giovanni malago olimpiadi roma

CINQUE CERCHI DI RABBIA – MALAGÒ: "LA BOCCIATURA DI ROMA 2024? NON RIESCO A FARMENE UNA RAGIONE: SI E’ DETTO NO A 1,7 MILIARDI DI DOLLARI E A 170 MILA POSTI DI LAVORO… - IL CALCIO? ORA LA LEGA DI SERIE A È COMMISSARIATA, QUELLA DI B LO È POTENZIALMENTE. LA SCONFITTA DELLA CANDIDATURA ITALIANA AGLI EUROPEI DEL 2012 HA RAPPRESENTATO L'AVVIO DELLA DISCESA” - GIOVEDÌ MALAGÒ SARÀ RIELETTO ALLA PRESIDENZA DEL CONI

Domenico Calcagno per il “Corriere della Sera”

 

MALAGO'MALAGO'

La prima è stata una vittoria contro pronostico, la seconda si annuncia molto più semplice. Giovedì Giovanni Malagò sarà rieletto alla presidenza del Coni. Ha un solo avversario, Sergio Grifoni, ex presidente della federazione Sport Orientamento, una candidatura quasi più simbolica che reale. Insomma, è molto più che favorito Malagò ed è normale che sia già concentrato sul dopo confronto elettorale.

 

Perché ha deciso di ricandidarsi?

«Per tre buone ragioni soprattutto. Incrementare il trend di crescita della pratica sportiva, migliorare e consolidare i risultati di vertice e riformare il sistema: oggi ci muoviamo in una babele di norme, vorrei riuscire a uniformare statuti e regolamenti».

 

Pratica sportiva. Il Corriere ha da poco pubblicato un' inchiesta sullo sport nelle scuole: certifica che se ne fa pochissimo rispetto agli altri Paesi.

«L' ho letta e me la sono ritagliata. Mette a nudo il rapporto sistema scolastico-sport che non è felice. Noi abbiamo fatto molto, magari meno del previsto, ma ci siamo impegnati con progetti e iniziative, con l' invio di tutor nelle scuole. Il problema è che gli altri Paesi, che sono poi i nostri avversari alle Olimpiadi, hanno consolidato, compiuto ulteriori passi in avanti, lasciandoci in coda.

 

MALAGO' RAGGI PIETRANGELI ABETE BINAGHIMALAGO' RAGGI PIETRANGELI ABETE BINAGHI

È come se dovessimo correre una maratona e noi partissimo con uno zaino sulle spalle, una zavorra mostruosa. Ma, malgrado questo, in Italia si fa più sport. E per fortuna esiste un diffuso, capillare associazionismo che attenua il peso dello zaino. Grazie al nostro sistema, alle associazioni, alle federazioni, al Coni riusciamo a rimanere tra i primi. Non avessimo questa organizzazione saremmo sprofondati. Vorrei ricordare quello che ha detto Steve Redgrave, una leggenda dello sport».

 

Prego.

«Alla domanda se ritenesse il sistema britannico il più efficace, Sir Redgrave ha risposto: no, il miglior sistema sportivo è quello italiano, noi investiamo solo negli sport in cui eccelliamo, gli altri li abbandoniamo al loro destino. È così, in Italia invece si fa tutto, ci sono 140 mila società sportive, in Inghilterra sono di gran lunga meno».

Passiamo alle riforme.

«Il Coni fa tante cose: organizza e promuove la pratica sportiva, è tra i più prestigiosi comitati olimpici ma - e questo forse non tutti lo sanno - non legifera. Le leggi le fa la politica e se le leggi non vengono cambiate le riforme si bloccano.

 

RIVA MALAGO' 2RIVA MALAGO' 2

Un esempio: le province sono di fatto abolite, ma secondo la legge Melandri-Pescante noi invece abbiamo ancora i loro rappresentanti. C' è poi un altro problema: in quattro anni ho avuto come interlocutori sei ministri o sottosegretari con delega allo sport, ognuno con il suo staff. E per fortuna ho avuto ottimi rapporti con tutti».

 

In sostanza non se ne esce.

«Servirebbe una legislatura piena per riformare, modernizzare e liberare risorse per l' attività sportiva. Noi facciamo quello che possiamo, ma abbiamo avuto risultati importanti. Nell' ultimo anno il Coni ha raggiunto 456 milioni di ricavi, un successo».

 

BEBE VIO MALAGO'BEBE VIO MALAGO'

Intanto il movimento olimpico sembra in crisi: nessuno sembra più volere i Giochi e il Cio ha deciso di assegnare in un colpo solo quelli del 2024 e del 2028.

«È un momento storico complesso, oggi il mondo cambia molto velocemente e forse occorre ragionare sui tempi che passano dalla candidatura all' inizio della manifestazione. Pensate al Brasile: quando ha vinto la corsa era in una fase di grande espansione, quando è arrivato il momento dei Giochi era in piena recessione. Il Cio nel 2014 ha cambiato le regole, rendendo di fatto meno costoso organizzare un' Olimpiade, ma non è bastato e il problema credo siano i tempi».

 

Quindi andrebbe snellita la procedura candidatura-assegnazione?

«Oggi una città ha sette anni per fare cose che nemmeno servono più. La riforma di tre anni fa deve essere integrata, tutto va reso più elastico, bisogna pensare a impianti provvisori per ospitare molte gare. Sette anni avevano un senso quando organizzare un' Olimpiade significava ricostruire mezza città, costruire stadi, impianti che non sarebbero più serviti una volta finiti i 17 giorni di gare. Oggi solo per una candidatura può bastare un anno, un anno e mezzo. Su questo bisognerebbe ragionare, ma il modello organizzativo del Cio penso sia ancora valido o per lo meno non vedo come possa essere sostituito adesso».

malago 150 foto mezzelani gmt malago 150 foto mezzelani gmt

 

Parlando di Giochi, quanto brucia ancora il progetto negato di Roma 2024?

«Provo ancora un grande dolore e una rabbia enorme, che non passa. E la cosa della quale proprio non riesco a farmi una ragione è aver detto no a 1,7 miliardi di dollari che il Cio avrebbe dato a Roma per i Giochi. Peggio: si è detto no a 170 mila posti di lavoro per sette anni e so bene, per i curriculum che ricevo ogni giorno - per altro, essendo un funzionario pubblico, non posso assumere nemmeno la mia segretaria -, quanto bisogno c' è di lavoro. Non bastasse, chi ha detto no lo ha fatto senza neppure considerare una proposta alternativa».

 

Anche la Ryder Cup di golf ha rischiato di andare altrove.

malago 143 foto mezzelani gmt malago 143 foto mezzelani gmt

«Sì, ma poi il governo ha risolto il problema. Il Coni, però, le sue battaglie le ha sempre vinte. Avremo i Mondiali a Cortina dopo anni di tentativi falliti, i Mondiali di volley il prossimo anno, i Mondiali di ritmica e quelli di pattinaggio».

 

Parliamo di calcio, è preoccupato?

«Non credo che il calcio abbia più problemi di altri sport, semplicemente i suoi hanno una maggiore evidenza. Ora la Lega di serie A - che è il motore del calcio - è commissariata, quella di B lo è potenzialmente, però il movimento è forte e i numeri lo confermano. Piuttosto, penso che tanti problemi di oggi, dalla violenza degli ultrà, al razzismo, alle basse presenze negli stadi nascano da scelte discutibili fatte quando tutto andava bene.

MALAGO' BACH PESCANTEMALAGO' BACH PESCANTE

 

Il momento di svolta è stata la sconfitta della candidatura italiana agli Europei del 2012, che andarono a Polonia e Ucraina. In quel momento era tutto pronto, compresi i finanziamenti per rinnovare gli stadi. Poteva essere una svolta positiva, è stata l' avvio della discesa».

 

Per chiudere: cosa servirà allo sport nei prossimi quattro anni?

«Coraggio, perché è finito il tempo dei compitini; un referente istituzionale continuo con il quale lavorare e tante nuove e buone idee» .

MALAGO'MALAGO'malago'malago'malago' 4malago' 4malago 139 foto mezzelani gmt malago 139 foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)