO DELLA REPUBBLICA, SENZA PERÒ MAI PERDERE IL CONTATTO CON L’ULTIMO DELLA SOCIETÀ” – TUTTE LE FOTO + VIDEO

 

 

 

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

 

Ecco il sistema Draghi: colloqui segreti in caserma e il suo staff nei posti chiave

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

funerale di franco marini foto di bacco (1)

 

(…) Il sistema Draghi, infatti, è questo. Procedere per gradi. Prima sondare la disponibilità di chi è al momento un "esterno" per poi passare alla squadra composta da chi è già un "interno".

 

Tutto nella segretezza più assoluta. Anche negli ultimi giorni, infatti, ha ripetuto a tutti i suoi interlocutori una frase che già aveva pronunciato durante gli incontri con i partiti e i gruppi parlamentari: le scelte sui ministri toccano a me di concerto con il presidente della Repubblica.

 

l arrivo del feretro in chiesa foto di bacco (1)

"Nelle consultazioni - è il suo punto di vista - ho spiegato quale sarebbe stato il metodo di lavoro e nessuno lo ha contestato". In sostanza non intende avviare il mercato delle trattative su posti e poltrone. Il mandato ricevuto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, da questo punto di vista è stato chiaro e netto. C'è l'articolo 92 della Costituzione a disciplinare la procedura per le nomine alla guida dei dicasteri e stabilisce che siano solo il presidente del consiglio e il capo dello Stato a intervenire. Il primo proponendo i nomi, il secondo nominandoli.

 

Per far capire quanto l'ex presidente della Bce si stia attenendo al rispetto di questa norma, bisogna fare un passo indietro. A ieri mattina. Stessa zona di Roma, ossia il quartiere Parioli. A Piazza Ungheria, nella chiesa di San Bellarmino, si celebrano i funerali di Franco Marini. Un discreto numero di esponenti del Pd e del centrosinistra nel suo complesso è lì per salutare uno degli ultimi cavalli di razza della Dc e del Ppi. Nel cortile davanti alla parrocchia i volti dei "ministrabili" sono tirati per il dispiacere causato dalla scomparsa dell'ex presidente del Senato, ma anche per la dose gigantesca di incertezza che li avvolge rispetto al prossimo futuro. "Ma a te ha chiamato". "No, a me no. E a te?". "Non ha chiamato nessuno".

lorenzo guerini giuseppe fioroni foto di bacco

 

Marini: Furlan, grande sindacalista, riferimento costante

(ANSA) - ROMA, 11 FEB - "Franco Marini ha fatto tanto per la Cisl e per il nostro Paese. Da subito ha scelto di stare nella sua vita dalla parte dei più deboli, dei lavoratori, degli anziani, dei giovani". Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, ha ricordato così l'ex numero uno della Cisl e ex presidente del Senato nel giorno dei funerali.

 

"Oggi - ha detto Furlan in un discorso commosso - vorrei ricordare e salutare l'amico Franco, riferimento costante per tanti di noi. E' stato un grande segretario Generale della Cisl, uno dei più amati e stimati. Aveva un grande rispetto per le persone a partire da quelli che tanto ha voluto rappresentare e cioè i lavoratori. Uomo del sindacato, delle istituzioni, padre nobile della Cisl.

 

E' stato un grande italiano. Era il nostro comandante, ha accompagnato la nostra vita sindacale per tanti anni. Anche quando ha avuto incarichi politici ed istituzionali ha sempre rispettato l'autonomia della Cisl, l'ha difesa da sindacalista, come segretario generale, e l'ha rispettata da politico e da uomo delle istituzioni".

nitto palma e la presidente del senato maria elisabetta alberti casellati foto di bacco

 

 

 

Funerali Franco Marini: mons. Pompili (Rieti), “arrivato a sfiorare il primo scranno della Repubblica, senza però mai perdere il contatto con l’ultimo della società”

Da www.agensir.it

 

“Egli è stato – e si è sentito – fondamentalmente un sindacalista, cioè il rappresentante di quei lavoratori, spesso vittime predestinate di un sistema economico che affama e poi addirittura colpevolizza”.

 

“La sensibilità” di Franco Marini nelle parole di mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, che, oggi a Roma, ha celebrato i funerali dell’uomo politico, già segretario della Cisl, ministro e presidente del Senato. Commentando il passo evangelico della guarigione della figlia di una donna siro-fenicia, mons. Pompili ha ricordato che anche per “Franco siamo tutti figli e il pane è per tutti, fossero pure le briciole. Tale certezza a Franco nasceva da dentro. Non solo dalla sua esperienza di casa, ma anche dalla sua fede cristiana.

paola severini melograni foto di bacco

 

È da lì che ha maturato quel popolarismo politico che l’ha reso protagonista in una delicata fase di passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica e che è esattamente il contrario di quel populismo che – nella cosiddetta Terza Repubblica – vorrebbe rieditare anacronistiche battaglie identitarie”. Dalla vita di Franco Marini, ha aggiunto il vescovo, “si ricava una importante lezione: non è solo il pubblico che determina il privato, ma anche il privato influisce e determina il pubblico. Abbiamo troppo ideologizzato questa distinzione, fino al punto di creare una inseparabile separazione tra due dimensioni che sono distinte, ma non distanti. Quel che siamo in pubblico è anche l’effetto di quello che siamo in privato perché c’è una correlazione fin troppo evidente tra quello che anima il nostro vissuto quotidiano e quello che ispira la nostra attività pubblica”.

silvia costa foto di bacco (2)

 

Questo spiega, per il vescovo di Rieti, “quel carattere di franchezza, di immediatezza, di concretezza che ha fatto del senatore Marini una figura politica sui generis. Arrivando a sfiorare il primo scranno della Repubblica, senza però mai perdere il contatto con l’ultimo della società”. “Franco – ha concluso mons. Pompili – ci ha lasciati nella tormentata stagione del Covid. L’augurio è che la sua testimonianza di uomo e di credente possa orientare i difficili passi che attendono la nostra comune responsabilità verso i nostri figlioletti, la prossima generazione europea”.

il feretro all uscita della chiesa foto di bacco (2)giovanni legnini foto di bacco (1)funerale di franco marini foto di bacco (3)luca lotti foto di bacco (1)marco bentivogli foto di baccofranco carraro foto di baccogerardo bianco foto di baccogaetano quagliariello foto di bacco (2)stefano fassina foto di baccocorone di fiori per franco marini (2)

sergio d antoni mario baldassarri foto di baccopierpaolo bombardieri foto di bacco (2)annamaria furlan foto di bacco (1)benedetto francesco palma foto di bacco (1)rappresentanza degli alpini per franco marini foto di baccopiero ambrosi foto di baccopierpaolo bombardieri foto di bacco (1)carmine caracciolo foto di baccoil feretro all uscita della chiesa foto di bacco (1)luca lotti foto di bacco (2)franco carraro paolo cirino pomicino foto di baccomaria elisabetta alberti casellati foto di bacco (2)sergio d antoni pierpaolo bombardieri foto di baccobenedetto francesco palma foto di bacco (3)silvia costa foto di bacco (1)maria elisabetta alberti casellati foto di baccol arrivo del feretro in chiesa foto di bacco (2)annamaria furlan sergio d antoni foto di bacco

 

il feretro all uscita della chiesa foto di bacco (3)claudio de vincenti gerardo bianco foto di baccogiovanni legnini foto di bacco (2)giuseppe fioroni foto di baccogaetano quagliariello foto di baccola presidente del senato maria elisabetta alberti casellati foto di baccoluigi abete foto di baccopaolo cirino pomicino graziano del rio foto di baccofunerale di franco marini foto di bacco (2)annamaria furlan foto di bacco (2)corone di fiori per franco marini (1)roberto giachetti foto di baccolorenzo guerini giuseppe fioroni stefano fassina foto di bacco

benedetto francesco palma foto di bacco (2)chiesa san roberto bellarmino (2)chiesa san roberto bellarmino (1)pier paolo baretta foto di baccomaria elisabetta alberti casellati foto di bacco (1)claudio de vincenti foto di bacco

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...