
“COME SI FA A NON FARSI PRENDERE DALL'EMOZIONE? ANCHE FABIO CARESSA A UN CERTO PUNTO PIANGEVA CON ME" – LO “ZIO” BEPPE BERGOMI RISPONDE ALLE CRITICHE PER LA TELECRONACA “TIFOSA” DI INTER-BARCELLONA E SI AUTO-ASSOLVE: “E' CHIARO CHE DOPO UNA VITA CON LA MAGLIA DELL'INTER QUALCHE SFUMATURA CI PUÒ SCAPPARE. FORSE LA PARATA DI SOMMER SU YAMAL NEL FINALE L'HO SOTTOLINEATA TROPPE VOLTE - SE CI SONO IN CAMPO DUE ITALIANE SONO IMPARZIALE, ALTRIMENTI CI STA FARSI TRASCINARE ANCHE DALLE EMOZIONI…” - VIDEO
Se dopo una vita, da campione del mondo a 18 anni, da capitano dell’Italia a 34 anni, da voce tecnica per altri 25 anni, hai ancora l’emozione come Bergomi di piangere a fine partita…
È il segreto di tutto.
E chi non ci arriva, non glielo si può spiegare pic.twitter.com/OpaedHXVY1
— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) May 7, 2025
Da https://www.sportmediaset.mediaset.it
Dopo l'incredibile vittoria dell'Inter a San Siro contro il Barcellona, la telecronaca della coppia Caressa-Bergomi è finita nel mirino di tanti appassionati di calcio per l'enfasi e il tono del racconto.
E l'ex bandiera nerazzurra ha risposto alle critiche spiegando il suo punto di vista in un articolo e un'intervista. "Faccio telecronache da 25 anni e le critiche maggiori le ho ricevute proprio dagli interisti - ha spiegato Bergomi alla Gazzetta dello Sport -. Come si fa a non farsi prendere dall'emozione? Lo stesso Fabio a un certo punto piangeva con me".
fabio caressa beppe bergomi su italia-spagna
"Accanto a noi c'era Repice e ci siamo proprio detti che è impossibile rimanere distaccati - ha proseguito -. E' chiaro che dopo una vita con la maglia dell'Inter qualche sfumatura ci può scappare. Forse la parata di Sommer su Yamal nel finale l'ho sottolineata troppe volte...".
"Faccio questo lavoro da una vita e ho sempre cercato di essere professionale e rispettoso di tutti. Se ci sono in campo due italiane sono imparziale, altrimenti ci sta farsi trascinare anche dalle emozioni - ha continuato -.
simone inzaghi inter barcellona
Da casa è impossibile cogliere l'elettricità che può attraversare uno stadio in certe partite. E credo che ci stia trasmetterlo ai telespettatori".
"Abbiamo fatto tantissime telecronache, io e Fabio, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma questa è stata davvero incredibile - ha aggiunto Bergomi nell'articolo a corredo della telecronaca di Inter-Barça -.
Ti puoi preparare quando vuoi a una partita, ma poi vieni trascinato. E di certo io sono stato trascinato: l'emozione che chiunque ha vissuto, l'abbiamo vissuta anche noi. E non puoi trattenerla. Letteralmente: non ci riesci". "Magari da casa, sul divano, non si è percepito del tutto, ma San Siro è stato impressionante e da telecronista ti senti trascinato dall’ambiente - ha continuato l'ex bandiera nerazzurra -. Per questo dico che si tratta di una delle mie telecronache più emozionanti: questa partita si poteva commentare solo così".
BERGOMI
Maurizio Crosetti per repubblica.it - Estratti
Gridare è epico? Essere clamorosamente di parte è lirico? Commentare una partita in tivù da tifosi è mitico? Forse no, forse così è un po’ troppo.
E saremmo magari condizionati da quell’”esageroma nen” sabaudo che è da sempre, o dovrebbe essere, la cifra emotiva di ogni intervento critico, però la telecronaca di Inter-Barcellona su Sky da parte di Fabio Caressa e Beppe Bergomi ha davvero superato i confini dell’esagerazione. Lo Zio, interista storico e ci mancherebbe, ha chiuso in lacrime la sua prestazione a San Siro, emozionato come neppure al Bernabeu quando, giovanotto con i baffi, sollevava la Coppa del Mondo davanti al presidente Pertini.
La sfida del Meazza, come sanno anche i sassi, è stata incredibile, e lo stesso era accaduto all’andata in Spagna, sebbene con più sobrietà di telecronaca (ma ancora non era il match decisivo). Però, per tutta la durata dell’incontro ma specialmente nel finale del secondo tempo e nel corso dei supplementari, la curva ultrà nerazzurra di Sky ha davvero impressionato, e a tratti infastidito. Perché non tutti gli spettatori sono tifosi, e perché, comunque, l’appartenenza a un colore non dovrebbe mai dimenticare che una telecronaca è un servizio per tutti. La forma, più che mai in certi casi, diventa sostanza.
Battute, urletti, frecciatine, tutto il repertorio emotivo è stato squadernato in momenti di pathos estremo (...) Ma stavolta, anche a lui è scappata un po’ la mano.
beppe bergomi fabio caressa
beppe bergomi alla serata my name is luca