PATTI CHIARI TRA BAGNASCO E BERLUSCONI ALL’AMBASCIATA ITALIANA PRESSO LA SANTA SEDE - L'"UTILIZZATORE FINALE" (DI UMORE NERISSIMO E CAPELLI TINTISSIMI VERSIONE "MISSIONE ARCOBALENO") HA GARANTITO LA CANCELLAZIONE DEL PREVISTO TAGLIO TRIENNALE NEI FINANZIAMENTI ALLA SCUOLA PRIVATA. E SUL BIOTESTAMENTO HA ASSICURATO CHE DALLA CAMERA NON USCIRÀ STRAVOLTO IL TESTO CONDIVISO DALLA CHIESA - ASSENZE SEGNALATE: TUTTA LA SINISTRA AL COMPLETO E LA COMPAGNA DI MENEFRIGO FINI - POCO FILATA LA POLVERINI, TREMONTI CORDIALE, SACCONI E FAZIO I PIù CORTEGGIATI

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  • Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
    Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

    Pillola abortiva, biotestamento, manipolazione dell'embrione. La Chiesa intende mettere nero su bianco preoccupazioni e indicazioni mentre la Ru486 e le «fughe in avanti» sul testamento biologico rischiano di «accomunare l'Italia alla deriva relativista di altri paesi occidentali».

    All'ambasciata italiana presso la Santa Sede la sollecitudine vaticana per i «principi non negoziabili» (vita, matrimonio, libertà d'educazione) sembra destinata a trovare espressione diretta in interventi pubblici piuttosto che nei tradizionali canali riservati di dialogo con le istituzioni.

    SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

    Significativamente nella più formale e solenne occasione di contatto tra le due sponde del Tevere, i vertici della Curia hanno anticipato al governo un «vademecum» sulla difesa della sacralità della vita. L'annuncio a sorpresa di un imminente documento che riassumerà le sue linee-guida appare in linea con la strategia maggiormente «interventista» dei Sacri Palazzi.

    SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

    Che stavolta ci fosse un clima «cordiale ma non immune dalle tensioni che attraversano la vita pubblica del paese» è testimoniato anche dalla rapidità con cui Berlusconi e Letta hanno lasciato (senza sorrisì né commenti con i cronisti) il ricevimento per i Patti Lateranensi e dalla stretta osservanza del protocollo diplomatico. In Curia fanno notare che l'esito dei colloqui è «sostanzialmente positivo e nel solco di quanto ci si attendeva» ma anche «alcuni nodi restano da sciogliere». Le suggestioni leghiste sull'immigrazione allarmano la Chiesa.

    RENATA POLVERINIRENATA POLVERINI PENNACCHI AL VENTOPENNACCHI AL VENTO

    Berlusconi ha garantito al segretario di Stato Bertone (oggi a Riccione per il forum di Formigoni sui cattolici in politica) e al presidente Cei Bagnasco la cancellazione del previsto taglio triennale nei finanziamenti alla scuola privata. Sul biotestamento il premier ha assicurato che dalla Camera non uscirà stravolto il testo approvato al Senato e condiviso dalla Chiesa. «Lascio libertà di coscienza ai miei deputati, ma non ci saranno problemi», ha garantito il premier alla delegazione vaticana. «Molto bene», si limita a dire Berlusconi, scuro in volto e insolitamente poco espansivo, al termine dei colloqui bilaterali. Si è trattenuto più a lungo a Palazzo Borromeo il presidente Napolitano.

    GOTTI TEDESCHI E SIGNORAGOTTI TEDESCHI E SIGNORA GIORGIO NAPOLITANOGIORGIO NAPOLITANO

    «E' andato tutto nel migliore dei modi possibili, in un'atmosfera di grande cordialità e sintonia», commenta il capo dello Stato. In ambasciata la più attiva è la candidata Pdl nel Lazio Renata Polverini, a suo dire, «incoraggiata» da cardinali e vescovi. Impegnati anche Rutelli e Casini nei «conciliaboli» con le molte berrette rosse (Martino, Turkson, Antonelli, Silvestrini, Kasper, Canizares). Ruini è rimasto poco tempo, come anche il direttore dell'Osservatore Vian.

    ELETTRA MARCONIELETTRA MARCONI FRANCESCO RUTELLI BARBARA PALOMBELLIFRANCESCO RUTELLI BARBARA PALOMBELLI

    I presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani hanno ammirato una preziosa tela di Caravaggio. In contemporanea, l'Osservatore Romano entra, però, in uno dei temi cruciali della campagna per le regionali, stigmatizzando l'uso strumentale della questione-immigrazione a fini elettorali e ogni «inappropriata e falsa criminalizzazione pregiudiziale degli immigrati».

    Ieri dalla commissione Cei per le Migrazioni e della fondazione «Migrantes» è arrivata una «bordata» contro la recente equazione del premier «più immigrazione uguale più criminalità». Analizzando le denunce presentate contro autori noti e le classi di età tra italiani e il numero effettivo di immigrati, «si evince un uguale tasso di criminalità tra italiani e stranieri residenti». Le campagne sull'immigrazione, quindi, rimangono lì come un «ostacolo ideologico» tra Chiesa e maggioranza.

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