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UN PALLONE DI RAZZISMO- BLATTER BACCHETTA SACCHI: “SCIOCCATO DALLE SUE PAROLE, LA SMETTA” - E POI ATTACCA GLI ULTRÀ DEL CHELSEA CHE A PARIGI IMPEDISCONO A UN RAGAZZO NERO DI SALIRE SUL METRÒ (VIDEO)

1. CHELSEA, FOLLIA ULTRÀ NEL METRÒ: CORI E SPINTONI A UN NERO (VIDEO)

Da “youtube.com”

 

 

2 - BLATTER "SCIOCCATO DA SACCHI, LA SMETTA" 

 (ANSA) - "L'orgoglio e la dignità non sono legati al colore della pelle. Scioccato dai commenti di Arrigo Sacchi. Smettila". Così il presidente della Fifa, Sepp Blatter, sul proprio profilo Twitter, bacchetta l'ex ct che l'altro ieri ha parlato della presenza di "troppi giocatori di colore nei campionati italiani".

 

3 - BLATTER CONTRO ULTRÀ CHELSEA "NON C'È SPAZIO PER RAZZISMO"

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 (ANSA) - "Condanno anche le azioni di un piccolo gruppo di tifosi del Chelsea, a Parigi. Non c'è posto per il razzismo nel calcio!". Lo ha scritto il presidente della Fifa Sepp Blatter, sul proprio profilo Twitter, commentando l'episodio che si è verificato ieri sera, prima di PSG-Chelsea, a una fermata della metro a Parigi, dove un gruppo di tifosi dei 'Blues' ha impedito a un uomo di colore di salire sul convoglio.

 

 

4. TROPPI GIOVANI DI COLORE: ACCUSE ALL’ITALIA RAZZISTA PER LO SCIVOLONE DI SACCHI

Cosimo Cito per “la Repubblica”

 

Inequivocabile: «Vedere così tanti giocatori di colore è un’offesa per il calcio italiano». Premessa: «Io non sono razzista». Aggiunta: «Ho allenato Rijkaard» (e Gullit?). Chiusura: «Siamo un popolo che non ha orgoglio per il proprio paese». In due minuti, nella serata di lunedì a margine della premiazione del «Maestrelli » - alla carriera, per lui - , Arrigo Sacchi ha spiegato i mali del calcio italiano partendo dall’ultima partita vista, la finale del torneo di Viareggio e da un assunto: «C’erano troppi stranieri in campo».

 

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La differenza semantica tra «tanti» (10 sui 28 in campo tra Inter e Verona, partita poi vinta dai nerazzurri 2-1) e «troppi» la stabilisce Sacchi, aggiungendo «abbiamo venduto l’anima al diavolo, non abbiamo una dignità, il nostro miglior periodo a livello internazionale è iniziato nel 1989, quando nelle squadre italiane c’erano pochissimi stranieri e di qualità, ed è finito nel 2005».

 

Raggiunto ieri da Repubblica, l’ex ct azzurro ha commentato il proprio pensiero del giorno prima dicendo «non sono razzista, per me parla la mia storia - cioè Rijkaard eccetera - alcune frasi sono state estrapolate da un discorso più ampio, sono stato travisato». No, non sembra proprio, anche perché il video della premiazione del Maestrelli lo inchioda via web. Dopo la creazione tavecchiana del mitologico Optì Pobà, il calcio italiano finisce ancora una volta invischiato nel più rozzo e ingiustificabile dei suoi mali, il razzismo.

 

arrigo sacchiarrigo sacchi

La tempesta sul cranio di Sacchi arriva al pomeriggio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Graziano Delrio commenta così la pessima esternazione: «È un grave errore la frase detta da Arrigo Sacchi sulle giovanili, perché non legge la realtà del nostro Paese. L’Italia di 30 anni fa non è l’Italia di oggi, dove ci sono giovani calciatori cittadini italianissimi di fatto o di diritto, visto che sono nati e cresciuti in Italia anche se hanno genitori di origine straniera». Il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi fa un distinguo tra «problema reale e pessimo modo di esprimerlo, è una frase che si commenta da sola, ormai desueta nel 2015 in una società che sta cambiando e che sta faticosamente uscendo da retaggi del passato.

 

BlatterBlatter

Resta, chiaramente, il problema dei troppi non azzurrabili in campo, con ovvio danno per le squadre nazionali». Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, difende invece l’Arrigo, «evidente che si sia sbagliato». Evidente, indubbia anche la grande abbondanza di “stranieri” nelle squadre Primavera italiane, 102 (13 nell’Inter) su 503, il 20% del totale (in A la percentuale sale al 54%).

 

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

Ma è via Twitter che arrivano le critiche più dure a Sacchi. Parafrasando l’Arrigo, l’ex fuoriclasse inglese Gary Lineker scrive «ci sono troppi razzisti nel calcio italiano», con ovvio riferimento al celeberrimo scivolone costato un’inibizione internazionale a Tavecchio, ma anche alle orribili scene viste e riviste negli stadi italiani negli ultimi anni.

 

Anche Mino Raiola, il procuratore di Balotelli e Pogba, esplode: «Nel mondo non ci sono stranieri, ma solo persone. Lo sport deve essere aperto per tutti e poi gioca il migliore. Calcio italiano nella m... per questa idea» e poi, in un misto di italiano e inglese, «mi vergogno di essere italiano, forza tutti, forza ragazzi di colore nero, bianco, giallo, rosso e tutti gli altri colori ».

 

Mino RaiolaMino Raiola

Forza Gyamfi, Yao, Camara, Gnoukouri, Miangue, Dabo, Appiah, Donkor, i ragazzi di colore della Primavera nerazzurra nella finale pisana del torneo di Viareggio, e forza Salifu, Fares, Boateng, Sall, i veronesi, gli sconfitti. Più bravi - il campo è giudice supremo nello sport - evidentemente, degli altri, di quelli che non c’erano, degli “italiani”.

 

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