carmen llera

(L)L’ERA DEGLI AMORI E DEL SESSO – "MAI INGANNATO ALBERTO MORAVIA. NON HO MAI VOLUTO POSSEDERE NESSUNO E NON VOGLIO ESSERE POSSEDUTA - HO SEMPRE SEPARATO SESSO E AMORE - IL LEADER DRUSO WALID JUMBLATT? "UNA COSA DIVERSA..." - LA PASSIONE PER STRAUSS-KHAN: “NON MI SEMBRA UNO CHE HA BISOGNO DI USARE LA VIOLENZA PER CONQUISTARE UNA DONNA” - IL FLIRT CON FIORELLO? "PASSAVA IN MOTORINO, SI È FERMATO ED ERAVAMO SUI GIORNALI". E CON BOB DYLAN…

Candida Morvillo per il "Corriere della Sera"

 

carmen llera

Da quando l'ho cercata per intervistarla, tutte le mattine, fra le sei e le sette, Carmen Llera Moravia mi manda una foto di Roma. Può essere piazza Navona, possono essere i Fori Imperiali. Lei è lì che cammina, perché la città, che definisce amatissima dopo averla detestata all'inizio, solo a quell'ora è vuota e neanche tanto luminosa. Lei non ama la luce.

 

Racconta di avere una tela di Capogrossi in casa, gliel'avevano rubata, la polizia l'ha ritrovata: «Il nipote mi ha detto che non ne ha mai vista una così ben conservata. È perché la stanza è sempre in penombra». Le chiedi il primo ricordo da bambina e risponde «la paura della luna piena, grande e luminosa. Mi nascondevo così bene che papà non mi trovava».

 

Era difficile sospettare l'avversione per la luce quando Carmen irruppe nelle cronache, nell'anno 1981: per tutti, era la spagnola giovanissima, caliente per cliché, che aveva travolto e fatto innamorare Alberto Moravia, quasi il triplo dei suoi anni: 26 lei, 73 lui.

 

«Ma io sono del Nord, della Navarra, non il tipo alla Penélope Cruz», dice adesso, «da noi, anche il mare, il Cantabrico, è freddo. Alberto diceva sempre che non conosco sentimentalismo, che sono dura».

 

 Oggi, si sente più spagnola o italiana?

carmen llera alberto moravia 2

«Penso in italiano, scrivo in italiano. Sono venuta qui per starci un anno, ero Lettrice all'Università di Palermo, non sono più andata via».

 

La sua vita, i romanzi che ha scritto, raccontano uno spirito libero.

«Libero ma non ribelle. Sono cresciuta in un collegio di suore a Pamplona, come tutte le ragazze per le quali si cercava la migliore educazione, e ci stavo benissimo. Mi sembrava, attraverso lo studio, di coltivare la mia libertà. Non amo le imposizioni e la mancanza di libertà mi terrorizza, ma se mi autoimpongo regole sono un orologio svizzero.

CARMEN LLERA MORAVIA

 

Mi sveglio sempre alle cinque e mezzo, esco presto, cammino a lungo. Vado al cinema tutti i pomeriggi alle tre. Non esco mai a cena, vado a letto dopo il tg. Alberto usciva tutte le sere e io restavo a casa. Nessuno riesce a farmi fare una cosa che non mi piace».

 

Primo matrimonio a 18 anni, col suo prof. di Filosofia. Era libertà o ribellione?

«Era una grandissima infatuazione. Mio padre era contrario. Gli promisi che avrei continuato gli studi e non avrei avuto figli prima della laurea. A luglio, ero incinta. Avendo due fratelli molto più grandi, non sapevo niente di bambini e, al momento, mi parve una cosa bella, ma non consiglierei mai di avere figli così presto. Io ho scoperto che non ho senso materno. Sono più figlia che madre. Alla fine, con mio figlio siamo più come due fratelli, abbiamo avuto momenti di complicità quando sentivamo la stessa musica o leggevamo gli stessi libri».

 

Lo lasciò ai nonni e venne in Italia. Suo marito disse che scappò con un ex gesuita. «Davvero? A chi l'ha detto?».

Al settimanale «Oggi», nel 1986.

«Ma pensi... Ho avuto due prof. gesuiti, ma non sono scappata con nessuno».

 

Perché attira sempre leggende scabrose?

«Avviene a mia insaputa».

Moravia e carmen llera

 

In «Finalmente ti scrivo» ha raccontato che, la mattina, Moravia s' affacciava nella sua stanza. Diceva: «Volevo vedere se c'eri ancora». E che le scriveva: «Tu fuggi, fuggi...». Davvero rischiava sempre di non trovarla più?

«Era come quando diceva: io morirò e tu sposerai un altro. Invece non ho sposato nessuno e non sposerò nessuno. Non so che effetto gli facesse vedere una donna con 46 anni meno di lui, così inquieta, un po' errante, che andava veniva, stava tanto in Libano, nel Maghreb, a Gerusalemme. Non era gelosia e non ha senso parlarne ora che è morto da 31 anni. So che ha sempre rispettato la mia natura, io non ho mai voluto possedere nessuno e non voglio essere posseduta».

 

alain elkann carmen llera

Nei vostri dieci anni d'amore si è molto favoleggiato di suoi presunti amanti.

«Ho fatto la mia vita senza occuparmi di quello che scrivevano. Io Alberto non l'ho mai ingannato. Anche lui era sempre circondato da donne, bellissime, famose. Amanti, non amanti? Che conta? Io ho sempre vissuto nel presente mai guardato al futuro. Invidiavo Alberto perché aveva una vocazione, la scrittura, io so solo quello che non mi va di fare e che non farò mai».

 

Che cosa non farà mai?

«Non vivrò con qualcuno perché ho bisogno di solitudine. Ho potuto farlo solo con Alberto. Io se entro in casa e sento che c'è qualcuno posso impazzire. Posso amare una persona, ma per me amare dei corpi è più facile che amare delle persone. Ho avuto molti corpi, ma ho amato pochi uomini. Ho sempre separato sesso e amore: sono due cose che a volte accadono insieme e tante volte no».

KLAUS KINSKI

 

Quante volte si sono uniti sesso e amore?

«Forse, tre. Non farò i nomi».

 

Ho letto che, a metà anni '80, il suo ufficio in Bompiani era tappezzato di foto di Klaus Kinski con dedica «a Carmen con amore».

«Ma non è vero. Mai avuto sue foto».

E il leader druso Walid Jumblatt?

«Era una cosa diversa da Kinski, francamente. Lo vedevo sempre in Libano, ho conosciuto sua madre, i suoi figli».

 

klaus kinski paganini.

Non era lui l'amante druso di Georgette, il suo primo romanzo?

«Questo giochino alla francese dei roman à clé dove tutti cercano di identificare i personaggi non mi è mai piaciuto».

 

Hanno appiccicato nomi celebri a tutti gli uomini dei suoi libri: ai cinque di «Amori incompiuti»; all'«Ultimo amante», sposato e amante della protagonista per sette anni; a quello del «Diario dell'assenza», sposato pure lui...

«Mi succede anche nella vita. Mi fotografano con un uomo, anche gay, e scrivono "Carmen col suo compagno". Una volta, sono andata dal compagno del compagno e gli ho detto: è meglio che sia il tuo compagno e non il mio».

walid jumblatt

 

Dovette pure scrivere una lettera al «Corriere» per chiedere a tutti di smetterla di associare Dominique Strauss-Kahn all'amante francese descritto nel suo «Gaston».

«L'ho fatto quando fu accusato di stupro. Conoscendolo, non mi sembra uno che ha bisogno di usare la violenza per conquistare una donna».

 

Dunque non era crudele, sadico, manipolatore come nel romanzo?

«Non mi rileggo: non ricordo "Gaston"».

 

Fu scritto anche di un flirt con Fiorello tornato single dopo Anna Falchi.

 «Passava in motorino, si è fermato ed eravamo sui giornali».

 

In motorino andò anche con Bob Dylan.

«Quello è stato un caso: ero in piscina all'Hotel Aldrovandi, l'ho visto. Mi ha chiesto come andare in piazza del Popolo e ce l'ho portato. Da ragazzina, ascoltavo sempre Blowin'in the Wind ».

strauss-khan

 

La sentenza di Moravia, «nessuno ti amerà come me», è diventata una profezia avverata? «Ci sto pensando e mi viene da ridere. Secondo me, non sono facile da amare. Ci vuole coraggio per amare una donna libera come me. Ma credo di essere stata più amata di quanto ho amato io. Probabilmente sì, Alberto è la persona che mi ha amato di più. Si è esposto di più».

 

CARMEN LLERA MORAVIA

Ora, ha qualcuno?

«In che senso?».

Nel senso che non ha senso chiederle se è innamorata, ma al massimo se ha qualcuno che la ama e da cui fugge.

«Ho persone con cui ho complicità diverse. Innamorata non lo so. Se per innamorata s' intende fare gesti passionali o perdere la ragione, allora, forse, non lo sono mai stata».

 

Moravia diceva che lei viveva per il piacere e spesso era in collera perché la vita le negava il piacere che riteneva le spettasse di diritto. Cos' è questa incapacità di felicità?

CARMEN LLERA MORAVIA

«Non è incapacità di felicità. La parola felicità non è nel mio vocabolario. Come la parola serenità. Potrei aggiungere anche: normalità. Di Hollande che si definiva "normal", scrissi: sei presidente, sei normale, sei mediocre. Io ho sempre cercato armonia, non felicità. Infatti, sono per l'eutanasia: non potrei vivere, per esempio, se perdessi l'uso delle gambe o della vista».

fiorello

 

Ha preso informazioni sull'eutanasia?

«Mia sorella lavora in un'associazione che se ne occupa, a Madrid, ma io penso che il suicidio si possa fare anche da soli. Chiedo a tutti gli amici medici che succede se metti un po' di questo o di quello. Ho capito che l'ingrediente chiave è il potassio e, sempre se sei ancora lucido e non devi andare in Svizzera e affidarti a qualcuno, ho capito come si fa, ma preferirei non dirlo».

 

Ride pure quando parla del suo suicidio.

«Ciò che non potrei mai fare è morire disarmonicamente, tipo buttandomi dalla terrazza».

Che cosa amava di lei Moravia?

«Anche lui era molto razionale. Avevamo tante affinità. Anche lui andava sempre al cinema di pomeriggio. E, da autodidatta per i noti problemi di salute giovanile, amava presentarmi come "mia moglie, la professoressa Carmen Llera"».

CARMEN LLERA MORAVIA PRIMO PIANO

 

Davvero distrusse le lettere che le scriveva?

«Io distruggo tutto. Ho tenuto solo le foto dei nostri viaggi. Mi piace il vuoto, detesto accumulare. E non voglio ritrovarmi che, dopo, hanno usato le lettere chi sa come. Mi scriveva sempre, anche quando eravamo in casa».

 

Lei come ha iniziato a scrivere?

«È stato Alberto a spingermi, io non l'avrei mai fatto. L'ultimo libro è del 2011. Preferisco leggere, non scrivere».

 

Ha scritto spesso libri brevissimi. Anche solo di 43 pagine.

bob dylan

«Sono per la brevità. Sintetica di natura».

 

Essenziale è anche la casa in cui vive.

«Ho poche cose, ma armoniose. Nessuno può venire a mangiare, perché il tavolo è solo per due e non ho pentole, mangio solo cose crude».

 

Se ripensa a Moravia, che cosa vede?

giorgio mazzeo e carmen llera

«Tutto. Le mani, gli occhi, la fronte. Mi piace vederlo in foto, ma non posso sentire la sua voce registrata. A uno spettacolo di Vittorio Sgarbi su Caravaggio, di colpo, si sente Alberto dire: "Hanno ucciso un poeta". Parla di Pasolini. Mi sono sentita male. Proprio piangevo. Piangevo».

CARMEN LLERA CON MORAVIA jpegCARMEN LLERAcarmen llera

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...