CAFONALINO - BUFFO: MENTRE DIVAMPA LA GUERRA TRA I TIPINI FINI E QUELLI DI AN CONFLUITI NEL PDL BERLUSCONE, IL DUO MERAVIGLIAO LARUSSA E GASPARRI ORGANIZZANO UN CONVEGNO NEL NOME DI PINUCCIO TATARELLA, IL MITOLOGICO MINISTRO DELL'ARMONIA! - MAU-VIZIO A TUTTO GAS CONTRO IL BOSS DEL COLLE, RE NAPOLITANO: “VISTO CHE IN ITALIA OGGI C'È UN PRESIDENZIALISMO DI FATTO PERCHE´ NON AVERLO DI DIRITTO?” - IL SINDACO PD MICHELE EMILIANO FA “OUTING”: “NON SONO DI SINISTRA”…

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Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

SIGNORA DAL CASPPELLO SFIZIOSOSIGNORA DAL CASPPELLO SFIZIOSO

1- PINUCCIO FA IL MIRACOLO: TREGUA NEL NOME DI TATARELLA
Fabrizio De Feo per "il Giornale"

MAURIZIO GASPARRIMAURIZIO GASPARRI

Era nato come catalizzatore di un dibattito ingessato, se non congelato, sulla legge elettorale. Un tentativo di smuovere le acque e restituire vigore a uno di quei temi apparentemente finiti su un binario morto. La politica, però, è veloce e modifica gli scenari in tempi brevissimi.

E così il convegno «Quanto pesa il tuo voto, ipotesi di legge elettorale oggi», organizzato dall'associazione Italia Protagonista di Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa nel nome di Giuseppe Tatarella, già ministro dell'Armonia, bipolarista convinto e ideatore di sistemi elettorali, si trasforma nella sede in cui aprire un confronto pubblico tra Pdl, Pd, Udc e Lega sul tema del giorno: la modifica del Porcellum.

MAURIZIO GASPARRI GIUSEPPE CIARRAPICOMAURIZIO GASPARRI GIUSEPPE CIARRAPICO

Le consultazioni scorrono quotidianamente, la volontà di stringere e arrivare a un accordo esiste ma dalle manifestazioni di intenti alla definizione di una bozza ce ne passa. E così i relatori dei vari partiti finiscono per produrre tessere che non si incastrano ancora in un mosaico compiuto. «Dovranno intervenire Alfano, Bersani e Casini per fare un altro giro di consultazioni che verifichi la sussistenza di condizioni comuni per le riforme elettorali e istituzionali e puntare così, in poco più di un anno, a fare le riforme» annuncia Ignazio La Russa, il delegato del Pdl alla trattativa insieme a Gaetano Quagliariello e Donato Bruno. «In ogni caso è importante che sia mantenuta una tendenza bipolare».

MAURIZIO CICCHITTOMAURIZIO CICCHITTO

Maurizio Gasparri, invece, batte su uno degli obiettivi del Pdl: legare la riforma elettorale a quella costituzionale. «Visto che in Italia oggi c'è un presidenzialismo di fatto perch´ non averlo di diritto?. Vedo molta attenzione sulla partecipazione dell'elettore. Non vorrei che questo significasse minore attenzione verso la formazione di maggioranze chiare». Chi getta acqua sul fuoco dell'ortodossia bipolarista è il centrista Ferdinando Adornato. «Abbiamo pensato che un sistema elettorale potesse cambiare il sistema politico. Così non è stato. Volevamo andare a Washington e ci siamo ritrovati a Beirut».

LUCIANO VIOLANTELUCIANO VIOLANTE

Di tutt'altro parere Altero Matteoli che guarda con aperto sospetto al comunicato prodotto da Pdl e Udc. «È molto equivoco e non lo condivido affatto. I cittadini non devono sapere solo chi sarà eletto ma anche chi sarà il premier e non scoprirlo solo dopo con accordi successivi». Chi scende su un terreno concreto e inizia a piantare paletti è Gaetano Quagliariello. «Il centrodestra è storicamente avvantaggiato dal premio di maggioranza e penalizzato da doppio turno e uninominale» spiega, facendo capire che Via dell'Umiltà non ha intenzione di procedere orgogliosamente sulla via del masochismo.

LUCIANO VIOLANTELUCIANO VIOLANTE

Fabrizio Cicchitto chiede alla politica un guizzo di vitalità e la capacità di immaginare un bipolarismo diverso. E se Luciano Violante prova a spingere sull'acceleratore e invita a tirare le fila del dibattito entro la fine della prossima settimana, Roberto Calderoli affila le armi dialettiche. «Il confronto tra i partiti è partito con il piede sbagliato. Si parla di uno spagnolo con un po' di tedesco. Da noi i meticci, cioè come vengono nobilmente chiamati bastardi vengono sempre espunti. Facciamo una legge elettorale che abbia un pedigree, il porcellum ce l'aveva».

2- EMILIANO FA «OUTING»: «NON SONO DI SINISTRA»
Adriana Logroscino per "Corriere.it"

LELLA GOLFO MARGHERITA BONIVERLELLA GOLFO MARGHERITA BONIVER

«Io e la mia amministrazione non assomigliamo in nulla a un'amministrazione della sinistra radicale o del modello padano (Penati-Del Bono) o peggio romano (Rutelli-Veltroni). Non siamo alternativi al progetto politico del centrodestra. La mia è la stessa strategia di Pinuccio Tatarella». Il sindaco Michele Emiliano, si rivolge così, «con emozione e rispetto al popolo della destra barese» attraverso alcuni maggiorenti tra i quali il neocoordinatore cittadino del Pdl, Luigi D'Ambrosio Lettieri, Salvatore Tatarella, europarlamentare di Fli.

MAURIZIO GASPARRIMAURIZIO GASPARRI

E mentre l'allargamento della sua maggioranza, a Palazzo di città, ai finiani, è sempre più vicina, si confessa: «Considerate me e la mia amministrazione come politicamente alternativa al progetto politico del centrodestra. Non è così, nel contenuto e neppure nello stile politico». Presentando il suo movimento, Emiliano per la Puglia, il sindaco di Bari aveva già annunciato l'intenzione di dialogare con tutti, dal ministro Fitto in qua.

GIUSEPPE CALDERISIGIUSEPPE CALDERISI

Nella sua lettera aperta, scritta per motivare la partecipazione ai lavori congressuali del Pdl, nello scorso fine settimana, elenca le ragioni della vicinanza che Emiliano sente con i moderati. In uno spirito, precisa appena, di superamento dei «rigidi schemi del '900». Qualche esempio? L'addio ai palazzinari. L'amministrazione Emiliano avrebbe dimostrato «distacco totale dai palazzinari che un tempo comandavano in città, anche dalla famiglia De Gennaro che non realizzerà il parcheggio interrato in corso Cavour, perché io non condivido quell'opera».

FERDINANDO ADORNATOFERDINANDO ADORNATO

IL POST SU FACEBOOK
Quindi, Emiliano rivendica altre misure prese che non consentirebbero di etichettarlo come «di sinistra». Sulle aziende del Comune, per esempio. «Sono state completamente risanate, sono efficienti, nella prospettiva della loro totale o parziale privatizzazione per migliorarne l'efficienza». E, nella stessa nota, il sindaco di Bari si giustifica perfino per la nomina di Giacomo Olivieri alla presidenza della Multiservizi, che tante critiche gli ha attirato.

GIUSEPPE CIARRAPICOGIUSEPPE CIARRAPICO

«Qualche volta sono costretto a fare acrobazie: per far posto alle donne in giunta, ho dovuto accettare l'avvocato Olivieri presidente della Multiservizi, ma con incarico gratuito. Vorrei non ricordare che quando si governa a volte è difficile non accettare alcun compromesso». L'ultimo appello è nel nome di Pinuccio Tatarella. «Se il destino non l'avesse portato via, sarebbe qui su Facebook a fare lo stesso discorso agli esponenti del Pd, dopo averli ancora battuti alle elezioni del 2009 con la sua strategia "Oltre il Polo"».

ALTERO MATTIOLI IGNAZIO LA RUSSAALTERO MATTIOLI IGNAZIO LA RUSSA

 

 

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