UNA FIGURACCIA “REAL” - ANCELOTTI SBAGLIA LA FORMAZIONE E INCASSA DUE FISCHIONI DAL BARCELLONA NEL PRIMO “CLASICO” DELLA STAGIONE - GIA’ IN BILICO?

Alessandro Bocci per il "Corriere della Sera"

Carletto Ancelotti, dopo il primo Clasico della sua vita, è andato a dormire con un dubbio: i giornali spagnoli, questa mattina, se la prenderanno con lui o con l'arbitro Undiano Mallenco? Il Real s'inchina al Barcellona, che festeggia con l'acuto di Neymar nel primo tempo e con un pallonetto beffardo e implacabile di Alexis Sanchez nella ripresa.

Al Madrid, che accorcia le distanze nel recupero, cioè quando ormai è troppo tardi, con il giovane Jesè Rodriguez, restano i rimpianti e la rabbia. Sull'1-0, nel giro di un minuto, l'arbitro non vede un rigore evidente per una spinta di Mascherano su Cristiano Ronaldo nell'area blaugrana e Benzema colpisce una traversa da fuori area con un destro potentissimo su cui Victor Valdes niente avrebbe potuto.

Ma sono evidenti anche gli errori di Ancelotti, sottolineati senza pietà da Fabio Capello, il c.t. della Russia, nella versione telecronista. L'uomo di Pieris, che con i «Blancos» ha vinto due scudetti su due in periodi diversi ed è un perfetto conoscitore dell'ambiente, non può che sottolineare: «Carlo deve stare attento perché a Madrid giocare senza un vero centravanti e con un difensore a centrocampo non sarà accettato tanto facilmente». Ancelotti, infatti, opta per una squadra prudente, sacrificando in partenza Benzema per Bale, opaco mister 100 milioni e sistemando Sergio Ramos in mezzo al campo con Varane e Pepe davanti al portiere Diego Lopez.

Di fatto regalando un tempo al Barcellona, che sino all'intervallo, nonostante Messi non sia ispiratissimo, comanda il gioco, segna con Neymar, si fa applaudire dal suo popolo. Dopo un'ora Ancelotti corre ai ripari con Illarramendi e poi Benzema. La partita cambia di colpo. Il Madrid alza il baricentro, aumenta il ritmo, va a pressare il portatore di palla catalano sulla trequarti. Un'altra squadra.

Meno passiva, anche se sfortunata. Il Barcellona raddoppia con il pallonetto spettacolare di Sanchez nel momento migliore del Madrid. Ancelotti, alla fine, recrimina: «Il rigore per noi era evidente». E forse avrebbe cambiato la storia della partita. Ma di sicuro oggi dovrà parare i colpi dei tifosi e della critica. «Illaramendi non stava bene e ho chiesto a Ramos se poteva giocare in mezzo al campo», la giustificazione.

A Carletto il presidente Florentino Perez aveva chiesto gioco e coraggio. Per adesso non si è visto niente di tutto ciò. E la classifica piange. Il Real è terzo a sei punti dal Barcellona e dietro anche i cugini dell'Atletico. Ancelotti deve inventarsi qualcosa. E deve farlo in fretta. Gli spagnoli non sono passati alla storia per essere tipi pazienti.

 

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