arrigo sacchi

SE LE “PREVISIONI” DI SCONCERTI NON VI BASTANO, METTETE A VERBALE ANCHE QUELLE DI ARRIGO SACCHI: “IL MILAN E’ DA SCUDETTO - CRISTIANO RONALDO? UN GIOCATORE DA SOLO NON FA VINCERE - ANCELOTTI E’ UN MAESTRO MA NON SO SE IL NAPOLI RIPETERÀ IL RISULTATO DELL'ANNO PASSATO. SARRI È STATO UNA BENEDIZIONE PER IL CALCIO ITALIANO. I MIEI PREFERITI? DE ZERBI, GIAMPAOLO E ANDREAZZOLI…”

Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”

 

arrigo sacchi

«Guardi, le ripeto quello che ho risposto mezz'ora fa al mio vicino d' ombrellone, qui in spiaggia a Milano Marittima: il Milan è da scudetto».

 

Addirittura. Arrigo Sacchi, dica la verità, qui è il vecchio cuore rossonero che parla.

«Niente affatto. Le spiego.

La Juve non è favorita, è strafavorita. Ma allo stesso tempo sono convinto che se Gattuso, persona adorabile e professionista eccezionale, riesce a fare anche lui un salto di qualità, il Milan sarà la vera sorpresa del campionato. Può giocarsela addirittura per lo scudetto. La partita di sabato a Napoli in questo senso sarà estremamente significativa.

Attenzione: non il risultato, la prestazione».

 

gennaro gattuso prende per il collo l'allenatore del tottenham joe jordan

Non un debutto morbido.

«Per niente, è una partita apertissima. Il Milan deve giocarsela a testa alta, con la mentalità da grande, da vecchio Milan. Se lo fa, l'autostima del gruppo aumenterà a dismisura. L'anno scorso era una squadra giovane, ora la vedo cresciuta, migliorata.

Molti di quei ragazzi li conosco dai tempi delle nazionali giovanili. Caldara, Romagnoli. Ragazzi splendidi. Conosco il loro valore umano, so quanto siano generosi, motivati.

Con loro non si sbaglia».

 

E poi c'è Higuain.

«Una garanzia. Ma soprattutto c' è un club. Maldini e Leonardo hanno storia, competenza, carisma. Era fondamentale, perché in cima a tutto c' è sempre il club. Il resto, la squadra, i giocatori, sono una conseguenza».

MALDINI TORNA AL MILAN 1

 

Molti pensano che Ancelotti, alla sua età e con la sua carriera, abbia commesso un inutile azzardo nell'accettare la proposta del Napoli. Vi sentite spesso: lei cosa gli ha detto?

«Che apprezzo la sua scelta. È una grande sfida che lo onora. Non so se il Napoli ripeterà il risultato dell' anno passato, ma una cosa è certa: De Laurentiis ha preso il migliore.

CARLO ANCELOTTI AI MICROFONI DI SKY

Carletto è un maestro, un savio nel senso latino del termine. Sa districarsi in qualsiasi situazione. Questa è complicata perché il Napoli l'anno scorso si è superato, anche se non tutti l'hanno capito. Ha fatto qualcosa di straordinario, andando oltre le proprie potenzialità. Avevamo davanti agli occhi un gioiello. Sarri è stato una benedizione per il calcio italiano, peccato che la nostra serie A lo abbia perso».

LO SCONTRO TRA SORRENTINO E CRISTIANO RONALDO

 

Però ha acquistato Cristiano Ronaldo. Se n'è andato un formidabile allenatore, è arrivato un fuoriclasse.

«Il fuoriclasse l'ha preso la Juventus, non il campionato italiano. Sapete come la penso, il calcio è uno sport di squadra con momenti individuali, non il contrario. Io sono convinto che un giocatore da solo non faccia vincere, figuriamoci se un giocatore da solo può aiutare un movimento a crescere. Cristiano è di una straordinaria bravura, renderà la Juventus ancora più forte».

 

Abbastanza per vincere la Champions?

«Dipende da come si integrerà con la squadra. Da solo, no. Altrimenti mi dovete spiegare perché non ha mai vinto un Mondiale. La Juve è un grande club, ma se vuole aiutare il movimento a crescere non è portando Cristiano che ci riuscirà. La questione è diversa, filosofica. Dovrebbe fare un passo avanti: provare a unire merito, bellezza e vittoria. Che è poi la strada per la Champions, il vero obiettivo di un club eccezionale che però quella coppa, non a caso, l' ha vinta due volte sole in più di 60 anni. Vorrei che un allenatore bravo come Allegri fosse più generoso».

 

Cosa ha insegnato la prima giornata?

ARRIGO SACCHI

«Che l' Inter è un enigma. Ma nessuna meraviglia, piuttosto mi meraviglio di chi non se l' aspettava. Sono sette-otto anni che è la regina dell' estate, ma non riesce mai ad avere continuità. Spalletti dovrà lavorare molto, sul campo ma anche nella testa dei giocatori. Vedremo come verrà gestita poi la Champions».

 

Le romane?

«Di Francesco fa giocare bene la sua squadra, che ha qualità, per di più in un ambiente non facile, perché Roma non lo è. Anche a livello sociologico. Simone Inzaghi invece lo metto fra gli incerti: ha il gusto del gioco ma ancora qualche paura. Lo vedi quando piazza un numero eccessivo di giocatori in difesa anche se non servono. Ma è sulla strada giusta».

sarri 78

 

Via Sarri, chi sono i suoi preferiti?

«Ce ne sono 5-6 che hanno capito che il calcio deve andare verso un' altra direzione.

Hanno messo il coraggio, le idee e la bellezza al centro del progetto. Di Giampaolo ho detto più volte, ora mi colpisce molto De Zerbi, contro l' Inter ha avuto il coraggio di stupire. Il Sassuolo aveva fiducia nel lavoro fatto, si vedeva benissimo, ha imposto il proprio gioco, senza paura. Che bella sorpresa anche Andreazzoli, che pure non è più un giovanotto: sa fare giocare bene la squadra. Sa divertire. E che spettacolo i 90 minuti dell' Atalanta».

di francesco

 

Un modello da seguire?

«Il più alto oggi è il City di Guardola, che all' 80' sul 5-1 cerca di segnare il sesto gol. È alla costante ricerca della bellezza. La bellezza non è mai fine a se stessa, anzi. La bellezza aiuta a migliorarsi».

 

Nazionale. Cosa si aspetta dall' era Mancini?

«Non sarà semplice. Ci fu solo uno in Italia che cercò di sistemare le cose da solo e ci ricordiamo come andò a finire. Mancini può mettere una pezza ma, finché non sarà la Federazione a crescere, non servirà a nulla. Guardate la Germania, il progetto che mise in campo dopo il Mondiale del 2006 perso in casa. Un piano ampio, moderno che infatti ha portato i suoi effetti, nel giro di dieci anni. Senza pianificazione non c' è futuro, solo improvvisazione».

 

de zerbi

In A gli stranieri sono aumentati ancora. In passato lei ha più volte ribadito che sono troppi.

andreazzoli foto di stasi gmt

«È un tema complicato che si presta a polemiche strumentali e populismi. Io infatti parlo di solo calcio. E vi chiedo: quando vincevamo tutto? La risposta la sappiamo: quando c' erano tre stranieri, tutti e tre campioni. Che prima non avevano vinto nulla: qui sono diventati grandi. Noi abbiamo aiutato loro e loro hanno aiutato noi. Questo è progresso».

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…