CAFONALINO – LA MACCHINA DEL TEMPO DELLA MITOLOGICA MARINA CICOGNA CI TRASPORTA A COLPI DI FOTO HIGH SOCIETY IN LIBIA, IN MEMORIA UN PAESE CHE ERA UN SOGNO TRA VILLE, PALME E PICNIC NEL DESERTO, MA CHE ORA NON ESISTE PIÙ - NIPOTE DEL CONTE “LIBICO” GIUSEPPE VOLPI, MARINA SCODELLA IL LIBRO ALLA FARNESINA TRA FOTO E RICORDI DI GIANNI AGNELLI E FLORINDA BOLKAN…

Condividi questo articolo


Foto di Luciano Di Bacco
Francesco Persili per Dagospia

Vella Cicogna Terzi Servadio e NegriVella Cicogna Terzi Servadio e Negri Valeria Licastro Antonella CinqueValeria Licastro Antonella Cinque

Grande agitarsi di feluche e nobiltà, diplomatici, avvocati e convocati spontanei alla presentazione del libro "La mia Libia" della contessa veneziana nel salone della Farnesina.
Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi coglie al volo l'assist che gli offre il titolo dell'opera fotografica di Marina Cicogna per ricordare come la sua visita a Tripoli sia stata non solo «un segno di solidarietà e amicizia ma anche di impulso» al percorso di «consolidamento democratico» della nuova Libia dopo la «rivoluzione di libertà contro Gheddafi».

Il titolare (per mancanza di prove) della Farnesina sottolinea «il legame speciale» che, al netto del passato coloniale e degli interessi economici legati a petrolio e gas, (r)esiste tra i due Paesi e rivendica, con il linguaggio ornato di grazia e oscurità della diplomazia, come la politica estera sia non solo rapporti di forza e valutazione di interessi ma emozione e partecipazione: «Oggi ho la sensazione che il mondo, anche per l'eroismo dei giovani delle primavere arabe, sia costretto a prendere posizione seguendo valori e non solo l'interesse nazionale».

Tavolo degli oratoriTavolo degli oratori Tiziana RoccaTiziana Rocca

Dopo il recupero delle atmosfere di quei tè nel deserto che all'inizio del Novecento riunivano il mondo italiano ed internazionale a Leptis Magna, il ministro degli Esteri in versione ‘'dottor Divago'' rammenta la sua esperienza da ambasciatore a Tel Aviv, l'incontro con gli ebrei di Libia e offre un ricordo potente dello scrittore e cantautore Herbert Pagani, della sua opera intellettuale e di resistenza al Colonnello che aveva cancellato nel proprio Paese tracce della presenza ebraica.

Non cancella nulla del passato, anzi restituisce istantanee di un «mondo di sogno» («anche se non vorrei sembrare Briatore», scherza Marina Cicogna), il memoir fotografico, edito da Edimond, della regina della mondanità, la più estetizzante - nipote del conte Giuseppe Volpi, ex governatore in Libia - che definisce il suo libro «una testimonianza di un Paese che in quella forma temo non esista più, e di uno stile di vita anche quello scomparso».

Sala Aldo MoroSala Aldo Moro

Archeologia del ricordo e lepidezze high society in quella dimora in stile arabo tra palme e ulivi evocata nella prefazione da Sergio Romano, jeep che lasciano la villa con bottiglie, ghiacci, cuscini e tovaglie di cotone per un picnic nel deserto, cosmopolitismo compassionevole e creature di sabbia e pietra. Ghadames, Leptis Magna, il teatro romano di Sabratha.

Rosi GrecoRosi Greco

«La macchina del tempo in un altrove», copyright Ferzan Ozpetek, il regista-amico che ha scelto la copertina del libro, con una mano di donna - la mamma di Marina Cicogna - appoggiata a oggetti e tessuti locali per sfogliare metaforicamente la prima pagina di un baedeker di «beata incoscienza», amore per la cultura, serena convivenza tra etnie e religioni differenti.

Scatti che catturano non solo il suo amico Gianni Agnelli e Florinda Bolkan, alla quale è stata legata per 22 anni ma scrittori, collezionisti d'arte, uomini e donne di teatro e cinema. Un mare di glamour tra le falesie di un Mediterraneo che, come ricorda la produttrice cinematografica di Metti, una sera a cena, resta «la culla della nostra civiltà». Anche se oggi il Mare Nostrum non è solo la retorica del viaggio al «centro della nostra anima» ma un periplo di gommoni e uomini alla deriva. Una mappa di migrazioni che racconta di conflitti lontani, regimi militari, carestie, pulizie etniche.

Rosi Greco Anselma Dall OlioRosi Greco Anselma Dall Olio

Così il mare dell'incontro di popoli e culture diventa la frontiera liquida di tante odissee che appartiene ai fantasmi di Portopalo e alle vittime di ogni altro naufragio. Quei posti davanti al mare in cui nacque, secondo Marina Cicogna quello che fu il proto Obama, Settimio Severo, «il primo imperatore "nero" della storia», oggi non sono solo rovine da photo-collection ma raccontano l'esodo di esistenze escluse in mezzo alla vita che continua a scorrere tra fughe clandestine e il vento fatale di un sogno. Quel sogno di libertà che, troppe volte, non si lascia prendere. Tanto meno, fotografare.

 

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO