
PARLARE CON I CANI FA BENE (E COMUNQUE, È SEMPRE MEGLIO CHE FARLO CON ALCUNE PERSONE) – LE RICERCHE DIMOSTRANO CHE COLLOQUIARE CON GLI ANIMALI DOMESTICI STIMOLA LA PRODUZIONE DI OSSITOCINA, L’ORMONE DEL BENESSERE E DELL’AMORE, RIDUCE LO STRESS E ALIMENTA SENTIMENTI DI FIDUCIA E SICUREZZA – HA EFFETTI BENEFICI ANCHE NEL CANE: IL CENTRO DI RICOMPENSA DEL CERVELLO ANIMALE SI ATTIVA CON PIÙ INTENSITÀ QUANDO ASCOLTA LA VOCE DEL PROPRIO PADRONE, RISPETTO A QUELLA DI UNO SCONOSCIUTO…
Estratto dell’articolo di Noemi Penna per www.lastampa.it
Parlare con il proprio cane è un gesto che molti compiono senza pensarci troppo, quasi fosse naturale. E in effetti lo è: il dialogo con l’animale di casa non è soltanto un modo per riempire il silenzio, ma un vero e proprio strumento di connessione emotiva. Che si tratti di una frase di incoraggiamento, di un rimprovero bonario o di una chiacchiera quotidiana, rivolgersi al cane rafforza il legame che ci unisce a lui e ha benefici concreti sia per l’essere umano che per l’animale.
[…] Secondo la psicologia, questa forma di comunicazione è strettamente legata all’intelligenza emotiva, alla capacità di sviluppare empatia e a una più profonda qualità delle relazioni. Non solo: ricerche scientifiche dimostrano che il semplice scambio di sguardi e parole tra uomo e cane stimola la produzione di ossitocina, l’ormone del benessere e dell’amore. Una sorta di “circolo virtuoso” che avvicina due specie apparentemente diverse ma unite da millenni di convivenza e coevoluzione.
[…] Gli esperti spiegano che il dialogo con il cane contribuisce al benessere psicologico […], riduce lo stress e alimenta sentimenti di fiducia e sicurezza. Uno studio pubblicato su Anthrozoös ha addirittura rilevato che molte persone si sentono più libere di confidare emozioni difficili al proprio cane che non ad amici o partner. L’animale ascolta senza interrompere e senza giudicare, offrendo un rifugio emotivo unico.
[…] Il dialogo con il cane non giova solo all’essere umano. Una ricerca apparsa su NeuroImage ha dimostrato che il centro di ricompensa del cervello canino si attiva con più intensità quando il cane ascolta la voce del proprio padrone, rispetto a quella di uno sconosciuto. La voce umana, insomma, diventa per il cane un segnale affettivo speciale.
[…] Guardarsi negli occhi, scambiarsi parole, condividere silenzi: questi gesti apparentemente semplici racchiudono un significato profondo. Umani e cani si influenzano a vicenda, innescando un ciclo positivo che rafforza l’affetto reciproco. Parlare con il proprio cane, quindi, non è una stravaganza ma una pratica naturale, frutto di una lunga storia di coevoluzione che continua a rinsaldare, giorno dopo giorno, uno dei legami più autentici che esistano.