champions

CHAMPIONS REVOLUTION! DAL 2018 "SKY" TORNA A PRENDERSI LA COPPA, LA RAI TRASMETTERA’ IL MERCOLEDÌ LA GARA DI UNA ITALIANA IN CHIARO – LA TV DI MURDOCH PAGHERA’ INTORNO AI 200 MILIONI A STAGIONE MA 40 SARANNO "GIRATI" DALLA RAI A SKY. INSOMMA, UN AFFARE PER TUTTI (UN PO' MENO PER L'UEFA..)

Fulvio Bianchi per la Repubblica

CHAMPIONSCHAMPIONS

 

 

"Wednesday's match". Il match del mercoledì: ecco quello che trasmetterà la Rai, in chiaro e in diretta, dalla stagione 2018 sino al 2021. Una partita di un'italiana in Champions: grandi ascolti garantiti. Fra due stagioni cambia tutto: quattro italiane ammesse di diritto ai gironi di Champions (e il nostro calcio deve dire grazie ad Andrea Agnelli e Umberto Gandini) che giocheranno il martedì e il mercoledì, in due nuove fasce orarie, alle 19 e alle 21. Insomma, la Coppa europea più prestigiosa diventa in pratica una Superlega, è un passo avanti decisivo verso il futuro, grandi incassi (per i club) e grandissimi ascolti (per le tv).

 

Ecco perché la Rai non vuole, non può stare fuori da questa rivoluzione: Mediaset, che ora detiene i diritti della Champions, non farà nemmeno un'offerta, o se la farà sarà al ribasso. Sky tornerà a prendersi la Coppa che le era sfuggita nel 2015 e trasmetterà tutte le gare in pay: la Rai si accorderà con Sky per avere un incontro del mercoledì, una grande prima serata con sfide di sicuro di altissimo livello.

 

rupert murdochrupert murdoch

Almeno sino a dicembre, poi si spera che le nostre, essendo quattro, possano superare i gironi. Il totale che pagherà Sky è intorno ai 200 milioni a stagione, meno di quello che paga adesso Mediaset: ma 40 milioni saranno "girati" dalla Rai a Sky. Insomma, un affare per tutti (un po' meno per l'Uefa che si aspettava un incremento del 30 per cento del contratto attuale).

 

La Rai si garantirà 15 grandi serate il mercoledì in Champions, più la Supercoppa europea. C'è un problema tecnico, a viale Mazzini, ma non impedirà di portare a casa questo ghiotto prodotto: il dg, Campo Dall'Orto, come noto si è dimesso. Sarà un altro consigliere a mettere la firma poi la Rai potrà comunicare, più avanti, il suo accordo con Sky. L'Uefa per il triennio 2012-15 aveva incassato dall'Italia 450 milioni (Mediaset e Sky), poi la follia di Mediaset, 690 milioni per il triennio 2015-18. Per il prossimo, 18-21, dovrà accontentarsi, come detto, di circa 600 milioni. Poco male, il Regno Unito ha già garantito alla Uefa 1371 milioni (con Bt Sport), la Francia 1050 (con Sfr, altra telco), il mercato Usa 95 milioni dollari a stagione (60 da Turner Sports, lingua inglese, e 35 da Univision, lingua spagnola).

CHAMPIONS LEAGUECHAMPIONS LEAGUE

 

Per ora la Uefa ha messo in cassa 2,73 miliardi. Non male, è l'80% dell'obiettivo che si era data: mancano all'appello l'Italia, appunto, poi Germania (378 milioni triennali l'ultimo contratto), Spagna (528 milioni) e Austria. A Nyon possono essere soddisfatti: la nuova Champions fa gol a tutti. Meno, molto meno, l'Europa League: e il divario rischia di accentuarsi in futuro. Basta pensare che Sky, per il triennio 15-18, pagava circa 100 milioni, mentre per la Champions Mediaset ne versava 690. Ci sono voci, comunque, che per la prossima stagione, 2017-'18, Mediaset possa cedere a Sky tutte le gare pay della Coppa con le grandi orecchie, tenendose solo una di una italiana da dare in chiaro, visti gli ascolti eccezionali di quest'anno con la Juve su Canale 5, l'ammiraglia di Piersilvio Berlusconi.

 

SKY SPORTSKY SPORT

Sul fronte nazionale, invece, il bando d'asta della Lega di serie A scade il 10 giugno, due giorni prima di quello della Uefa: una data voluta proprio per invogliare chi interessato a fare le sue offerte. Ma il mercato (domestico) non è facile: Riccardo Pugnalin, executive vicepresident communications and public affairs di Sky Italia, aveva lanciato l'allarme, prima ancora che la Lega facesse il suo bando. "Senza esclusive, prezzi più bassi" aveva detto il manager. Il core business di Sky è il calcio, non si sfugge: nel contratto per il triennio 15-18 la (pay) tv di Murdoch aveva versato 573 milioni in medio all'anno, per avere le prime otto squadre e l'esclusiva sulle altre 12.

 

E adesso? Il momento non facile di Mediaset, che potrebbe non fare un'offerta e andare a trattativa privata, favorisce sì Sky, ma non sono più tempi di follie. La Lega ha dato piena parità al Web ma l'ultimo contratto Internet, con una richiesta di 109 milioni per tre gare a giornata escluse le serali, fu snobbato da tutti: che succederà ora?

 

monica maggionimonica maggioni

La Rai sarà fortemente penalizzata dal nuovo assetto del campionato di serie A: il calcio-spezzatino mette in ginocchio alcune trasmissioni-cult come Novantesimo Minuto. La domenica è prevista una gara alle 12,30, solo tre alle 15 e una alle 18: che resta a Novantesimo? Poco, ben poco. Sinora, anche quest'anno, è riuscito a parare il colpo, i conduttori Paola Ferrari e Alberto Rimedio hanno fatto buoni ascolti: ma in futuro? La Rai potrebbe anche rinunciare a Novantesimo (la voce circola a Viale Mazzini), mentre la Domenica Sportiva, con il traino del posticipo, dovrebbe essere meno penalizzata dal maxi-spezzatino studiato dalla Lega proprio per venire incontro alle pay tv (vedi Spy Calcio del 26 maggio).

 

viale mazziniviale mazzini

Insomma, è tempo di grandi manovre che porteranno al nuovo panorama calcistico sino al 2021. Anche se una cosa deve essere chiara: senza i soldi dei diritti tv non va a picco solo la serie A ma tutto il calcio italiano. Per questo, quei due giorni, 10 e 12 giugno, saranno cruciali per il destino del Circo del Pallone.

 

Federcanoa: Miglietta commissario. Si vota in agosto a Ostia

Alberto Miglietta, ad di Coni Servizi, è il nuovo commissario (ordinario, non straordinario) della Fick, Federcanoa: dovrà portare la Federazione a nuove elezioni dopo che quelle del 22 ottobre erano state annullate. Il presidente Luciano Buonfiglio è stato sentito stamane dalla Giunta Coni: si sente parte lesa ma per “non mettere in imbarazzo nessuno” ha rinunciato a fare il commisario (di se stesso). Un passo indietro anche da parte di Chimenti, Fabbricini e Mornati, non se la sono sentiti di fare loro il commissario: è stato quindi scelto Miglietta che, spiega Malagò, è “in buoni rapporti sia con Buonfiglio che con Antonio Rossi”.

 

UEFA CHAMPIONSUEFA CHAMPIONS

Rossi che come noto ha vinto il ricorso. La scelta del commissario è stata suggerita da una relazione dell'avvocato Valeria Panzironi. Ed è la scelta migliore: Miglietta dovrà anche approvare il bilancio della Fick? Si voterà entro 60 giorni da oggi, probabilmente nella prima settimana di agosto, ad Ostia. Buonfiglio si ricandida ed è il favorito.

 

Ma Rossi darà di nuovo battaglia: alle sue spalle ha la Lega Nord (ma chissà se porta voti nella canoa...). Malagò è stato nominato presidente di Coni Servizi ad interim: nella primavera 2018 gli subentrerà Roberto Fabbricini e Carlo Mornati diventerà segretario generale del Coni. Bocciata con “surreale” l'inchiesta della Corte dei Conti sulla candidatura di Roma 2024. Che succederà se si andrà ad elezioni politiche ad ottobre? Per lo sport è un problema anche se Malagò, saggiamente, non si è pronunciato. Di sicuro cadranno tutti i progetti previsti (legge Melandri, limite mandati, famosa legge 91 che è dell'81...) e chissà quando se ne riparlerà. Ma non è solo questo. Il governo che verrà darà ancora 411 milioni all'anno al Coni? A Palazzo H, ovviamente, fanno il tifo perchè non vadano al potere i grillini. Sarebbe un dramma.

 

viale mazzini medium viale mazzini medium

Adele Rando presidente della prima sezione del tribunale antidoping

Sono stati nominati i vertici delle strutture Antidoping di Nado Italia, sentito il presidente, il generale Leonardo Gallitelli. Il nuovo Procuratore Nazionale Antidoping è Alberto Cozzella, il nuovo presidente della Commissione Controlli Antidoping è Raffaello Leonardo, la nuova Presidentessa della Prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping è Adele Rando (magistrato di chiara fama). Confermati invece il presidente della seconda sezione del TNA, Luigi Fumagalli, e il presidente della Commissione Esenzione Fini Terapeutici, Luigi Frati. Come da regolamento i componenti dei singoli organismi saranno nominati dal presidente di Nado Italia, sentito il presidente del CONI, nei prossimi giorni. La “squadra” di Gallitelli adesso è ancora più forte; la battaglia contro il doping continua.

CHAMPIONS LEAGUECHAMPIONS LEAGUE

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?