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“L’AFFARE NEYMAR? E’ IL MERCATO, BELLEZZA…” - IL DIRETTORE DELLA GAZZETTA ANDREA MONTI CONTRO “GLI INDIGNATI SPECIALI” CHE GRIDANO ALLA “FINE DEL CALCIO” PER L’OPERAZIONE DEL PSG – ALTA TENSIONE TRA I TIFOSI DEL BARCELLONA E O'NEY: LE IMMAGINI DELLA (QUASI) RISSA DEL BRASILIANO CON ALCUNI AFICIONADOS BLAUGRANA

NEYMARNEYMAR

Marco Gentile per il Giornale

 

Neymar è in procinto di trasferirsi dal Barcellona al Psg. Chi credeva che questa incredibile operazione di mercato fosse impossibile si dovrà presto ricredere visto che a breve arriverà l'ufficialità. Il giocatore brasiliano si trova a Dubai dove incontrerà lo sceicco Nasser Al-Khelaifi per mettere nero su bianco l'affare. Il 25enne, tra l'altro, ha postato una foto su Instagram che non lascia spazio ad interpretazioni:

 

Il Psg investirà 222 milioni di euro, valore della clausola rescissoria, per strappare Neymaral Barcellona. Il club parigini, tra l'altro, riuscirà ad aggirare il Fair play finanziario e l'Uefa ha già fatto sapere che non aprirà nessun provvedimento in merito: "Non abbiamo ricevuto alcuna denuncia. Non so se arriveranno, ma di sicuro il Psg deve rispettare le regole del Financial Fair Play che rispettano tutti i club europei, ovvero non deve avere perdite di più di 30 milioni nell'arco di tre anni.

 

L'impatto del possibile arrivo di Neymar si ripercuoterà sulle finanze del club per diversi anni". Nel frattempo i tifosi del Barcellona si sono scagliati contro Neymar, con alcuni volantini fuori dal Camp Nou: "Traditore. Via i mercenari, al Barcellona solo giocatori che amano la maglia".

 

 

2. O NEY, E'ILMERCATO, BELLEZZA

 

Andrea Monti per la Gazzetta dello Sport

ANDREA MONTI DIRETT GAZZETTA ANDREA MONTI DIRETT GAZZETTA

 

A proposito dell' affare Neymar, è attivissimo da giorni un coro di indignati speciali che grida allo scandalo e alla fine del calcio. Sapete come avrebbe risposto il vecchio Humphrey Bogart? «È il mercato, bellezza..., e non può farci nulla».

 

Contraddire i lettori non è mai una gran trovata, ma consiglio ai molti perplessi (sette su dieci secondo il recente sondaggio Gazzetta/Swg ) di considerare questa bizzarra faccenda con il dovuto realismo e un po' di levità. Ci sono 562 milioni di ragioni per giudicarla un delirio di onnipotenza: 222 riguardano la mostruosa clausola rescissoria, 300 l' ingaggio bulimico del giocatore e 40 la nobile figura del suo babbo.

 

Senza contare i 70 che fanno contento il fisco spagnolo. Ma se un Paperone del petrolio decide di mettere sul piatto una cifra astrusa per comprarsi non il più forte giocatore del mondo, bensì il più divertente tra i giocolieri in attività dopo che Cristiano Ronaldo ha deciso di badare al sodo, è un problema suo. Noi del bar sport dovremmo rallegrarci: una parte non piccola di questi soldi finirà nelle casse del Barcellona e da lì alimenterà il sistema, a piccoli e grandi rivoli annaffierà il mercato d' agosto, lo renderà più rigoglioso e avvincente. Bando alle ipocrisie, non chiediamo di meglio.

NEYMARNEYMAR

 

Certo, il fatto che in tempi grami per le famiglie un divino folletto brasiliano di 25 anni issato su un paio di caviglie umanamente fragili valga sei volte più di un grande cantiere navale, per stare all' attualità, impressiona un po'. Ma non è che Mbappé e le altre stelle costino molto meno. No, tutto questo non ha proprio nulla a che fare con l' etica, la morale e i delitti del capitalismo.

 

Le porcherie della finanza corsara e i veri schiaffi alla miseria stanno altrove. Qui c' è piuttosto la realtà di un pallone che levita come un aerostato nel cielo del business globale. Può darsi che si sgonfi da solo, ma non è il caso di abbatterlo con l' antiaerea. Anche perché sta diventando il più bello spettacolo dopo il big bang e ci diverte da matti.

 

In verità, c' è ben altro su cui vigilare al di là del caro prezzi. Le insidie della politica, anzitutto. Il Psg è la vetrina mondiale del Qatar. E la dinastia al-Thani vive un periodo di isolamento internazionale, accusata dagli Usa e dai suoi vicini arabi di favorire il terrorismo. È una faccenda terribilmente complicata, ma intanto a Doha nel 2022 andrà in scena il primo mondiale cotto nella fornace del deserto da migliaia di lavoratori precari o schiavi, l' ennesimo sospettato di corruzione su vasta scala.

NEYMARNEYMAR

 

Acquistando Neymar, gli emiri sparigliano due volte: mostrano di condividere la più occidentale delle passioni e acquistano un formidabile testimonial per rafforzare la credibilità del loro investimento nello sport.

 

Qualcuno sostiene che il potere dei fondi sovrani arabi falsifica ogni regola del gioco. Come se i cinesi fossero sbarcati nei nostri stadi per pura passione. O le Olimpiadi non fossero da sempre un affare degli Stati.

 

NEYMAR MUNDO DEPORTIVONEYMAR MUNDO DEPORTIVO

Il grande calcio è un settore incredibilmente attraente: produce comunicazione e immagine di alta qualità e non conosce crisi. Negli ultimi vent' anni, solo in Europa, il suo giro d' affari è cresciuto del 600 per cento e ora sfiora i 20 miliardi di euro. Più l' incalcolabile indotto.

 

Non deve spaventare un mercato in crescita di risorse e di consensi.

 

Deve preoccupare piuttosto un mercato senza regole. O con regole sbagliate, che è ancor peggio. E qui entra in scena il mitico «financial fair play», nato come lodevole iniziativa per evitare la bancarotta dei club spendaccioni e rapidamente divenuto un mostriciattolo giuridico che fa paura ai deboli e ridere i potenti.

 

NEYMAR NEYMAR

Non ci vuole un fine analista per constatare che società come l' Inter e prossimamente il Milan rischiano di rimanere paralizzate nella rete stesa dalla Uefa, mentre gli emiri di Francia e d' Inghilterra allegramente se ne impipano. Questa è un' ingiustizia palese che va riparata con un perimetro di norme più elastiche e rispettose delle nuove realtà del calcio. Ma alla fine vedrete che il campo, come sempre, farà giustizia delle pazzie economiche e degli appetiti politici. Perché il folle e il suo denaro sono destinati a separarsi. Lo scrisse quasi 500 anni fa l' inglese Thomas Tusser. Non era un economista né un esperto di pallone. Era un poeta. Ma aveva già capito tutto.

NEYMAR MARCANEYMAR MARCA

 

 

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