arte sesso paradisi proibiti

ARTE, LIBERA INDECENZA: SESSO, DROGA E UNA PISCIATA CAPOLAVORO - DALLE SCENE DI BORDELLO AI BEVITORI DI ASSENZIO, DALLA RAGAZZA CHE SI INIETTA LA MORFINA A QUELLA CHE URINA IN UN PITALE: UN LIBRO RACCOGLIE I QUADRI CHE HANNO DATO SCANDALO. PERCHÉ LA VERA ARTE NON PUÒ MAI ESSERE POLITICAMENTE CORRETTA…

Emanuele Ricucci per Libero Quotidiano - Estratti

 

la toilette intima boucher

(...) L’arte ci ricorda che la libertà, oggi come ieri, è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza, dell’osceno, di ciò che è posto fuori dalla scena, o meglio, dalla scenografia imposta da ogni versione di politicamente corretto, intento a riscrivere la moralità di Stato, neanche fossimo nella Toscana quattrocentesca di “Non ci resta che piangere”, ma soprattutto a estinguere tutto ciò che si pone come alternativo all’imposto.

 

CAFFÈ E FUMO Così il processo artistico oltre a essere desiderio di fuga dall’atteso, dalla cadenza del tempo, dalla strettezza delle convinzioni, impressione del momento, persino impegno sociale o hybris che coglie in pieno il genio troppo umanamente fragile per limitarne gli effetti, è narrazione della vita che passa da un medioevo lisergico, a un caffè dei bassifondi di Parigi, intriso di fumo d’oppio e assenzio.

 

È spacchettare i mondi dell’uomo per coglierli, tradurli e consegnarli alla comprensione affinché nutrano un pensiero critico, magari rappresentando l’Assoluto, come Raffaello nella “Messa di Bolsena” delle Stanze vaticane, che inquadra su un muro un concetto filosofico, alto, come la Transustanziazione, è raccontare le strade per la santità e l’elevazione, certamente, ma anche quelle che popolano l’intimità del giorno.

paradisi proibiti cover

 

E farlo liberamente, passando dalle Fiandre del XVI secolo di Jan van Hemessen, con il suo “Figliol prodigo” raffigurato mentre scialacqua i suoi beni al tavolo di una locanda equivoca, alla “Toilette intima”, di Francois Boucher, opera del XVIII in cui si può vedere dipinta una donna che urina in un pitale, come ha fatto Claudio Pescio, giornalista e storico dell’arte, raccontando con grande qualità strane e curiose storie di paradisi posticci, provvisori, pericolosi e immaginari, trasgressioni, passioni nascoste, furtive vie di fuga, fragili illusioni, piaceri peccaminosi, percorrendo le dimensioni dello scandalo, dei fantasmi erotici dell’Occidente tra Rinascimento e primo Novecento. Ecco “Paradisi proibiti. Storie di sesso, alcol e droga nelle opere d’arte”, fresco di stampa per Giunti Editore.

 

viktor oliva il bevitore di assenzio

Pescio compie un’indagine nei mondi dell’uomo che ben si armonizza con una lettura di quasi cinquecento anni di arte. Saltella in maniera critica dall’erotizzazione della Bibbia, con la figura di Betsabea, protagonista di un abuso, così come la ritrae Jacopo Zucchi nella seconda metà del Cinquecento e dalla mente appannata di Re Davide che la metterà incinta e le ucciderà il consorte per farla sua, con una riflessione sulla malizia e sull'erotismo al limite dello stereotipo, sino alla perdizione nel vino, tra mito e cristianità, purificazione, che conduce all’insanità di una sacra sbronza e alla liceità del costume, che si fa sesso e perdizione, come nelle opere “Il vino è beffardo” di Jan Steen (1688/1670) o nelle scene che riprendono i baccanali, citando Orfeo dilaniato dalla Baccanti di Émile Bin.

 

grasset morfinomane

E poi ancora le mille luci rosse di Amsterdam che ispirarono un nuovo genere, i “bordeeltjes”, le scene di bordello, in cui i tabù vengono meno, tra seni in bella vista, nudità e profonda malizia, come nel seicentesco “Coppia in un letto” di Jan Steen o “Caccia alla pulce a lume di candela” della Cerchia di Gerrit van Honthorst e via avanti nei secoli di arte, con un accurato quadro storico e artistico fornito dall’autore, passando per il licenzioso e malizioso Rococò o l’assenzio – con lo splendido “Il bevitore di assenzio” di Viktor Oliva, in cui i fumi dell’alcool portano a stati di allucinazione – bevanda compagna di vita anche di Paul Gauguin, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, e le droghe, con lo sconvolto “Fumatore” di Joos van Craesbeeck o l’esplosione di tensione e piacere impressa da Eugène Grasset nel suo “Morfinomane” (1897) che ritrae una ragazza intenta a iniettarsi delle sostanze nella coscia. Storie di bellezza e di mito, di paradisi artificiali e proibiti. Un viaggio critico tra le segrete stanze dell’uomo che diventano arte, libera indecenza che parla una lingua universale. 

il fumatoreil figliol prodigo jan sanders van hemessenvenere di paolo veronese coppia in un letto steen

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO