chiara ferragni pandoro balocco

LA “FENICE” NON RISORGE DALLE PROPRIE CENERI – LA SOCIETÀ PROPRIETARIA DEL MARCHIO CHIARA FERRAGNI SMENTISCE DI ESSERE ALLA RICERCA DI NUOVI AZIONISTI, PER SANARE LA FRAGILE SITUAZIONE PATRIMONIALE, MA DI FATTO CONFERMA CHE SONO SALTATE LE TRATTATIVE PER LA CESSIONE DEL 27% DELLE AZIONI, IN MANO ALLA “ALCHIMIA” DI PAOLO BARLETTA – LA POMPATISSIMA VALUTAZIONE DA 75 MILIONI E LA CADUTA DEI RICAVI (-40%) DOPO IL PANDORO-GATE

 

Estratto dell’articolo di Carlotta Scozzari per www.repubblica.it

 

chiara ferragni e i pandori della balocco

Nell’attuale fase, per Fenice, la società partecipata e guidata da Chiara Ferragni, sarebbe fin troppo facile ricordare la storia del mitologico uccello che rinasce dalle proprie ceneri. La verità, però, è che la società, di cui l’influencer e imprenditrice è seconda socia e amministratrice delegata, smentisce di essere alla ricerca di nuovi azionisti per sanare una situazione patrimoniale diventata più fragile dopo "il caso Balocco". Con la smentita, tuttavia, Fenice conferma implicitamente che sono saltate le trattative per la vendita del 27% delle azioni, operazione annunciata lo scorso giugno.

 

Il quadro è mutato alla fine del 2023, con la sanzione da 400mila euro comminata dall’Antitrust alla stessa Fenice, con l’accusa di avere messo in atto una pratica commerciale scorretta sulla vendita di pandori abbinati […] all'influencer e imprenditrice. L'Agcm, per lo stesso motivo, aveva poi multato per 675mila e per 420mila euro rispettivamente Tbs Crew, altra società della "galassia Ferragni", e la stessa Balocco.

 

Come annunciato, la stilista trentaseienne, di recente separatasi dal rapper Fedez, ha impugnato la decisione dell’Antitrust. In ogni caso, il provvedimento ha avuto ripercussioni negative (oltre che cascami giudiziari e legali) sulla sua reputazione, e, di riflesso, verosimilmente anche sulle società a lei riconducibili.

chiara ferragni paolo barletta

 

Da qui le indiscrezioni, riferite ieri dal Messaggero, secondo cui, a fronte di una caduta dei ricavi nell'ordine del 40% e per evitare la liquidazione, Fenice avrebbe allo studio un aumento di capitale fino a 6 milioni finanziato non dagli attuali soci bensì da nuovi azionisti, ancora tutti da cercare.

 

La società […] in una nota […] precisa "di non aver riscontrato fino a metà dicembre 2023 alcuna contrazione del proprio fatturato, con la conseguenza che i dati di bilancio 2023 risentono solo in parte dell’eventuale diminuzione delle vendite".

 

CHIARA FERRAGNI E IL CASO DEL PANDORO BALOCCO – VIGNETTA BY VUKIC

Per quel che invece riguarda i dati del 2024, che in maggior misura potrebbero avere risentito del "Pandoro gate", "Fenice specifica di operare in più Paesi le cui performance sono state solo parzialmente impattate dagli eventi di dicembre ‘23". In altri termini, poiché la sanzione dell'Antitrust non ha avuto grande risonanza all'estero, la società confida principalmente nel fatturato oltre i confini italiani.

 

L'azienda "smentisce inoltre le cifre di un possibile aumento di capitale e precisa che nessuna decisione è stata presa in merito ai vari scenari prospettati dai consulenti. Fenice sottolinea che (...) non vi è al momento nessuna situazione emergenziale che richieda interventi drastici e immediati".

 

Quanto all'ingresso di nuovi soci, "nonostante le diverse richieste da parte di investitori e nuovi partner interessati a proporre investimenti e partnership con Fenice, si chiarisce che la società non ha allo stato attuale avviato nessuna interlocuzione con alcun potenziale nuovo investitore".

 

il tutorial di chiara ferragni per decorare il suo pandoro 1

Quest’ultima affermazione è anche la conferma implicita che è saltata l'operazione di vendita di azioni della società dall'Alchimia di Paolo Barletta e Lorenzo Castelli agli imprenditori del "club deal" organizzato dalla fondatrice di Avm, Giovanna Dossena. Sulla cessione del resto […] si allungavano ombre sin da gennaio, proprio per il caso Balocco. L'operazione aveva preso forma lo scorso giugno a partire da una valutazione di Fenice da 75 milioni che a oggi […] pare in ogni caso eccessiva.

 

Al momento quindi la fotografia della compagine sociale di Fenice resta immutata. Alchimia continua così a essere prima azionista al 40% (avrebbe invece dovuto vendere al "club deal" fino al 27% per un ammontare fino a 20 milioni), seguita dalla Sisterhood di Ferragni, mentre figurano come soci di minoranza Esuriens e N1 srl di Pasquale Morgese (quest'ultimo anche azionista di Esuriens).

SOUPAHNDORO - MEME BY EMILIANO CARLI MEME SU CHIARA FERRAGNI E IL PANDORO BALOCCOchiara ferragni si scusa dopo il caso dei pandori balocco 1pandoro chiara ferragni 9paolo barletta chiara ferragni

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?