damien hirst

L’ARTISTA PIÙ RICCO E QUOTATO DEL REGNO UNITO, DAMIEN HIRST, COMPIE SESSANT’ANNI E SI RACCONTA AL “SUNDAY TIMES”. AMMETTE DI ESSERE UN COMPRATORE BULIMICO DI CASE, DI AVERE AVUTO UNA LUNGA FREQUENTAZIONE CON ALCOL E DROGHE E DI ESSERE “AIUTATO” DA TERAPISTI E PSICOLOGI – ANTONIO RIELLO: “HIRST AMMETTE UNA FLESSIONE DEI PREZZI DELLE SUE OPERE, A CAUSA DELLE NUMEROSISSIME ASTE ONLINE CHE SONO LA VERA PIAGA DELL'ARTE CONTEMPORANEA. MA STA PENSANDO A COME FAR CONTINUARE LA SUA PRODUZIONE ARTISTICA ANCHE DOPO LA SUA MORTE…”

Antonio Riello per Dagospia

 

damien hirst portrait

Fioccano i compleanni. Una intensa messa cantata di ringraziamento ha appena segnato quello dei 25 anni di Dagospia. È tempo di occuparsi dell'incipiente genetliaco di Damien Hirst.

 

L'iconico artista (al secolo Damien Steven Brennan) veniva al mondo il 7 giugno del 1965 a Bristol. Sì, sono 60 anni tondi. Soglia naturale di bilanci e riflessioni. Pensieri che, visto il personaggio, travalicano il "privato".

 

Un certo interesse pubblico è legittimo dato che il nostro neo sessantenne è considerato l'artista più ricco del pianeta, con una ricchezza personale che si aggira intorno ai 384 milioni di dollari.

 

damien hirst 11

Damien accetta una lunga conversazione con Kirsty Lang (del Sunday Times). In pratica una bella confessione. Sarebbe probabilmente piaciuta a Sant'Agostino in persona. L'occasione è una sua mostra di disegni all'Albertina Modern di Vienna.

 

Adesso l'enfant terrible dell'Arte Contemporanea vive felicemente, con la sua nuova compagna Sophie Cannell, a Las Vegas. Trova che Londra, negli ultimi tempi, sia diventata "decisamente un po’ deprimente" (non ha tutti i torti, e non suona come uno spot favorevole per il governo laburista di Starmer).

 

Possiede magioni in quasi tutto il Regno Unito e non gli manca ovviamente la classica triade immobiliare dei londinesi abbienti: Mayfair, Richmond, Cotswolds. Ammette apertamente di essere un compratore bulimico di case: quando va in vacanza in un posto prima affitta una villa e poi, se gli garba la sistemazione, la compra. Ha anche una magnifica proprietà in Messico ma Sophie è aracnofoba, ci sono troppi ragni e così la tiene chiusa.

 

Chissà se nella sua eclettica collezione Damien ha anche qualche ragnazzo gigante della Louise Bourgeois? Curiosa comunque questa predilezione per gli Stati Uniti a fronte di migliaia di cittadini americani che stanno lasciando le stelle e le strisce trumpiane per una più rassicurante Europa.

 

damien hirst albertina vienna a 2025

Racconta di essere cresciuto, in un ambito tipicamente "working class", a Leeds, dove si era spostata la madre. Una signora - evidentemente con doti di veggente - dato che lo incoraggiò sempre a disegnare. Damien ebbe anche una segreta passione giovanile per il teatro (recitò la parte di Bottom nel "Sogno di una Notte di mezza Estate"). Ma non durò a lungo. Le Arti Visive lo chiamavano con insistenza. La sua formazione si completò al Goldsmiths College di Londra.

 

Procede descrivendo la sua prima mostra (nel senso che la curò e vi partecipò come artista) dal nome "Freeze". Era semiclandestina in un edificio abbandonato dei Docks di Londra. Poi l'incontro con Charles Saatchi (collezionista, mecenate, promotore e comunicatore di razza) e la realizzazione del celeberrimo "The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living" (lo squalo in formalina).

 

Per le sue opere, fin da subito, ha prediletto titoli lunghi e complessi (il lettore italiano può subito cogliere una imprevedibile affinità con Lina Wertmüller).

 

damien hirst and tracey emin

Non nega la sua lunga frequentazione con alcool e stupefacenti vari che oggi - fortunatamente - appartiene al passato. Parla di terapisti e psicologi che l'hanno aiutato e continuano a farlo.

 

A differenza dei suoi colleghi del gruppo degli Young British Artists, come Tracey Emin e Rachel Whiteread, non gli è mai stato assegnato il formale riconoscimento reale (il cosiddetto KBE). Non lo ammette con chiarezza, ma sembra che quando gli fu proposto l'abbia educatamente e rispettosamente rifiutato in quanto non consono alla sua natura ribelle e irriverente. Scelta coerente ed onorevole.

 

damien hirst 07

Candidamente riconosce la libertà che il molto denaro può donare ma (con una certa sua forma di onestà) sostiene di rimanere affettuosamente vicino al mito del povero che ha ottenuto finalmente (e giustamente) il successo. Insomma: malgrado i milioni, rimane uno del popolo, con gusti in fondo semplici: Sesso, Droga e Rock&Roll (con l'aggiunta di un po' di Arte).

 

La strafottente "faccia tosta" di Damien non è una banale maschera furba. E' piuttosto la sua forza: fa parte del suo DNA personale e artistico. Non riesce a non essere sincero. Le mode culturali lo sfiorano appena.

 

damien hirst albertina vienna b 2025

Parla con entusiasmo della sua esperienza come padre. Oltre al piccolo Noah, nato dall'attuale compagna, ha avuto altri tre figli (Connor, Cassius, Cyrus) dalla prima moglie, Maia Norman. In questo momento il ruolo paterno sembra essere dirimente. In particolare l'ultimo arrivato assorbe molte delle sue energie. Si sente a suo agio come padre premuroso. Vorrebbe che, un giorno, sulla sua tomba venisse scritto "PADRE" piuttosto che "ARTISTA". Forse è una battuta, ma non è detto.

 

Apre le valvole quando finisce a parlare di Arte e, in particolare, di Mercato dell'Arte. Ammette una flessione dei prezzi delle sue opere, anche a causa delle numerosissime aste e astine online che sono la vera piaga dell'Arte Contemporanea. In effetti è proprio così, la "democratizzazione digitale" del mercato artistico ha pesantemente azzoppato le sue quotazioni (ma in generale quelle di tutti).

 

damien hirst 12

Abbozza vagamente alle recenti accuse di retrodatazione di alcune opere e sulla infelice operazione di NFT di cui è stato protagonista nel 2021. Dedica anche qualche parola alla controversa faccenda dell'opera del 2007 "For the Love of God" (il chiacchierato teschio di diamanti). Racconta poi, con orgoglio, di quando nel 2008 mise in piedi autonomamente - dopo essersi staccato dalle gallerie con cui lavorava - una mitica asta nella quale vendette (in soli due giorni!) 218 sue opere per un valore totale di circa 200 milioni di Sterline.

 

Ma soprattutto, con forza, rivendica la totale genuinità della propria creatività. La sua squadra di circa 150 assistenti (ne ha avuti anche 300 nei tempi d'oro) non lo surroga ma semplicemente ne ampia le possibilità operative. Le botteghe ci sono sempre state, anche Michelangelo e Raffaello avevano manipoli di aiutanti. Damien su questo ha perfettamente ragione. Anche se però un artista saggio dovrebbe sempre evitare con cura fenomeni di iper-produzione: l'inflazione artistica, si sa, erode inesorabilmente il valore delle opere. Anche se sei il più bravo.

 

damien hirst the physical impossibility death

Un momento particolarmente confidenziale dell'intervista è dedicato all'Aldilà. L'artista sta pensando a come far continuare la produzione delle sue opere anche dopo la sua morte ('sti figlioli gli stanno proprio a cuore!). Ha in archivio circa 200 taccuini con una caterva di disegni e progetti ancora non-realizzati.

 

Grazie a questo materiale, con delle opportune istruzioni, vorrebbe organizzare un sistema di creatività perpetua che gli possa sopravvivere. Gli piace pensare ad una futura datazione "pre Hirst" e "post Hirst". Bizzarra e forse anche discutibile idea. Ma non priva di un certo fascino. Damien (da vivo o da morto) resta sempre un imbattibile e fenomenale visionario.

ANTONIO RIELLO - ART EXPLORER

 

Questo articolo è 100% NAI (Not generated by AI)

damien hirst 04damien hirst 16for the love of god damien hirstngdamien hirsttranquility by damien hirstdamien hirstdamien e connor hirst 1DAMIEN HIRSTdamien hirst (6)damien hirst skullsdamien hirst h20?? pink pd 237 and vis ken 5 mint herodamien hirst new religionnatural history damien hirstdamien hirst 02damien hirst 00damien hirst 01

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO