vladimir putin festival intervision - foto grok

SI CAMBIA MUSICA! PUTIN, CHE ROSICA ANCORA PER L'ESCLUSIONE DELLA RUSSIA DALL'EUROVISION SONG CONTEST, HA ORDINATO IL RILANCIO DELL'INTERVISION, IL CONCORSO CANORO SOVIETICO. IL FESTIVAL SI TERRA’ A SETTEMBRE A MOSCA E AVRA’ LA PRESENZA ANCHE DEGLI USA NEL 2014 DOPO L’ESIBIZIONE DELLA DRAG QUEEN CONCHITA WURST, CHE AVEVA SCANDALIZZATO IL CREMLINO, PUTIN AUSPICO' LA RINASCITA DI INTERVISION – LA PROTESTA DI KIEV: "E' UNO STRUMENTO DI PROPAGANDA RUSSA" (MA VA?)

Marco Imarisio per il Corriere della Sera - Estratti

 

Mancano solo 81 giorni. In piazza del Maneggio, proprio davanti al Cremlino, un pannello luminoso scandisce alla rovescia il tempo che ci separa dal ritorno di un reperto storico della Guerra fredda.

vladimir putin festival intervision - foto grok

 

Nel 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia è stata bandita da Eurovision, la popolare kermesse musicale che fino a quel momento era stata la trasmissione televisiva più seguita dagli abitanti della Federazione. Anche prima dell’attuale conflitto, non è che tutto fosse sempre andato liscio.

 

A partire dal 2014, dopo l’annessione della Crimea, Eurovision aveva scelto di applicare i filtri sonori per non far sentire i fischi durante l’esibizione russa, e i fischi russi durante le performance di artisti gay. Già quell’anno, dopo l’esibizione della drag queen Conchita Wurst che aveva scandalizzato il Cremlino con tanto di minaccia ufficiale di uscire dal concorso, Vladimir Putin aveva auspicato la rinascita di Intervision, la risposta sovietica a Eurovision nata negli anni della Guerra fredda, dalla vita breve e infelice. «Vorrei che fosse una alternativa più adatta alle famiglie e ai valori tradizionali» aveva detto il presidente.

festival intervision

 

Dopo l’onta dell’esclusione, era anche diventata una questione di principio. Siccome ogni suo desiderio è un ordine, ci sono voluti tre anni, ma il prossimo 20 settembre, alla Live Arena di Mosca, andrà in scena la resurrezione di Intervision, in russo Intervidenie.

 

Con un partecipante d’eccezione. Accanto ai rappresentanti dei soliti noti, Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Iran, Cina, Venezuela, Egitto, Qatar, Cuba, e Serbia, unico Paese della lista che prende parte anche a Eurovision, ci saranno anche quelli degli Stati Uniti d’America. La Tass, l’agenzia statale russa, ha avuto la conferma che non si tratta di una trovata pubblicitaria dell’organizzatore, che poi è il ministero degli Esteri russo. Gli Usa ci saranno davvero.

 

festival intervision

D’accordo, nessuno ha mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni o si possa far poesia, Guccini per primo ce lo ha insegnato Ma la geopolitica, quella sì. I media patriottici infatti scrivono di un evento reso ancora più epocale dalla presenza della delegazione statunitense, ulteriore passo nel rapido processo di riavvicinamento delle due potenze. «A differenza di Eurovision, la cui reputazione è affondata, Intervision punta a consolidare le relazioni internazionali riservando una particolare attenzione al rispetto della sovranità culturale dei Paesi partecipanti».

 

Presi purtroppo da questioni più importanti, i media mondiali non hanno dato grande risalto alla protesta del ministero degli Esteri ucraino, che ha affermato di considerare Intervision «uno strumento di propaganda russa», incaricando le proprie missioni diplomatiche estere di adottare misure di «risposta politica» contro i Paesi che intendono prendervi parte.

 

Ma questo era prima che si sapesse dell’adesione degli Usa.

Vladimir Putin intervistato dalla Nbc

Adesso, le cose cambiano.

 

(…)

Ora Intervision ha il difficile compito di non far rimpiangere il modello originale cui si ispira. A partire dalla metà degli anni Novanta, quando la Russia venne ammessa alla competizione, Eurovision era diventato un appuntamento tanto amato dalla gente quanto mal tollerato dalle autorità, che ogni anno ne lamentavano la deriva «sempre più favorevole a persone non eterosessuali».

 

Ma sull’orientamento anche politico della versione moscovita non ci saranno dubbi. A rappresentare il Paese ospitante è stato scelto Yaroslav Dronov, nome d’arte Shaman, diventato popolarissimo con la sua canzone «Sono russo». Proprio ieri è stato reso noto il nome del primo membro della giuria. Sarà Igor Matvienko, da poco insignito del titolo «artista del popolo», fondatore dei Liubè, il gruppo preferito di Vladimir Putin, che si esibisce in ogni raduno dove appare il presidente.

vladimir putin intervistato da russia 1

 

Chissà invece chi gareggerà per la virile America di Donald Trump.

conchita wurst

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?