CAFONALINO - È UNA MOSTRA QUASI DIMEZZATA QUELLA SU PAUL KLEE ALLA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA - NEPPURE UN MINUSCOLO QUADRETTO PROVIENE DAL ZENTRUM PAUL KLEE DI BERNA, CHE POSSIEDE LA PIÙ GRANDE COLLEZIONE DELLE OPERE DI KLEE (CIRCA QUATTROMILA): “HANNO SOSTENUTO CHE LA GNAM NON GARANTIVA CONDIZIONI DI SICUREZZA ADEGUATE. TROPPA UMIDITÀ” - POSSIBILE CHE UN MUSEO RISTRUTTURATO DI RECENTE AL COSTO DI TREDICI MILIONI DI EURO, NON SIA IN GRADO DI OSPITARE IN SICUREZZA OPERE PROVENIENTI DA ALTRI MUSEI?...

Condividi questo articolo


Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

VisitatoriVisitatori

PAUL KLEE ALLA GNAM, UNA MOSTRA DIMEZZATA...
Lauretta Colonnelli per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

Silvia FendiSilvia Fendi

È una mostra quasi dimezzata quella su Paul Klee e l'Italia che si è inaugurata ieri alla Galleria nazionale d'arte moderna. Delle settantacinque opere di Klee previste, soltanto una quarantina appaiono esposte. Nella lunga conferenza stampa di ieri mattina, né le curatrici Tulliola Sparagni e Mariastella Margozzi, né la soprintendente della Galleria Maria Vittoria Marini Clarelli, ne hanno fatto cenno.

Ma scorrendo le opere in mostra salta subito agli occhi che quelle di Paul Klee sono veramente poche, una quarantina (le rimanenti sessanta del centinaio che l'esposizione reclamizza sono di altri artisti, contemporanei al pittore svizzero-tedesco e in gran parte di proprietà della stessa Galleria).

Ritratto signora P al sudRitratto signora P al sud

Seconda stranezza: almeno la metà dei Paul Klee presentati provengono da collezioni private non meglio specificate. Tulliola Sparagni spiega che i collezionisti non vogliono essere identificati. Nel catalogo che accompagna la mostra, non ci sono schede di queste opere. Insomma, sorge spontaneo il dubbio: ma come si fa ad essere certi dell'autenticità di un quadro di cui non si conoscono le fonti documentarie? Sparagni assicura che loro, le curatrici, i documenti li hanno visti e che le opere sono citate nel catalogo ragionato di Klee.

Raffaella ChiarelloRaffaella Chiarello

Ma c'è una terza, notevole, incongruenza: neppure un minuscolo quadretto proviene dal Zentrum Paul Klee di Berna, che possiede la più grande collezione delle opere di Klee (circa quattromila). La Galleria nazionale di arte moderna aveva anche annunciato mesi fa che dal Zentrum Klee sarebbero arrivati non solo trenta quadri, ma anche una cospicua raccolta di lettere, libri, documenti dell'artista. Ma neanche di questi esiste traccia alla Gnam. Spiegazione di Sparagni: «Il Zentrum all'ultimo momento si è tirato indietro». Motivi? «Hanno sostenuto che la Gnam non garantiva condizioni di sicurezza adeguate. Troppa umidità».

Prof ChiarelloProf Chiarello

Possibile che un museo ristrutturato di recente al costo di tredici milioni di euro, e riaperto appena un anno fa con il nuovo allestimento delle collezioni permanenti, non sia in grado di ospitare in sicurezza opere provenienti da altri musei? Replica Maria Vittoria Marini Clarelli: «In realtà non riusciamo a capire perché il Zentrum abbia disdetto i prestiti. Gli strumenti che misurano il microclima interno al museo sono stati tarati da un ente certificatore e funzionano alla perfezione. Perciò abbiamo supposto che quello della sicurezza doveva essere un pretesto».

Paola UgoliniPaola Ugolini

Allora i motivi veri quali sarebbero? «Ripeto: non lo sappiamo. Abbiamo scoperto che quelli del Zentrum hanno contattato anche altri musei prestatori, come l'Albertina di Vienna e il Kunsthaus di Zurigo, cercando di convincerli a non partecipare alla mostra. Ma per fortuna senza risultato».

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...